Basilicata, si inventano attrattori dimenticando quelli esistenti

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Documentarsi su quello che accade, cercando di farsi un’idea, il più possibile vicina alla realtà, sui fatti che accadono intorno a noi è diventato una necessita potremo dire un atto di responsabilità. Non è facile, ma basta leggere le notizie e le informazioni che sul web sono presenti e l’idea emerge quasi sempre chiara. Per dire che ogni iniziativa che viene messa in cantiere nei nostri paesi, nel nostro territorio, nella nostra Regione, va letta attentamente cercando di capire il senso e soprattutto dove si nasconde la verità. Tutti noi ricordiamo il primo probabile attrattore che nacque in Basilicata. Fu quello del parco della Grancia situato nel territorio di Brindisi di Montagna. Le pagine di storia Lucana raccontano che nel 1999 nasceva questa iniziativa per opera di Giampiero Perri e Oreste Lopomo, ispirati dallo spettacolo Puy de Fou di J.F Touillard in Francia, nella regione della Vandea, decisero di riscattare le vicende del brigantaggio lucano. Una location unica nel suo genere, situata a valle tra i monti di Brindisi di Montagna, attrice essa stessa dello spettacolo assieme a circa 450 interpreti, per lo più non professionisti ma volontari di età compresa tra i 6-75 anni con uno staff e collaborazioni internazionali: Jean Francois Touillard, Officina Rambaldi, Lucio Dalla, Michele Placido. Il territorio si prestava per via proprio di una vicenda di brigantaggio post-unitario avvenuto proprio a Brindisi di Montagna e legata alla figura del capobanda Paolo Serravalle, nativo di Mangone in provincia di Cosenza che frequentava il circondario avendo fatto il vigilante alla Grancia. Ogni anno dal 1999, con una programmazione che copre i mesi estivi, nel parco della Grancia rivive la storia della rivoluzione lucana, vista per molti anni come una storia di banditi, di criminali, idea molto lontana dalla realtà del popolo lucano. Il brigante fu un eroe in questa terra, unico capace di difendere la popolazione. Una grande invenzione che ha fatto conoscere gli ambienti, le costumanze, il territorio di questi luoghi attraverso la storia vera. A questa iniziativa si sono abbinati strutture recettive per poter accogliere il flusso di gente che nei mesi estivi arriva nel parco attratti dal racconto e non solo. Dopo tanti anni qualcuno ha capito che forse è questa la strada e ha pensato di percorrerla però senza un’idea precisa e un programma fattivo. Per questo negli ultimi anni più che attrattori veri e propri si sono create delle forme di attrazione estemporanee che hanno visto flussi di danaro spesi in forma speculativa e per dirla in gergo buttando solo fumo negli occhi della gente. Raccontando pare vicende della storia antica non sempre allineati con i riscontri oggettivi del periodo narrato. È senza strutture di accoglienza. Eppure la Lucania è in sé per sé il vero attrattore che nessuno capisce. Il territorio ha attrattori naturali. Per dirne una la ciclovia Potenza-Laurenzana, il vero macro attrattore meraviglia d’Europa. Un tratto ciclabile spettacolare ed entusiasmante insieme a quello della dismessa ferrovia Potenza-Abriola-Calvello-Laurenzana, trasformata a ciclovia solo nel territorio di Pignola, perché lì un Sindaco ha deciso che quella utilizzazione sarebbe stata utile e redditizia. Passeggiare su questa strada si può ammirare l’incantevole bellezza della Lucania. Le pagine di storia raccontano anche di come 30 anni fa questo tratto ferroviario era linea principale della ferrovia che collegava la città di Potenza con il paese di Laurenzana oltrepassando i centri di Pignola, Abriola, Anzi, Calvello e superando, con un percorso ardito degno di una ferrovia di montagna con numerosi ponti, gallerie e tornanti, le difficoltà morfologiche e orografiche dell’appennino della zona. Un tragitto dove, come raccontano molti, si ha un’essenziale percezione del paesaggio che si attraversa con il movimento del treno stesso. Poi c’è la ciclovia della magna Grecia che si sviluppa lungo l’ex tracciato della Ferrovia Calabro-Lucana e su cui il comune di Castelluccio Inferiore manifesta pieno sostegno al “Comitato Ciclovia Lagonegro- Rotonda”. Per non parlare di una nuova idea presentata dal comune di Castelmezzano alla Bit 2025 :La slittovia delle Dolomiti Lucane. Un percorso si circa 1180 metri tra curve e scenari suggestivi del Parco Cognato-Gallipoli. Per poi altri tipi di attrattori come Lavatoi, fontane, sorgenti e semplici torrenti presenti nel piano paesaggistico lucano ma ancora non rientrato nella giusta consapevolezza di una necessaria valorizzazione.

Oreste Roberto Lanza

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Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all’intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.





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