Dopo la Dana, Valencia si è già rialzata

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


Sono passati meno di quattro mesi dalla fine di ottobre, quando Valencia è stata colpita dalla “Dana”, il nome con cui viene chiamata la terribile alluvione che ha provocato oltre 224 morti ed è stata uno dei peggiori disastri naturali in Europa. Dana è l’acronimo del termine scientifico che descrive il fenomeno meteorologico che ha colpito alcuni sobborghi della città, scaricando in meno di quattro ore l’equivalente di un anno di pioggia: 500 millimetri d’acqua per metro quadrato.

Oltre al tragico tributo di vite umane, l’inondazione ha lasciato dietro di sé oltre 120.000 auto distrutte, 4.000 case rase al suolo (mentre più di 28.000 famiglie hanno richiesto aiuti per poterle rendere nuovamente agibili), 7.000 ascensori fuori uso e 250.000 tonnellate di detriti.

Calamità devastante

Questa settimana ho trascorso due giorni in missione istituzionale a Valencia per conto di Regione Lombardia, insieme all’assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi, su invito del governo della Generalitat Valenciana, con cui avevamo già avviato una collaborazione prima di questi tragici eventi. L’occasione è stata preziosa non solo per approfondire la conoscenza della forza economica di questo territorio, che ospita il più grande porto del Mediterraneo e un importante insediamento industriale tra cui uno stabilimento Ford con 4.000 dipendenti diretti e un indotto di oltre 40.000 lavoratori, ma anche per constatare la determinazione con cui questa comunità ha saputo rialzarsi.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Valencia non è nuova alle alluvioni: nella sua storia si sono ripetute con tale frequenza che, negli anni Cinquanta, il fiume che attraversava la città è stato deviato e al posto del vecchio alveo è sorto un meraviglioso parco urbano. Mai, tuttavia, la città aveva affrontato una calamità così devastante. Eppure, a distanza di poche settimane, Valencia si è completamente rialzata, tornando ad essere una delle mete turistiche più affascinanti d’Europa, con temperature primaverili a febbraio e tesori artistici unici, come la Cattedrale che custodisce il Santo Caliz, considerato la reliquia più autentica del Sacro Graal, il calice in cui Gesù consacrò il vino nell’Ultima Cena. Non abbiamo avuto il tempo di visitarlo, ma la sua storia, che affonda le radici nella Palestina del I secolo, rimane straordinaria.


Leggi anche





Subito al lavoro

Ciò che più mi ha colpito, però, è stata la capacità della comunità valenciana di rimboccarsi le maniche senza attendere soluzioni imposte dall’alto. Un atteggiamento che dovrebbe essere d’esempio tanto quanto lo sono le politiche economiche, per considerare le tante similitudini con la Lombardia, compresa l’efficacia delle iniziative del loro governo regionale guidato dal Partido Popular, per sostenere lo sviluppo attraverso centri di ricerca all’avanguardia e politiche industriali pro-impresa. Valencia ha realizzato il più importante centro di ricerca europeo sul tessile, che si sostiene quasi interamente senza contributi pubblici.

Di fronte a tutto questo, stride la situazione dello stabilimento Ford, esteso su un’area pari a 270 campi da calcio, progettato per produrre fino a 500.000 veicoli all’anno ma oggi ridotto a un terzo della sua capacità, con frequenti blocchi delle linee produttive a causa della mancanza di domanda.

Ideologia ambientalista

La riflessione è amara: sembra più facile rialzarsi dai disastri naturali, per quanto devastanti, che non da quelli generati da scelte politiche miopi. Le direttive europee sul settore automobilistico stanno mettendo in crisi un’intera filiera produttiva, senza offrire una transizione realmente sostenibile e competitiva. Valencia ha dimostrato che, con pragmatismo e determinazione, si può ricostruire ciò che la natura distrugge. Ma chi ricostruirà ciò che viene demolito dalle ideologie?

Forza Valencia, dunque, con le sue bellezze ritrovate e le politiche chiare e condivisibili a favore dello sviluppo del suo Governo, che certo non trova sostegno in quello nazionale guidato da Pedro Sanchez. Ma anche forza Europa: è davvero ora che la politica europea si svegli dal sonno dell’ideologia ambientalista che sta mettendo a rischio il futuro industriale del nostro continente. E se persino Draghi lancia l’allarme, come si può dubitarne?

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link