La Commissione presenta la sua visione sul futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione dell’UE

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La Commissione europea ha presentato oggi la sua Visione per l’Agricoltura e l’Alimentazione, un’ambiziosa tabella di marcia sul futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione in Europa che getta le basi per un sistema agroalimentare attraente, competitivo, resiliente, orientato al futuro ed equo per le attuali e future generazioni di agricoltori e operatori nel settore agroalimentare.

La Vision, che è illustrata stamattina dal vicepresidente esecutivo della Commissione UE Raffaele Fitto e dal commissario per l’agricoltura Christophe Hansen, è basata sulla relazione del Dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE e sulla consultazione con il Consiglio europeo per l’agricoltura e l’alimentazione.

Semplificare ulteriormente le politiche europee e aumentare l’adozione di innovazioni e digitalizzazione sono i prerequisiti per tutte le azioni delineate.

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La Commissione ha inoltre annunciato che nel corso dell’anno proporrà un pacchetto completo di semplificazione per l’attuale quadro legislativo agricolo, insieme a una strategia digitale per l’agricoltura per supportare la digilitalizzazione del settore.

“I nostri agricoltori sono al centro del sistema di produzione alimentare dell’UE – ha dichiarato Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea. – È grazie al loro duro lavoro quotidiano che tutti noi abbiamo accesso a cibo sicuro e di alta qualità. Eppure i nostri agricoltori affrontano le crescenti sfide della concorrenza globale e del cambiamento climatico. Ecco perché oggi offriamo una strategia completa che rende l’agricoltura più attraente, più resiliente e più sostenibile”.

Le quattro aree prioritarie

La Vision delinea quattro aree prioritarie.

1 – Un settore “attraente”

L’agricoltura – si legge nella nota diffusa dalla Commissione – deve avere la stabilità necessaria per incoraggiare i giovani a intraprendere la professione, anche attraverso redditi equi e un sostegno pubblico più mirato. Devono anche essere attivamente supportati in modo che possano raccogliere i benefici dell’innovazione e dei nuovi modelli aziendali, compresi i crediti di carbonio e natura, come fonti di reddito complementari“.

La Commissione si impegna a garantire che gli agricoltori non siano costretti a vendere sistematicamente i loro prodotti al di sotto dei costi di produzione e adotterà misure concrete a tal fine, anche attraverso la revisione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali. Presenterà inoltre una strategia per incrementare il ricambio generazionale, con raccomandazioni sulle misure necessarie sia a livello UE che nazionale/regionale per affrontare le barriere che impediscono ai giovani e ai nuovi arrivati ​​di intraprendere questa professione.

2 – Un settore competitivo e resiliente

L’UE continuerà a dare priorità alla sicurezza e alla sovranità alimentare in vari modi. I negoziati e gli accordi commerciali saranno utilizzati al massimo delle loro possibilità, proteggendo al contempo gli interessi degli agricoltori europei. La Vision risponde anche alle richieste degli agricoltori, dei cittadini e della società in generale per un allineamento più forte degli standard di produzione per i beni importati per garantire che gli ambiziosi standard dell’UE non comportino svantaggi competitivi, pur essendo in linea con le norme internazionali.

Per questo motivo, la Commissione inizierà nel 2025 a valutare l’impatto di una maggiore coerenza negli standard per quanto riguarda i pesticidi pericolosi vietati nell’UE e il benessere degli animali. Inoltre, l’applicazione rigorosa e i controlli degli standard di sicurezza alimentare rimangono priorità non negoziabili. La Commissione rafforzerà la sua attenzione sul bestiame per promuovere il futuro a lungo termine del settore.

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3 – Un settore “a prova di futuro”

Il settore agricolo europeo svolge un ruolo importante nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio“, scrive la Commissione. La Vision riconosce la necessità di conciliare l’azione per il clima con la sicurezza alimentare e le sfide specifiche affrontate dal settore. Gli agricoltori dovrebbero essere premiati per l’adozione di pratiche rispettose della natura.

In questo contesto, la Commissione valuterà attentamente qualsiasi ulteriore divieto sull’uso di pesticidi se non saranno disponibili alternative in tempi ragionevoli e semplificherà l’accesso ai biopesticidi nel mercato dell’UE.

Svilupperà inoltre un sistema di benchmarking volontario, la “bussola della sostenibilità in azienda agricola”, per aiutare gli agricoltori a misurare e migliorare le loro prestazioni a livello di azienda agricola. Sarà poi elaborata una strategia di resilienza idrica per rispondere all’urgente necessità di un uso più efficiente delle risorse idriche.

4 – Condizioni di vita e di lavoro eque nelle aree rurali

La Commissione presenterà un piano d’azione per le aree rurali aggiornato (Rural Action Plan) per garantire che rimangano vivaci, funzionali e profondamente legate al patrimonio culturale e naturale dell’UE. Sarà inoltre avviato un “Food Dialogue” annuale con un’ampia gamma di attori, tra cui consumatori, agricoltori, industria e autorità pubbliche, per trovare soluzioni a problemi quali l’accessibilità economica dei prodotti agroalimentari e l’innovazione. Inoltre, in futuro la Commissione si concentrerà sulla riduzione degli sprechi alimentari e affronterà le preoccupazioni della società per il benessere degli animali.

Quale futuro per la PAC

Guardando al futuro, la futura politica agricola comune (PAC), sarà più semplice e più mirata, con un sostegno più diretto agli agricoltori che si impegnano attivamente nella produzione alimentare, con particolare attenzione ai giovani agricoltori e a coloro che coltivano in aree con vincoli naturali. Saranno inoltre favoriti gli incentivi, piuttosto che le condizioni.

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Le opinioni

Lollobrigida: “Bene nuova visione per l’agricoltura, ora azioni concrete, con massima attenzione”

Si tratta di un vero e proprio cambio di rotta, netto e radicale, rispetto alle strategie degli ultimi cinque anni, che rincorrevano visioni ideologiche che appiattivano il Green Deal su una presunta tutela dell’ambiente, tutta a carico del sistema produttivo, con gravi criticità, soprattutto nel mondo agricolo – ha dichiarato il Ministro Lollobrigida. – Un lavoro che mette nero su bianco l’impegno che in questi due anni e mezzo l’Italia ha messo in campo, diventando protagonista nella conferenza dei Ministri UE, l’Agrifish, e con il prezioso lavoro della Presidente Meloni nel richiamare l’Unione Europea a un atteggiamento coerente con quanto certificato nei Trattati fondativi di Roma“.

Tornare alle “radici”, ripristinando il legame tra cibo, territorio, stagionalità, culture e tradizioni locali, è solo il primo passo – ha proseguito – . Ora però è il tempo di agire concretamente per applicare questa nuova visione. Dalla riforma della Politica Agricola Comune, alle regole sulle importazioni, ai trattati internazionali e a tanto altro, è tempo di passare ai fatti. Come Italia, non solo saremo disponibili a lavorare insieme, ma saremo, come fatto in questi ultimi anni, un’Italia contributrice attiva di idee nella politica europea e non più solo in termini economici. Lo faremo in ogni consesso nazionale e internazionale, ma lo ribadiremo il 25 marzo, in occasione dell’anniversario dei trattati di Roma, con la visita del Commissario Hansen in Italia“.

Positivo il parere delle organizzazioni agricole

Copagri – “Nella piena consapevolezza che si tratti di un mero atto di indirizzo politico – ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista, – al quale dovranno far seguito proposte normative concrete e operative, prendiamo atto con soddisfazione degli orientamenti della Commissione europea per delineare il futuro del primario comunitario e gettare le basi della PAC post 2027, attraverso obiettivi che per buona parte condividiamo pienamente”.

Esprimiamo particolare apprezzamento per la volontà dell’Esecutivo UE di rafforzare gli interventi sugli strumenti di gestione delle crisi e dei rischi, anche attraverso nuovi schemi assicurativi che prevedano il fondamentale coinvolgimento della Banca europea per gli investimenti-BEI, lavorando al contempo per intervenire sulla PAC e andando in particolare a razionalizzare e semplificare gli ecoschemi – ha dichiarato Battista. – A destare più di qualche preoccupazione, invece, sono le incognite sulle modalità di finanziamento e sull’entità dei fondi che caratterizzeranno il prossimo bilancio comunitario e, a cascata, il bilancio agricolo dell’Unione Europea, dai quali dipenderà, ovviamente, buona parte della messa a terra dei lodevoli intenti annunciati nella visione per l’agricoltura e il cibo”.

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Confagricoltura – “Il cambio di passo dell’Ue nei confronti dell’agricoltura è notevole – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. – Il settore primario e la figura dell’agricoltore sono al centro di una nuova visione lontana dalle ideologie che in questi anni hanno fatto perdere competitività all’Europa. Esprimiamo apprezzamento al commissario Hansen e garantiamo il nostro sostegno in questa direzione”.

Ovviamente la nuova linea politica europea va sostenuta con risorse adeguate ad affrontare queste sfide e a raggiungere, grazie anche all’agricoltura, l’obiettivo Ue di neutralità climatica entro il 2050. La nuova Pac – ha evidenziato Giansanti – dovrà mantenere la sua fisionomia europea con un nuovo equilibrio tra la salvaguardia delle piccole imprese e la spinta propulsiva delle aziende agricole che operano sui mercati internazionali. Il documento non fa menzione delle modalità di finanziamento. Confagricoltura si è già espressa contro un singolo fondo nazionale per il finanziamento delle politiche di coesione e della Pac”.

CIA – “C’è tutto e anche più di quello che ci si poteva aspettare – ha commentato il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Il documento interpreta finalmente i nostri input per ridare vero protagonismo all’agricoltura, da incentivare, sostenere, difendere e non da mistificare e penalizzare come accaduto fino a ora. L’impresa sarà ardua sia sotto il profilo politico che sul fronte della riorganizzazione delle risorse. Monitoreremo roadmap e azioni, da Bruxelles a Roma, perché questa sia la volta buona”.

L’agricoltura può tornare davvero a essere attraente e autorevole – ha sottolineato Fini -. Il cibo buono e sicuro deve tutto ad aziende agricole solide, territori forti, generazioni di imprenditori messi nelle condizioni di innovare e al legame da ristabilire tra questi tre attori. Grazie al commissario Hansen per il tenore dell’impegno scritto, adesso serve la certezza dei regolamenti, ma soprattutto del budget. Ci appelliamo, per questo, anche al ruolo di supervisore dell’agricoltura affidato al vicepresidente esecutivo, Raffaele Fitto. C’è un lavoro importante da fare per la revisione del Quadro finanziario pluriennale e occorre una valutazione seria della proposta di un Piano unico per l’utilizzo dei fondi di coesione e Pac”.



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