A Le Calandre, ogni piatto racconta una storia e ogni boccone ne svela un capitolo: il tre stelle Michelin di Rubano riscrive il linguaggio della cucina contemporanea, guadagnandosi dal 2006 un posto tra i The World’s 50 Best Restaurants.
Limitarsi a definire Le Calandre di Rubano (PD) un ristorante stellato è decisamente riduttivo: è un’esperienza, un viaggio sensoriale che intreccia tradizione, ricerca e creatività in una narrazione unica. Questo tempio della cucina d’autore, insignito delle 3 stelle Michelin, è il frutto di una storia familiare che affonda le radici nel secondo Dopoguerra, quando nonno Vittorio vendeva formaggi sotto il Salone di Padova. Da allora, la passione per la gastronomia ha guidato la famiglia Alajmo, fino alla svolta del 1981, quando Erminio Alajmo e Rita Chimetto fondano Le Calandre. Negli anni, i figli Raf, Max e Laura hanno abbracciato e trasformato questa eredità, rendendola un punto di riferimento della ristorazione internazionale.
Massimiliano (Max) Alajmo, nato a Padova nel 1974, ha respirato fin dall’infanzia la magia della cucina, considerandola il suo parco giochi. Dopo l’Istituto Alberghiero di Abano Terme e importanti esperienze formative con Alfredo Chiocchetti, Marc Veyrat e Michel Guérard, nel 1994 prende le redini della cucina de Le Calandre. La sua filosofia è essenziale e poetica: “La cucina deve spogliarsi dell’inutile per ritrovare la stessa innocenza che il bimbo ha nel raccontare il suo piccolo mondo”. Nel 2002, a soli 28 anni, diventa il più giovane chef al mondo a ottenere le 3 stelle Michelin, consacrando il ristorante come laboratorio creativo e cuore pulsante del Gruppo Alajmo.
La proposta di Le Calandre non è solo alta cucina dicevamo, ma una mappa che conduce l’ospite attraverso sapori, consistenze e suggestioni: leggerezza, profondità dei sapori, fluidità e rispetto assoluto per la materia prima sono i principi cardine che guidano ogni creazione. Il menù si articola in tre intriganti percorsi degustazione:
- Classico: un viaggio tra i piatti iconici che hanno segnato la storia del ristorante.
- Max: un percorso in continua evoluzione, ispirato alla stagionalità e alla sperimentazione.
- Raf: interpretazioni innovative, sempre in dialogo con il territorio e i suoi prodotti.
Gli ospiti possono anche personalizzare la propria esperienza scegliendo 3, 4 o 5 portate, combinando le proposte o optando per un’esperienza à la carte.
La cantina è il riflesso della stessa meticolosa ricerca che caratterizza la cucina: un’esplorazione senza confini tra produttori e terroir di tutto il mondo. In questo contesto, le parole di Luigi Veronelli risuonano con forza: “I vini bevibili soprattutto con amore sono come le belle donne, differenti, misteriosi e volubili…”. A guidare la sala inizialmente Raffaele (Raf) Alajmo, nato a Padova nel 1968, che ha iniziato la sua carriera accanto al padre Erminio come sommelier, maturando una profonda conoscenza del mondo del vino nelle più importanti cantine italiane e francesi. Nel 1994 assume la direzione operativa de Le Calandre, valorizzando il talento del fratello Max e portando il ristorante e il Gruppo Alajmo a un’espansione strategica. Oggi, come CEO e maître des lieux, Raf è l’anima imprenditoriale della famiglia.
L’ingresso de Le Calandre è già una promessa di meraviglia: un ambiente essenziale e raffinato, in cui luci soffuse—studiate per essere evocative anche in pieno giorno—avvolgono gli ospiti in un’atmosfera sospesa, quasi onirica. Il design della sala, curato personalmente da Max e Raf, è un’estensione della loro visione gastronomica, con tavoli, bicchieri, posate, lampade, porcellane e dettagli disegnati da loro stessi e studiati per accompagnare ogni piatto in un’armonia perfetta tra estetica e gusto.
Tra le creazioni che hanno lasciato il segno, il celebre cappuccino di seppie al nero, una provocazione gustativa che gioca con le aspettative del palato, e la sorprendente Suono N’uovo, una tagliatella in cui il guscio d’uovo, trattato e incorporato nell’impasto, regala una croccantezza inaspettata. Potremo tuttavia nominarne molte altre, ma vi lasciamo con generosità il piacere della scoperta, anzi, quello dell’incredibile e irripetibile viaggio che intraprenderete una volta varcata la soglia.
Le Calandre è un laboratorio visionario in cui l’equilibrio tra tradizione e tensione alla contemporaneità viene costantemente ridefinito. È la dimostrazione che la cucina non è solo nutrimento, ma una forma d’arte capace di raccontare storie, emozionare e lasciare un segno nella memoria. Chiunque ami il Veneto e la sua cultura gastronomica non può che riconoscere in Le Calandre un simbolo di identità e orgoglio, un luogo dove ogni ingrediente è un frammento di storia e ogni piatto un’esperienza che nutre il corpo e l’anima. Visitare il tempio della famiglia Alajmo significa immergersi in un mondo di sapori autentici e avanguardia, un invito a riscoprire il piacere del buon vivere attraverso il linguaggio universale del gusto.
Le Calandre
Via Liguria, 1, Rubano (PD)
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