Meloni, standing ovation al summit dei conservatori Usa

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Standing ovation dalla platea a Washington al termine dell’intervento video della premier Giorgia Meloni alla convention Conservative Political Action Conference (Cpac). Un intervento nel quale la presidente del Consiglio ha richiamato valori e temi che uniscono conservatori europei e americani, a partire dalla difesa dei confini, ribadendo la solidità del legame tra Usa e Ue. “I nostri avversari – ha detto Meloni – sperano che il presidente Trump si allontani da noi. Ma conoscendolo come un leader forte ed efficace, scommetto che coloro che sperano nelle divisioni si smentiranno”.

“So che alcuni di voi potrebbero vedere l’Europa come lontana o addirittura lontana o addirittura perduta. Vi dico che non lo è. Sì, sono stati commessi degli errori. Le priorità sono state mal riposte, soprattutto a causa delle classi dominanti e dei media mainstream che hanno importato e replicato nel Vecchio Continente”, ha affermato la premier. “I nostri avversari sperano che Trump si allontani da noi. Io lo conosco, e scommetto che dimostreremo che si sbagliano” assicura.

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La presidente Meloni ha fatto anche un passaggio sull’Ucraina ribadendo “la brutale aggressione”, subito dal popolo ucraino e confidando nella collaborazione con gli Usa per raggiungere una “pace giusta e duratura” che, ha sottolineato, “può essere costruita solo con il contributo di tutti, ma soprattutto con forti leadership”.

“Tra Italia e Usa legame profondo e indistruttibile”

L’Italia è “una nazione con un legame profondo e indistruttibile con gli Stati Uniti”. “E questo legame è forgiato dalla storia e dai principi condivisi. Ed è incarnato dagli innumerevoli americani di discendenza italiana che per generazioni hanno contribuito alla prosperità dell’America”. “Quindi, a loro, permettimi di dire grazie. Grazie per essere stati ambasciatori eccezionali della passione, della creatività e del genio italiani”.

“Conservatori crescono nel mondo, isteria a sinistra per vittoria Trump”

La presidente del Consiglio sottolinea come i “conservatori continuino a crescere, diventando sempre più influenti nella politica europea”, rendendo “nervosa la sinistra”. Un’irritazione, fa notare che “con la vittoria di Trump si è trasformata in isteria”. “Ora i conservatori stanno collaborando a livello globale. Quando Bill Clinton e Tony Blair crearono una rete liberale di sinistra globale negli anni ’90, furono definiti statisti. Oggi, quando Trump, Meloni, Milei o forse Modi parlano, vengono definiti una minaccia per la democrazia. Questo è il doppio standard della sinistra, ma ci siamo abituati. E la buona notizia è che le persone non credono più alle loro bugie”. “Nonostante tutto il fango che ci gettano addosso. I cittadini continuano a votarci semplicemente perché le persone non sono ingenue. Votano noi perché difendiamo la libertà”.

“Occidente non esiste senza America, neanche senza Europa”

“La sinistra radicale vuole cancellare la nostra storia, minare la nostra identità, dividerci per nazionalità, per genere, per ideologia” attacca Meloni. “Ma non saremo divisi perché siamo forti solo quando siamo insieme. E se l’Occidente non può esistere senza l’America, o meglio le Americhe, pensando ai tanti patrioti che lottano per la libertà in America Centrale e Meridionale, allora non può esistere nemmeno senza l’Europa”.

“Indignati per Vance? Avrebbero dovuto mostrare orgoglio prima”

Le “élite di sinistra”, sottlinea Meloni, si sono “recentemente indignate per il discorso di JD Vance a Monaco in cui il vicepresidente ha giustamente affermato che prima di discutere di sicurezza, dobbiamo sapere cosa stiamo difendendo. Non stava parlando di tariffe o bilance commerciali su cui ognuno difenderà i propri interessi preservando la nostra amicizia”.

“Il vicepresidente Vance stava discutendo di identità, democrazia, libertà di parola. In breve, il ruolo storico e la missione dell’Europa. Molti hanno finto di essere indignati, invocando l’orgoglio europeo contro un americano che osa farci la predica. Ma lasciate che ve lo dica io, da persona orgogliosa di essere europea – ha detto ancora -. Innanzitutto, se coloro che si sono indignati avessero mostrato lo stesso orgoglio quando l’Europa ha perso la sua autonomia strategica, legando la sua economia a regimi autocratici, o quando i confini europei e il nostro stile di vita sono stati minacciati dall’immigrazione illegale di massa, ora vivremmo in un’Europa più forte”.

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