Vinea: “Periodo molto difficile per il settore vitivinicolo. Ecco la nostra proposta”

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OFFIDA – E’ forte la preoccupazione di Vinea per il periodo molto difficile che sta vivendo il settore
vitivinicolo; già agli inizi del dicembre 2024 si parlava di un calo di oltre il 10% dell’export, e di
oltre il 20% nel consumo interno. Di seguito una loro stampa a firma del presidente Ido Perozzi, giunta in redazione il 18 febbraio.

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Oggi, anche grazie al nuovo codice della strada che introduce importanti novità per il limite alcol alla guida, con inasprimento delle sanzioni amministrative e sospensione della patente, e spostamento delle soglie di tasso alcolemico da 0,5 a 0,8 g/l, si è
arrivati ad un ulteriore calo del 20% del consumo di vino in queste ultime settimane. Gli esperti a livello nazionale ritengono che le aziende più grandi e meglio strutturate risentirannoin minima parte di questo problema, ma secondo loro le altre aziende avranno serie difficoltà, èper questo che ritengono che sia necessario affiancare altre attività, come quella dell’accoglienzaturistica, a fianco di quelle tradizionali, per cercare di incrementare il proprio fatturato, e cercaredi rimanere su livelli simili a quelli degli anni precedenti.

Non dimentichiamo che nel 2023 il nostro territorio ha subito un forte attacco di peronospora, poidichiarato calamità naturale, i danni a livello di raccolto sono stati molto alti, e spesso le aziendehanno dovuto ricorrere al credito bancario per coprire le spese che avevano sostenuto per
ammodernamenti e ristrutturazione dei vigneti, o per l’ampliamento delle cantine. Alcune aziendeche non erano più in grado di pagare le rate di mutuo in scadenza hanno dovuto dichiarare la loroinsolvenza, con conseguente abbassamento del rating e con il raggiungimento automatico
dell’innalzamento dei tassi di interesse; tutto ciò ha causato maggiori difficoltà di liquidità per le aziende.

A partire da luglio 2023 Vinea si è battuta perché fosse riconosciuto lo stato di calamità, perché fosse accordata una moratoria dei mutui per due anni, questa misura da attuarsi con un decreto del Ministero, non avrebbe comportato per le banche la necessità di fare accantonamenti, le aziende avrebbero risolto le loro difficoltà di liquidità, e per il Ministero dell’Agricoltura non ci sarebbero stati costi aggiuntivi. Sarebbe stato opportuno poi che fossero concessi mutui per cinque anni, a tasso zero, perché le aziende potessero avere un minimo di liquidità. crediamo che queste misure avrebbero potuto aiutare le aziende. Le istituzioni Regionali e Nazionali invece hanno scelto di
concedere solo un contributo come rimborso dei danni subiti, determinati da AGEA, ma questo copre solo il 4,17% del danno, e si configura come irrisorio, al limite della presa in giro.

Il nostro territorio piceno rappresenta una piccola realtà vitivinicola, poco conosciuta, con un forte bisogno di evolversi, attraverso una programmazione per i prossimi 5-20 anni. L’anello
debole di questa situazione è il viticoltore, che difficilmente riesce ad avere un minimo di utile,
una volta coperti i costi di produzione ed è spesso tentato di abbandonare la propria attività. E’
quindi indispensabile per noi di Vinea che vengano sfruttate tutte le opportunità possibili per
promuovere le nostre Docg, Doc e Igt picene, in Italia e all’estero con progetti pluriennali in
grado di valorizzarle.

Data la realtà che stiamo vivendo, sembra sempre più valida la proposta che Vinea sta avanzando
da alcuni anni; il nostro progetto denominato “turismo enogastronomico, ambientale, culturale”prevede la creazione di una rete iniziale di 80-100 aziende, destinata ad ampliarsi, che con uninvestimento di 5 milioni di euro, per i prossimi cinque anni, per la realizzazione di varie
iniziative promozionali incoming di operatori commerciali, turisti, giornalisti nazionali ed esteri,
e di sei percorsi del gusto, che si sviluppino dalla costa all’entroterra fino alla montagna, e
coinvolgano aziende produttrici di vino, olio, salumi, formaggi, tartufi, funghi e prodotti tipici delpiceno, insieme a b&b, agriturismi, alberghi, ristoranti, che nei loro menu comprendano prodotti
del territorio. Del percorso faranno parte anche centri storici, musei, e sono previsti corsi di
formazione per preparare all’ospitalità in azienda.

Il turismo enogastronomico, ambientale e culturale non è stato inventato da Vinea, sono i
massimi esperti a livello nazionale che ne riconoscono la validità. La Professoressa Donatella Cinelli
Colombini, che è anche titolare di un’azienda vitivinicola, ha contribuito in maniera
fondamentale allo sviluppo dell’enoturismo, e nella sua pubblicazione “turismo del vino in Italia– storia, normativa e buone pratiche” afferma che il vino da solo non basta, ma nei percorsi
enoturistici occorre abbinare altri settori, tutte le eccellenze di un dato territorio.
Il nostro progetto prevede proprio questo, è stato presentato in Regione marche per essere
finanziato, è stato inviato al Commissario per la ricostruzione area sisma e del P.N.R.R., senzaalcuna risposta, e al Ministero Economia e Finanze, nonché alla Sottosegretaria del Ministeroeconomia e Finanze, che è del nostro territorio. L’istituzione Regione ha anche riconosciuto la meritevolezza e validità del nostro progetto; ci
sono anche alcune organizzazioni nazionali che vorrebbero presentarlo come progetto pilota, mal’interesse delle istituzioni non è mai andato oltre il semplice apprezzamento, e non è mai statoseguito da azioni concrete, avendo preferito queste distribuire contributi a pioggia, senza una veraprogrammazione.

Anche i sindaci ci sembrano poco interessati a quello che a livello economico, nel settore
agroalimentare,sta succedendo nei propri territori, e quello che ci sembra di percepire è che le
aziende siano ormai rassegnate e sfiduciate nei confronti delle istituzioni locali, regionali e
nazionali, tanto da non decidere di lottare per vedere il raggiungimento dei propri obiettivi.

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