Fabio Panetta (Bankitalia): evitare eccessi normativi per le banche ma niente corsa al ribasso con gli Usa

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Il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta ha evidenziato all’Abi la necessità di «evitare eccessi normativi» per le banche europee, ma senza avviare «una dannosa corsa al ribasso» con gli Usa, dove l’amministrazione Trump ha annunciato una forte riduzione del carico normativo per il settore. Per Panetta «gli Stati Uniti si apprestano a deregolamentare, forse troppo, mentre l’Europa continua a regolamentare, forse troppo. Questa divergenza è un fattore su cui riflettere».

Il governatore di Bankitalia ha detto che occorre una semplificazione normativa nell’Ue che però non consiste in una deregolamentazione né in una riduzione dei requisiti di capitale. «Ci sono molti motivi per cui il lavoro fatto durante questi 15 anni di ri-regolamentazione del settore finanziario non andrebbe sciupato», ha detto Panetta ricordando in tal senso anche il beneficio che oggi hanno le banche nelle operazioni di concentrazione grazie ai più elevati livelli patrimoniali.

Nei giorni scorsi Panetta, assieme ai governatori di Germania, Francia e Spagna, ha inviato una lettera alla Commissione Ue,  spingendo per «un’analisi complessiva» dei requisiti bancari tale da garantire un «campo di gioco livellato con altre grandi giurisdizioni».

Il governatore di Bankitalia ha anche espresso preoccupazione riguardo alla pressione dell’amministrazione Usa per la partecipazione degli intermediari finanziari ai sistemi di negoziazione di criptoattività che «non sono noti al mondo per essere i più regolamentati o quelli maggiormente soggetti a supervisione».

In tal senso Panetta ha evidenzato che «tutti i disastri che finora sono successi nel mondo delle criptoattività non hanno toccato le banche perché questi due mondi sono stati tenuti separati, secondo me in modo saggio. Non possiamo dare per scontato che questo succeda anche in futuro».

Il quadro economico

Per quanto riguarda l’economia europea, Panetta ha osservato che «i segni di debolezza sono più persistenti di quanto ci aspettavamo. Ci si attendeva una ripresa trainata dai consumi che non c’è stata». Inoltre l’industria, a cominciare dal comparto automotive, «soffre per ragioni congiunturali e strutturali». Panetta ha evidenziato che il mercato del lavoro rimane «forte» ma con «segnali di indebolimento» visibili nella riduzione dei contratti a tempo determinato.

Riguardo alla dinamica del credito, Panetta ha osservato che resta «debole» soprattutto a causa della bassa domanda. Tuttavia «quando c’è una prolungata riduzione del credito, dobbiamo cominciare a essere più attenti», ha detto il banchiere centrale. «Non c’è nulla di patologico, però il calo è comunque persistente e riguarda principalmente le piccole imprese» che per l’Italia «sono molto importanti in termini di occupazione». Bankitalia inoltre ha iniziato a vedere «qualche evidenza aneddotica di carenza di credito».

La debolezza dell’economia è il principale rischio al ribasso per l’inflazione nell’Eurozona anche se Panetta ha ricordato che «occorre essere attenti ai rischi emergenti sull’energia». I prezzi di petrolio e gas, ha rilevato, sono aumentati da inizio anno anche se negli ultimi giorni sono scesi.

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Schnabel (Bce): si avvicina una pausa nei tagli dei tassi

Intanto Isabel Schnabel, falco del comitato esecutivo Bce, ha invitato alla cautela sulla riduzione dei tassi: «Ci stiamo avvicinando al punto in cui potremmo dover mettere in pausa o interrompere i tagli», ha detto in un’intervista al Financial Times. Andando contro la linea del consiglio direttivo, più volte espressa dalla presidente Christine Lagarde, Schnabel ha precisato: «La mia opinione è che la direzione di marcia sui tassi non sia più così chiara».

Il membro tedesco del board vuole iniziare nella prossima riunione di marzo la discussione sul livello finale dei tassi: «Non possiamo dire più con fiducia che la politica monetaria sia ancora restrittiva», ha detto ricordando che i mercati non sono sicuri di un taglio ad aprile. Schnabel ha inoltre ribadito di auspicare più cautela negli acquisti di titoli e nell’uso della forward guidance da parte della Bce. (riproduzione riservata)



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