“Intera fascia appenninica non idonea a impianti eolici”, petizione di 7000 firme arriva in Regione

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Individuare l’intera fascia dell’Appennino umbro-marchigiano quale area non idonea alla realizzazione
di impianti eolici
e in particolare alla realizzazione di quelli di grande e media taglia.

È una delle richieste dei circa 7000 sottoscrittori di una petizione popolare per dire ‘No agli impianti eolici sull’Appennino, difendiamo l’Umbria cuore verde d’Italia’, che nasce, come evidenziato nel documento, “dopo la presentazione – solo nell’ultimo anno – di 8 progetti di impianti eolici di grandi
dimensioni
che andrebbero ad interessare proprio l’area appenninica.

I rappresentanti dei cittadini firmatari hanno illustrato ieri (19 febbraio) il testo in Seconda commissione, presieduta da Letizia Michelini e al cospetto dei sindaci dei Comuni interessati (Foligno, Trevi, Sellano, Valtopina, Nocera Umbra, Gualdo Tadino), del presidente dell’Anci Federico Gori, dei rappresentanti tecnici della Provincia di Perugia e ovviamente dell’assessore regionale all’Ambiente Thomas De Luca.

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Le richieste della petizione

Tra le richieste all’esecutivo ci sono l’individuazione di aree idonee e non idonee al fine di raggiungere un equilibrio tra protezione dell’ambiente, paesaggio e biodiversità quali beni essenziali della collettività, ma anche di promuovere soluzioni energetiche integrate con il paesaggio volte a soddisfare le esigenze delle comunità locali (Comunità energetiche rinnovabili) e che tengano conto delle esigenze di tutela di patrimonio culturale e paesaggio, privilegiando l’utilizzo di superfici come capannoni industriali e parcheggi, aree a destinazione industriale e artigianale.

Nella petizione viene anche chiesto alla Regione che, nel procedimento di formazione della legge, oltre
ad un adeguato coinvolgimento dei Comuni, venga promossa la partecipazione attiva di associazioni, comitati, comunità locali e gruppi di cittadini attraverso gli strumenti della consultazione e dell’istruttoria pubblica.

Tempo per mappare aree non idonee

Rispetto alle valutazioni da parte dei Comuni circa l’individuazione delle aree non idonee alla collocazione degli impianti, i sindaci interessati, attraverso il presidente dell’Anci Gori, hanno chiesto un tempo congruo e quindi una proroga del termine per la mappatura aree. Richiesta su cui l’assessore si è detto disponibile, sottolineando però la necessità di “arrivare velocemente alla preadozione della legge regionale, atto necessario – ha spiegato – per evitare che le richieste autorizzative degli impianti non vengano approvate automaticamente dal Ministero“.

Le parole dei sindaci

Il primo cittadino di Foligno Stefano Zuccarini ha espresso “estrema preoccupazione per lo scempio che si vorrebbe mettere in atto. Non siamo pregiudizialmente contro l’eolico in generale ma contro questo eolico: 100 torri nella nostra montagna folignate, alte oltre 200 metri non hanno nulla di ecologico e di green, ma rappresenterebbero solo una devastazione territoriale. Va trovata una soluzione che coniughi i bisogni di energia della comunità con il mantenimento di ambiente e tessuto sociale. Auspichiamo quindi che la Regione individui le aree non idonee alla installazione di questo tipo di impianti. Ognuno deve fare la propria parte per una battaglia imprescindibile e dove non ci sono compensazioni da ipotizzare”.

È importante iniziare a parlare delle aree idonee – ha detto l’on. Virginio Caparvi, sindaco di Nocera Umbra – perché l’installazione di energie rinnovabili non può essere appannaggio di iniziative private ma deve essere la politica a decidere. Nocera farà la sua parte anche nel rispetto degli impegni con l’Europa (obiettivi 2030-2050) e non accetterà che l’intero obiettivo di energie rinnovabili possa essere confinato sull’area appenninica, ma c’è l’idea di offrire una disponibilità di aree idonee perché ognuno deve fare la propria parte, ovviamente salvaguardando il paesaggio e le bellezze artistiche e naturalistiche”.

Il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti ha ricordato come il suo Comune “abbia espresso parere negativo, ormai da più di un anno, motivato da ben 47 pagine. Il grande vulnus è non avere avuto strumenti regolatori utili ai territori per affrontare il tema. Siamo fermamente contrari a questo tipo di impianti, ma siamo altresì fermamente convinti della necessità di una vera transizione energetica al servizio delle nostre comunità. O si è per la transizione o non lo si è, non esiste una via di mezzo”.

De Luca “Chiederemo incontro con parlamentari”

L’audizione si è conclusa con l’intervento dell’assessore De Luca: “Stiamo facendo quanto possibile per coniugare il raggiungimento degli obiettivi di energia rinnovabile, tutelando ovviamente gli interessi legittimi di chi fa impresa e i diritti legati a paesaggio e ambiente. Purtroppo ci troviamo ad affrontare richieste autorizzative in capo al Ministero, senza strumenti come il piano paesaggistico regionale. Chiederò un incontro con tutti i parlamentari umbri, per chiedere loro massima attenzione da parte del Ministero sulle richieste autorizzative, tenendo conto dei pareri negativi espressi anche dagli Enti locali. Quello che posso assicurare è che questo Governo regionale è totalmente impermeabile ad ogni ingerenza da parte di lobby di qualsiasi tipo”.

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