Lombardia: termometro economico n.34 | ISPI

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In un contesto di elevata incertezza a livello mondiale e di fiacchezza del ciclo economico, in particolar modo europeo, abbiamo rivisto al ribasso le stime di crescita per l’economia lombarda nel 2024 (+0,5%) e al rialzo le previsioni per il 2025 (+1,1%)

Rilancio rimandato

Lo scorso anno, quindi, la Lombardia è cresciuta meno rispetto alla media nazionale (+0,6%): di fatto, oltre alla mancata ripresa che si attendeva dai consumi, è venuto meno il contributo dei mercati esteri, traino fondamentale per una struttura economica particolarmente votata alla manifattura e ai servizi alle imprese. La ripartenza del territorio è dunque rimandata al 2025, anno in cui l’incremento del PIL è stimato all’1,1% e supera il +0,7% previsto a livello italiano. In particolare, ci attendiamo una ripresa a partire dalla primavera e con maggiore slancio nella seconda metà dell’anno in corso.

Più nel dettaglio, il rallentamento della Lombardia nel 2024 ha rispecchiato la debolezza della domanda domestica e globale. Nonostante il deciso calo dell’inflazione (scesa al +0,8% lo scorso anno a livello regionale), le famiglie hanno continuato a mostrare una forte propensione al risparmio, con l’aumento dei consumi stimato solo allo 0,4% (in linea con il resto d’Italia). Una più decisa espansione, pari all’1,7%, (superiore al +1,3% medio nazionale) è invece prevista per il 2025, anno in cui l’attesa ripartenza del ciclo economico è affidata prevalentemente a una ripresa dei consumi.

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Ombre sulla domanda estera

Alla stagnazione sul fronte interno si è aggiunto il contributo negativo della domanda estera, confermato dai dati sulle esportazioni lombarde, che nei primi nove mesi del 2024 sono calate dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Uno dei pesi che gravano maggiormente sull’export regionale è rappresentato dalla recessione tedesca: dopo il -0,3% nel 2023, la stima preliminare del PIL registra per la Germania un 2024 ancora negativo (-0,2%) e le previsioni della Bundesbank vedono nel 2025 solo un magro rimbalzo dello 0,2%. Di riflesso, allargando lo sguardo al pre-COVID, per le regioni tedesche Bayern e Baden-Württemberg si prospetta un’espansione cumulata 2019-2024 molto modesta e pari a +1,9% e +0,4% rispettivamente. Nello stesso periodo le stime sulla Lombardia proiettano una crescita del 5,9%.

In prospettiva, oltre alla situazione dei principali partner europei, sull’andamento delle esportazioni e sull’effettiva ripresa del ciclo economico inciderà l’attuazione dei dazi da parte della nuova amministrazione Trump. Tra le regioni italiane, la Lombardia si posiziona al primo posto per valore delle esportazioni verso gli Stati Uniti (14,2 miliardi di euro nel 2023), che rappresentano così il primo partner commerciale extra-europeo della regione e il terzo a livello globale dopo Germania e Francia. L’incidenza del mercato statunitense sull’export totale lombardo è pari all’8,7% (sotto alla media nazionale del 10,7%) e le vendite verso gli USA valgono il 2,9% del PIL regionale a prezzi correnti (a fronte di un 3,2% italiano). Questi numeri indicano come la Lombardia, nonostante gli importanti scambi commerciali in termini di valore assoluto, abbia un legame diretto con gli USA apparentemente meno pronunciato rispetto alla media nazionale. Tuttavia, essi testimoniano solo il legame diretto tra gli Stati Uniti e la Lombardia, caratterizzata da più ampie connessioni globali e da forti ricadute in termini di valore aggiunto generato internamente grazie alla domanda estera.

Un’economia a due facce

Scomponendo tra settori la dinamica dell’economia lombarda nel 2024, emerge un calo del -2,2% nel valore aggiunto dell’industria, andamento che proseguirà anche nel 2025. Il dato è in linea con il trend negativo dell’export, che riflette le (basse) vendite della manifattura. Per altro, la debolezza dei settori manifatturieri non caratterizza solo la Lombardia, ma in generale l’Italia e la gran parte dei Paesi europei (con la notevole eccezione della Spagna), come testimoniano i dati sul clima di fiducia di questo comparto, tendenzialmente negativi lungo tutto lo scorso anno.

Il PIL lombardo è stato quindi trainato dai servizi, in crescita nel 2024 dell’1,1% e previsti rafforzarsi ulteriormente nel 2025. Questa fase positiva accomunerà sia i servizi alle imprese, spinti dall’ICT, sia i servizi ai privati, con una ripresa del commercio.

In questo quadro economico modesto continuano ad arrivare, invece, segnali decisamente positivi dal mercato del lavoro. Stimiamo, infatti, che gli occupati in Lombardia siano cresciuti dell’1,2% nel 2024 (sostanzialmente in linea con il +1,4% italiano) e prevediamo aumenteranno dello 0,8% anche nel 2025, nuovamente grazie all’impulso del settore dei servizi. Sulle decisioni delle imprese incide anche la difficoltà a reperire nuove risorse, che spinge a mantenere la propria forza lavoro in vista di una ripartenza del ciclo economico, nonostante l’attuale debolezza della congiuntura.



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