La diocesi di Roma prega per il suo Vescovo. E attraverso la preghiera vuole fargli giungere il suo affetto. . Così ha detto, questo pomeriggio il cardinale Baldo Reina, vicario del Papa per la diocesi capitolina, all’inizio della Messa da lui stesso presieduta nella Cattedrale di Roma, la Basilica di San Giovanni in Laterano.
«Abbiamo chiesto a tutte le parrocchie della nostra diocesi – ha ricordato Reina nel saluto introduttivo -, una preghiera speciale per il nostro vescovo, il Santo Padre Francesco. In questa eucaristia lo teniamo presente, preghiamo per la sua salute, chiediamo che il Signore gli doni tanta forza. È la scelta che si fa nelle famiglie, quando c’è il papà o la mamma che stanno male. Ci si ritrova insieme e si prega, perché come cristiani questo possiamo fare e questo siamo chiamati a fare. Allora questa sera – ha proseguito il cardinale vicario – vorremmo in qualche modo far giungere al nostro vescovo il nostro affetto e il nostro abbraccio e soprattutto la nostra preghiera. Tutti insieme, come un’unica grande famiglia. I presbiteri, i diaconi, i seminaristi, i religiosi, le religiose e tutto il popolo santo di Dio. Vogliamo bene al nostro vescovo e vorremmo davvero che questo affetto lo si traducesse in preghiera, affidando tutto al Signore e chiedendo che il Signore gli doni tanta forza».
All’omelia, poi, il porporato ha ricordato come papa Francesco abbia insegnato «con le parole, con i gesti, con l’insegnamento magisteriale che è possibile scrivere pagine di Vangelo. Quello che abbiamo ascoltato oggi nella liturgia del Parole, vivere il perdono, il Papa lo annuncia da tempo. E allora ai popoli che sono in guerra chiede di tendersi la mano, piuttosto che alzare l’uno il braccio contro l’altro. Chiede la misericordia. Sappiamo quanto ha insistito su questo tema. Chiede l’abbraccio fraterno tra tutti coloro che che abitano la casa comune, al di là delle confessioni, delle religioni e delle diverse culture. Nel suo essere profeta in mezzo a noi – ha proseguito Reina -, davvero papa Francesco ci ha insegnato che è possibile realizzare nella nostra carne e nella nostra vita una pagina così difficile come quella del perdono e della misericordia. Ed è con tutto l’affetto possibile che noi vogliamo sostenerlo. Vogliamo assicurargli la nostra preghiera, la nostra vicinanza, la nostra gratitudine. Le domande si affollano, i medici e quant’altro. Noi preferiamo seguire la via di Dio, che sa tutto e può tutto. E noi con grande forza e con grande fede vogliamo chiedere al Dio della vita – ha concluso il porporato – che doni vita e salute e forza al nostro vescovo, perché altre pagine di Vangelo continuino a vivere attraverso il suo insegnamento, attraverso la sua parola, attraverso quello che è stato, è e sarà capace di fare».
Oltre che nella Basilica Lateranense, si è pregato in tutte le altre chiese di Roma per la salute del Papa. «In comunione di fede e di preghiera, ciascuno nella propria comunità – aveva fatto sapere la diocesi -, innalzeremo al Signore la nostra supplica per il Santo Padre, affinché lo sostenga con la Sua grazia e lo ricolmi della forza necessaria per attraversare questo momento di prova».
Questa sera, alle 20, nella chiesa di San Domenico a Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, presiederà il Rosario per la salute di papa Francesco. La preghiera verrà trasmessa in diretta su Tv2000 (canale 28) e su Play2000 (la piattaforma streaming di Tv2000 e inBlu2000).
«Vogliamo stringerci al Santo Padre – afferma il Cardinale Zuppi –, chiedendo al Signore di sostenerlo in questo momento di sofferenza, perché trovi sollievo e possa ristabilirsi al più presto. Sarà un modo concreto per rinnovargli la vicinanza e l’affetto delle comunità ecclesiali italiane, che da giorni hanno intensificato la loro preghiera».
Quello di stasera è, infatti, il primo appuntamento che, a partire da Bologna, coinvolgerà da domani tutte le Chiese in Italia unite, insieme, in un unico abbraccio orante. L’Ufficio liturgico nazionale sta predisponendo due schemi, disponibili a breve, per tessere questa catena di preghiera che raduna tutte le comunità intorno al Vescovo di Roma che presiede nella comunione.
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