Gioco d’azzardo, Italia alla deriva: milioni di persone rovinano la loro vita, Stato complice

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Il gioco d’azzardo si conferma una delle piaghe sociali più diffuse in Italia, con un impatto sempre più evidente sulle fasce vulnerabili della popolazione. Se un tempo si trattava di un fenomeno associato soprattutto agli adulti, oggi i dati evidenziano un preoccupante coinvolgimento dei giovani, spesso esposti a meccanismi di gioco ingannevoli e facilmente accessibili. Il quadro delineato dall’Istituto Superiore di Sanità è chiaro: nel nostro Paese, il 36,4% della popolazione ha tentato la fortuna almeno una volta nell’ultimo anno, e ben 1,5 milioni di italiani rientrano nella categoria dei giocatori problematici.

L’allarme riguarda in particolare i minorenni. Nonostante la normativa vieti loro l’accesso ai giochi d’azzardo, quasi il 30% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni dichiara di aver scommesso almeno una volta nell’ultimo anno. Il fenomeno cresce con l’età: si passa da un coinvolgimento del 24,4% tra i 14enni fino al 35% tra i 17enni. I ragazzi sono più inclini al gioco rispetto alle ragazze, e gli studenti degli istituti tecnici e professionali presentano una maggiore propensione rispetto ai loro coetanei dei licei. Tra i giovani giocatori, il 3,5% è considerato a rischio, mentre un 3% manifesta già sintomi di dipendenza.

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L’accesso al gioco è favorito da una presenza capillare di slot machine, lotterie istantanee e scommesse online, che creano un’illusione di facile guadagno. Nel 2022, la raccolta complessiva del gioco d’azzardo in Italia ha raggiunto la cifra record di 136 miliardi di euro, con una spesa effettiva – ossia la differenza tra le somme giocate e le vincite – di 20,35 miliardi di euro. Ogni cittadino italiano ha speso in media 2.730 euro nel gioco. A livello regionale, la Lombardia guida la classifica con una raccolta di 7,2 miliardi di euro, seguita dalla Campania (4,3 miliardi), Lazio (3,9 miliardi) ed Emilia-Romagna (3 miliardi). Tra le categorie di gioco più diffuse, spiccano i giochi di carte e abilità con 37,5 miliardi di euro, seguiti da slot machine e videolottery (18,97 miliardi), scommesse sportive e ippiche (11,34 miliardi) e lotterie istantanee come i gratta e vinci (8,17 miliardi).

Di fronte a questa emergenza sociale, il Dipartimento Patologia delle Dipendenze dell’ASL TO4 ha avviato un nuovo ciclo di iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, che si svilupperà nell’arco di due anni. Il progetto è finanziato attraverso i fondi regionali del Ministero della Salute e si inserisce nel più ampio programma della Regione Piemonte “Perdere tutto non è un bel gioco”, avviato nel marzo 2023.

Uno degli strumenti principali di questa strategia è il coinvolgimento degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado in talk interattivi, realizzati da esperti in comunicazione e formazione scientifica. L’obiettivo di questi incontri è quello di far emergere i meccanismi nascosti del gioco d’azzardo, utilizzando strumenti matematici e psicologici per spiegare come il sistema sia progettato per generare dipendenza e favorire la perdita di denaro. Gli studenti avranno modo di sviluppare spirito critico, comprendere le reali probabilità di vincita e riconoscere i segnali precoci di una dipendenza.

Parallelamente, l’ASL TO4 ha potenziato la sua rete di servizi specializzati per il trattamento del Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA). Il Piemonte è tra le regioni più avanzate in termini di prevenzione e assistenza, grazie alla presenza di sette sedi del SerD (Servizi per le Dipendenze) dedicate al problema. Gli ambulatori si trovano a Caluso, Chivasso, Ciriè, Ivrea, Lanzo, Rivarolo e Settimo Torinese e rappresentano un punto di riferimento per tutti coloro che necessitano di aiuto.

Questi centri offrono percorsi personalizzati di trattamento, che spaziano dal supporto psicologico individuale e familiare fino ai programmi di disintossicazione e reinserimento sociale. Il servizio è gratuito e aperto non solo a chi soffre direttamente di dipendenza, ma anche ai familiari che si trovano a gestire situazioni difficili legate al gioco d’azzardo.

L’ASL TO4 mira a un approccio integrato, che combini prevenzione, educazione e supporto terapeutico, perché contrastare il gioco d’azzardo significa agire non solo sui singoli casi, ma anche sulla cultura diffusa che porta a sottovalutare il rischio della dipendenza. Se da un lato il settore rappresenta una fonte di introiti economici per lo Stato, dall’altro i costi sociali e sanitari della dipendenza superano di gran lunga i benefici fiscali. Il gioco d’azzardo, spesso considerato un passatempo innocuo, può trasformarsi in un problema serio, con conseguenze devastanti su individui e famiglie.

Un aspetto fondamentale della prevenzione riguarda la comunicazione e la diffusione di informazioni sulle reali conseguenze del gioco d’azzardo. Molte persone non si rendono conto della progressione della dipendenza, che spesso inizia con una semplice scommessa occasionale e si trasforma in un problema di difficile gestione. Il gioco patologico porta all’indebitamento, alla perdita di lavoro e a gravi conseguenze psicologiche, con ripercussioni che si estendono all’intero nucleo familiare.

Le nuove iniziative dell’ASL TO4 si pongono l’obiettivo di aumentare la consapevolezza tra i cittadini e offrire strumenti concreti per contrastare il fenomeno. Sensibilizzare gli studenti, informare le famiglie e rendere più accessibili i servizi di supporto sono passi essenziali per arginare un problema che coinvolge trasversalmente tutte le fasce della società.

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Tutte le informazioni sulle iniziative e sugli ambulatori specializzati sono disponibili sul sito dell’ASL TO4, nella sezione “Servizi e Prestazioni” (www.aslto4.piemonte.it). Per chi ha bisogno di aiuto, è possibile rivolgersi direttamente alle sedi del SerD o contattare il numero di assistenza regionale, dove operatori specializzati sono a disposizione per fornire supporto e orientamento.





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