Fascicolo sulla battuta di caccia a valle Pirimpiè di Campagna Lupia, dopo la denuncia di Europa Verde: nel video pubblicato online il figlio del presidente statunitense mostra un esemplare tutelato per legge
Il caso ha fatto il giro del mondo, arrivando negli States, e ora dopo una serie di esposti – dopo il primo del consigliere regionale Verde Andrea Zanoni sono seguite le denunce di diverse associazioni animaliste – la procura di Venezia ha aperto un fascicolo, in capo alla pm Daniela Moroni. L’obiettivo è di verificare se ci siano state violazioni alla legge sulla caccia e in particolare nell’abbattimento di un esemplare di anatra protetto, nota in gergo come casarca (tadorna ferrugginea). Il caso è esploso il 4 febbraio quando Zanoni ha reso pubblico il fatto che il primogenito di casa Trump, a dicembre, era venuto a cacciare in laguna. La scoperta grazie alla pubblicazione di un video, «Duck hunting Venice – Italian Job Teaser» sul sito Field Ethos – The global hunt for adventure, in cui Trump jr in persona mostra l’anatra morta e spiega che si tratta una specie rara. Ne sono seguite interrogazioni in consiglio regionale come anche in Parlamento. Il 5 febbraio, è stato lo stesso ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin a chiedere informazioni: «Non ne so nulla: né quando il fatto è avvenuto, né come. Aspetto un report per saperne di più, per avere tutte le informazioni al riguardo».
L’autorizzazione della Regione
Nel frattempo, gli uffici regionali di Caccia e Pesca fornivano chiarimenti in merito all’iter che ha permesso la battuta di caccia. Il 25 novembre valle Pirimpiè invia una lista di sette ospiti, tra cui il figlio del presidente degli Stati Uniti, invitati a una battuta di caccia. Tre giorni dopo viene protocollata la richiesta di rilascio del tesserino regionale per la stagione venatoria 2024 e 2025 di cui hanno diritto anche i cittadini stranieri previa consegna della copia di una serie di documenti. «Carta di identità, permesso di attività venatoria nel proprio Paese tradotta in italiano, carta europea dell’arma da fuoco, polizza assicurativa in italiano per la responsabilità civile, attestazione di pagamento di 84 euro oltre all’invito del concessionario», elenca la Regione. Contestualmente – «la domanda era stata depositata un mese prima» – veniva rinnovata con decreto la concessione faunistico venatoria all’attività di caccia nei 500 ettari di proprietà di Oliver Martini, piscicultore con attività in Polesine, nel Ravennate e in provincia di Monfalcone.
La difesa di Trump jr
All’indomani degli esposti, l’autodifesa di Trump jr (tramite un suo portavoce): «Il gruppo di caccia aveva i permessi e stava cacciando in un’area autorizzata legalmente» dove gli ospiti di Martin non sarebbero stati soli. «C’erano innumerevoli gruppi presenti», sottolinea. Subito, tramite il portavoce Andy Surabian, Trump jr è intervenuto, con una nota sulla vicenda ripresa dai principali quotidiani statunitensi: «Se da un lato non è chiaro se questa singola anatra sia stata involontariamente abbattuta da qualcuno del gruppo di caccia di Don, o se lo abbia fatto un altro gruppo o se sia morta in modo diverso e recuperata dal cane da caccia del gruppo – ha detto lo spokeperson -. Don prende molto seriamente tutte le norme, le regole e la tutela nelle sue battute di caccia e intende cooperare pienamente con qualsiasi indagine».
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