Arabia Saudita, una Trump Tower anche a Gedda nel 2029 (e per la prima volta vendite aperte agli italiani)

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di
Redazione Economia

Un super-grattacielo finanziato dalla famiglia del presidente Usa sorgerà a Gedda nel 2029. La novità è che si può comprare senza spostare la residenza (a partire da 7 mila euro al mq)

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Un super-grattacielo finanziato direttamente dalla famiglia del presidente Usa, Donald Trump, sorgerà a Gedda nel 2029 e sarà tra i più lussuosi al mondo. L’annuncio arriva proprio nei giorni dei colloqui diplomatici a Riad, la capitale dell’Arabia Saudita, tra le delegazioni russe ed americane per risolvere la questione Ucraina, un incontro che ha sancito però l’assenza fragorosa di una delegazione europea. Qui però parliamo di business, a cui è inevitabilmente legata la geopolitica ed è evidente come Riad sia ormai il crocevia globale tra Oriente ed Occidente. 

Riad primo produttore al mondo di petrolio

Anche e soprattutto perché è il primo produttore al mondo di greggio e la sua produzione e la sua estrazione influenza il prezzo al barile in tutto il mondo, diventando una leva inflattiva rilevante per l’industria e le famiglie. Così è interessante registrare che questa Trump Tower all’orizzonte sia il primo grande progetto immobiliare aperto al mercato internazionale dell’Arabia Saudita. E l’agenzia italiana Gabetti Middle East, partner agency di Gabetti, si occuperà in esclusiva della vendita di alcuni appartamenti.




















































Il progetto immobiliare

Parliamo, nelle intenzioni degli sviluppatori, di quarantasette piani di altezza affacciati sul mar Rosso, accesso a un club privato esclusivo, ristoranti raffinati, un centro fitness, jacuzzi, zona yoga e piscine, una cigar lounge. E poi rifiniture eleganti, progettate dal prestigioso studio Gensler Architects. Per un investimento complessivo di oltre 530 milioni di dollari. A pochi passi dalle spiagge, sulla cornice di Gedda, la Trump Tower offrirà un facile accesso al porto turistico, al circuito di Formula 1 e ai monumenti simbolo della città. Un progetto strettamente legato alla Vision 2030 dell’Arabia Saudita, un piano di rilancio che comprende investimenti infrastrutturali e sui grandi eventi come i mondiali di calcio 2034, Expo 2030 e i Giochi Asiatici nel 2029 e mira a diversificare l’economia del Paese, rendendola sempre più legata al turismo e agli investimenti stranieri.

Quanto costeranno gli appartamenti

Il mercato immobiliare in Arabia Saudita è attualmente valutato in 70,33 miliardi di dollari e si prevede che raggiungerà i 91,36 miliardi entro il 2029. Il governo saudita negli ultimi anni ha emanato una serie di riforme volte a facilitare e attrarre investimenti esteri attraverso la semplificazione delle procedure d’acquisto. Ecco perché Gabetti Middle East per la prima volta è sbarcata in Arabia Saudita per avviare la commercializzazione, in parte in esclusiva, degli appartamenti con terrazze a picco sul mare della Trump Tower. Gli appartamenti extralusso della torre – che ospiterà anche un hotel a 5 stelle – hanno un valore di circa 7 mila euro al metro quadro: con 500 mila euro è possibile acquistare un bilocale di circa 70 metri quadri e con 750 mila un trilocale di circa 100 metri quadri, con saldo in 9 rate. 

Arabia Saudita, la Trump Tower a Gedda nel 2029 (e per la prima volta vendite aperte agli italiani)

Il possibile rendimento per gli acquirenti

«Questo è il primo grande progetto aperto al mercato internazionale dell’Arabia Saudita- spiega Fabio Bardelli, Head of Sales di Gabetti Middle Est -. Fino al 2024 per poter acquistare un immobile in Arabia Saudita bisognava esserci nati ed avere la residenza. Finalmente da quest’anno il governo ha aperto questa possibilità a tutti. Oggi in Arabia ci sono circa 129 mila camere di hotel e appartamenti con servizi, entro il 2030 si prevede un aumento del 60% e un investimento di 110 miliardi di dollari nell’accomodation di lusso. Gli italiani sono attratti da questa tipologia di acquisto, sia perché se si trasferiscono in Arabia cercano appartamenti nuovi e di prestigio, sia per metterli a reddito, ora che finalmente è possibile. Tutte le previsioni dicono che i prezzi degli immobili e degli affitti sono destinati ad impennarsi, nei prossimi anni: comprare qui oggi è un investimento che darà i suoi frutti già nel breve termine».

Arabia Saudita, la Trump Tower a Gedda nel 2029 (e per la prima volta vendite aperte agli italiani)

Le relazioni tra Italia e Arabia Saudita

Non è un mistero, d’altronde, che le relazioni tra Italia e Arabia Saudita si stiano progressivamente espandendo, perché il Regno mediorientale è liquido come pochi e può investire in aziende e infrastrutture attraverso il suo ricchissimo fondo sovrano Pif. Riad è vista come un avamposto islamico, di rito sunnita, dialogante con l’Occidente e al tempo stesso fortemente blandito da Russia e Cina per la sua potenza energetica: dunque da coccolare affinché non transiti dall’altro lato dello scacchiere internazionale. 

Il Forum di Davos del 2024

Durante il Forum internazionale di Davos 2024, dunque il penultimo, Riad è stata l’indiscussa protagonista, accolta con grandi onori dall’organizzazione svizzera. Emissari del principe MBS hanno presentato la Saudi Vision 2030, la visione per diversificare l’economia del Paese arabo, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili. Un progetto faraonico su tutti, il The Line, definito «il futuro del vivere urbano»: una nuova città per ospitare 9 milioni di abitanti, costruita su una striscia lunga 170 chilometri, dalle montagne di Neom fino al Mar Rosso, alta 500 metri ma larga appena 200 metri, senza strade e senza auto. 

Gli investimenti sauditi in Italia

Mettere in fila gli investimenti sauditi in Italia negli ultimi anni fa quasi impressione. Il Public Investment Fund ha acquisito il 49% di Rocco Forte Hotel detenuto dall’italiana Cdp Investimenti. A dicembre 2023 un veicolo collegato al fondo ha rastrellato 8,8 milioni di azioni di Technogym da investitori istituzionali e ha sottoscritto un derivato per rilevare altri 3,3 milioni di azioni: investimento da 111 milioni di euro. La scorsa primavera il fondo saudita è entrato con una quota del 33% negli yacht Azimut Benetti. Nel 2021 è entrato con una quota di minoranza nella Horacio Pagani, la casa modenese delle hypercar fondata e guidata dall’imprenditore argentino. Senza dimenticare la joint venture con Pirelli (la Bicocca ha il 25%) per la costruzione di una fabbrica di pneumatici in Arabia Saudita che dovrà sfornare a partire dal 2026 circa 3,5 milioni di pezzi all’anno. Si è parlato anche della possibilità che il fondo saudita Pif investa nel Fondo Strategico per il made in Italy.

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Le polemiche per il caso Khashoggi

Il caso del giornalista Jamal Khashoggi, ferreo accusatore del principe saudita ucciso in maniera misteriosa nel 2018 nel consolato di Istanbul, non si è però ancora sopito. Ma inevitabilmente prevale la realpolitik, anche in considerazione del fatto che l’Arabia Saudita era in procinto di normalizzare i rapporti con Israele grazie alla regia americana prima che deflagrasse di nuovo il conflitto in Medio Oriente. E ancora adesso è vista come l’ago della bilancia, anche in ferrea contrapposizione con l’Iran di rito sciita, per il futuro di Gaza su cui si stagliano le mire americane per una riqualificazione immobiliare di una costa (e di un territorio) andato distrutto per le bombe israeliane e il conflitto con Hamas.


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