Visita dell’arcivescovo Gian Franco al Centro Diurno “Suor Giuseppina Nicoli” | Arcidiocesi di Sassari

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Nella mattina di mercoledì 19 febbraio, in occasione della Visita pastorale, l’arcivescovo Gian Franco, accompagnato da Don Andrea Piras, parroco della comunità di San Vincenzo de’ Paoli, ha fatto visita al Centro Diurno intitolato a Suor Giuseppina Nicoli. Alla presenza delle suore, dei dipendenti, dei volontari e di alcuni ospiti, dopo una visita alla struttura, l’Arcivescovo ha intrapreso un momento di dialogo con loro.

La storia e le attività del Centro

Il Centro Diurno “Suor Giuseppina Nicoli” è nato con l’obiettivo di offrire un punto di riferimento per le persone prive di abitazione, che, non disponendo di un luogo privato e riservato dove sostare, cercano riparo dal freddo o dal caldo nei centri commerciali, nei bar e nei circoli privati, dove alcol e gioco d’azzardo spesso aggravano un disagio già fortemente marcato. Diverse persone senza dimora sono costrette infatti a dormire in auto, in case prive di energia elettrica e/o acqua, in baracche malsane, nelle sale d’attesa del pronto soccorso o della stazione ferroviaria.

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A tutti loro il Centro offre uno spazio confortevole dove trovare accoglienza e curare la propria igiene personale. Il progetto si rivolge anche a coloro che, pur avendo una casa, non sono in grado di gestirla per diverse ragioni, nonché a lavoratori stranieri costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento e a migranti che non hanno più diritto a stare nei centri di accoglienza.

Il Centro Diurno è stato inaugurato nel giugno 2016. Le Suore Figlie della Carità hanno messo a disposizione alcuni locali della Casa Margherita Naseau e, con la loro presenza attiva, garantiscono un prezioso supporto agli operatori e ai volontari. La struttura è aperta tutti i giorni feriali, sia al mattino che nel pomeriggio, per un totale di sette ore giornaliere. Dispone di docce, lavatrici e asciugatrici per consentire agli ospiti di curare l’igiene personale e dei propri indumenti.

Grazie all’impegno di una ventina di volontari, che mettono a disposizione gratuitamente il loro tempo e la loro professionalità, il Centro offre non solo servizi essenziali, ma anche un ambiente accogliente e familiare. Gli ospiti, oltre a usufruire dei servizi, trovano operatori e volontari sempre pronti a offrire un’accoglienza calorosa e un ascolto attento.

Il Centro rappresenta anche un luogo di socializzazione, in cui è possibile relazionarsi con gli altri ospiti, fare colazione e merenda offerte dalla struttura, e ricevere supporto nella ricerca di un’abitazione o di un lavoro, grazie all’uso di strumenti informatici e all’assistenza degli operatori.

La testimonianza dei volontari

Questa la testimonianza dei volontari che operano nel Centro Diurno: «Negli spazi comuni gli ospiti si intrattengono utilizzando i computer, guardando la televisione, facendo colazione o merenda, giocando a carte. Insomma, è un luogo di incontro tra loro e i volontari. La struttura è essenziale, ma ciò che conta davvero è il calore umano che cerchiamo di trasmettere. Ci conosciamo tutti per nome, e questo è molto importante. Ognuno di loro ci racconta un po’ della propria vita.

Quando possibile, collaboriamo con il SERD e con il Centro d’ascolto della Caritas. Insieme alla Caritas diocesana, offriamo un servizio che copre l’intero arco della giornata: al mattino chiudiamo alle 11,30, in coincidenza con l’apertura della mensa. Dopo il pranzo, riapriamo il Centro, garantendo così una continuità di accoglienza.

La nostra attività è operativa dal 2016: il prossimo anno compiremo dieci anni. Anche se non sempre riusciamo a fare tutto ciò che vorremmo, gli ospiti si sentono accolti e soddisfatti. Un ringraziamento speciale va all’Arcidiocesi, che ogni anno destina fondi preziosi per sostenere la nostra attività».

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Le parole dell’Arcivescovo

«Nel cammino sinodale stiamo affrontando una sfida che forse in passato si avvertiva meno: quella di fare la carità non in modo frammentato, ma in comunione. Sapete quanto San Vincenzo abbia lavorato sulla formazione del laicato, che non si limitava semplicemente a compiere atti di carità, ma si impegnava a formare le persone. Oggi, nella Chiesa, questo non è sempre facile. Talvolta c’è una grande volontà di fare, che è sicuramente positiva, ma è fondamentale farlo con consapevolezza, riconoscendo che si tratta di una vera e propria vocazione. Questo Centro è un luogo di evangelizzazione».

Infine, rivolgendosi alle suore, ai volontari e a tutti gli operatori presenti, l’Arcivescovo ha detto: «Grazie, perché esserci sempre è un dono importante. Essere presenti in maniera costante, dedicarsi con dedizione, è qualcosa di straordinario e tutt’altro che scontato nella società in cui viviamo».



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