Il Peba a Nel Mirino: “Priorità ad attraversamenti pedonali e marciapiedi”

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Si può agire con piccoli interventi per migliorare, molto, la quotidianità di chi vive ogni giorno con una disabilità, sia essa motoria o cognitiva. “Nel Mirino”, la trasmissione di Telelibertà condotta da Nicoletta Bracchi, si è occupata del Peba (Piano di eliminazione delle barriere architettoniche), presentato lo scorso gennaio al Laboratorio Aperto nella ex chiesa del Carmine.

Il piano ha avuto la gestazione di quasi un anno e si concentra su edifici, strade, parchi e giardini all’interno della cinta muraria. “È costato poco più di 70mila euro – dice l’assessore all’urbanistica Adriana Fantini presente in trasmissione – cifra finanziata per metà dalla Regione Emilia Romagna e per l’altra metà da un cofinanziamento della pubblica amministrazione. Il Peba non ha una scadenza è una sorta di cassetta per gli attrezzi che resta aperta e che sarà oggetto da parte nostra di un frequente monitoraggio”.

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Oltre a Fantini, allo Spazio Rotative si sono confrontati sul tema Miriam Stefanoni, garante per i diritti della persona disabile per il Comune, Cinzia Araldi che è responsabile d’area del Criba (Centro di ricerca e informazione sul benessere ambientale), che ha lavorato alla stesura del piano, e il direttore di Confcommercio Piacenza, Gianluca Barbieri.

È Araldi a spiegare come dalla mappatura di Piacenza siano emerse criticità nella media e come “non necessariamente gli interventi da compiere siano macroscopici. Le principali difficoltà – dice – riguardano l’allargamento dei marciapiedi, l’accessibilità degli edifici dall’esterno, la presenza di scale e quella relativa ai servizi igienici. In alcuni attraversamenti pedonali non ci sono accorgimenti tattili che aiutino i non vedenti, oppure le fughe fra i cubetti di porfido sono troppo ampie e la pavimentazione, di conseguenza, troppo mobile”.

Problemi ovviabili con minimi accorgimenti, ma è fondamentale averne la consapevolezza. Ecco perché il mutamento deve essere innanzitutto culturale. Lo spiega bene Miriam Stefanoni con queste parole: “Io ho la sclerosi multipla. Quando mi imbatto in un posto auto per persone disabili occupato da chi non ne ha diritto non provo rabbia. Mi sento umiliata. Chi ha una patologia che comporta una disabilità – dice infine – credo abbia una sensibilità diversa. Per questo è fondamentale essere ascoltati. Io stessa, solo quando ho iniziato a usare la carrozzina, mi sono resa conto come anche un solo centimetro di scalino in un edificio possa rappresentare un problema”.

parcheggi riservati ai disabili: i numeri

Sul tema degli stalli per parcheggiare l’auto, i numeri dicono che i posteggi dedicati a chi ha una disabilità sono 1.240, di cui 276 personalizzati e 964 liberi, mentre i titolari di pass sono 5.300. “Stiamo riscrivendo il regolamento – dice in merito l’assessore Fantini – perché il numero di posteggi personali sono eccessivi rispetto al numero di posti auto presenti. I cambiamenti riguarderanno soprattutto le nuove autorizzazioni, nel rilasciarle si introdurranno criteri più restrittivi“. Il numero di pass personalizzati sarà dunque ridotto.

Detto che Araldi racconta come uno degli interventi più importanti e impegnativi rivolti all’inclusione di chi è disabile riguarderà i Giardini Margherita, dal tema dell’accessibilità non sono certe esenti i pubblici esercizi. Per questo a “Nel Mirino” è stato ospite anche Gianluca Barbieri, direttore di Confcommercio Piacenza.
“Gli esercizi commerciali sono spazi che hanno naturalmente una vocazione all’apertura – dice – non possono pertanto non tener conto dell’accessibilità delle persone fragili. Nei negozi – sottolinea – non tutto è lasciato all’arbitrio del singolo commerciante, ci sono normative che prescrivono determinate misure e che incidono sulle nuove licenze rilasciate. Riguardo all’accessibilità, ad esempio, le attività alberghiere, i centri commerciali e le attività di servizio alla persona hanno prescrizioni obbligatorie a cui attenersi”.

“Le agevolazioni per coprire i costi di un elevatore per le scale o per sistemare i bagni di un locale esistono, ma occorre conoscerle e sapere come utilizzarle”. Anche per questo, tutti a “Nel mirino” concordano sull’importanza della formazione. Quella dei tecnici comunali fa già parte degli strumenti di cui si avvale il Peba.





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