Perché la transizione energetica nell’edilizia dovrebbe iniziare dagli edifici commerciali

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L’ottimizzazione degli edifici commerciali ridurrebbe ulteriormente lo spreco energetico e le emissioni di carbonio, poiché consumano quasi il doppio dell’energia per metro quadrato rispetto a quelli residenziali

La Energy Transitions Commission (ETC) ha pubblicato un nuovo rapporto intitolato “Ottenere edifici a zero emissioni di carbonio: elettrici, efficienti e flessibili”, che sottolinea l’urgente necessità di decarbonizzare gli edifici. Mentre molte politiche nazionali si concentrano sugli edifici residenziali, gli analisti energetici suggeriscono di dare priorità a quelli commerciali a causa del loro consumo energetico sproporzionato e sottolineano che è necessario adottare soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050 https://energiaoltre.it/ecco-cosa-sono-gli-edifici-a-emissioni-zero/ .

IL RAPPORTO SUGLI EDIFICI A ZERO EMISSIONI

Secondo il rapporto, gli edifici commerciali rappresentano il 20% del patrimonio edilizio mondiale in termini di superficie, ma consumano il 40% dell’energia totale utilizzata per il loro funzionamento. Tuttavia, la maggior parte delle normative e degli incentivi sono rivolti agli immobili residenziali, che rappresentano l’80% del patrimonio edilizio e sono responsabili del 60% delle emissioni operative.

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“I decisori politici spesso cercano di recuperare terreno rispetto al progresso tecnologico. Sebbene esistano leggi che promuovono l’energia rinnovabile e l’elettrificazione, esse non sono sufficienti e sono necessari cambiamenti più radicali. “Abbiamo bisogno di un approccio strategico, che dovrebbe basarsi innanzitutto sul retrofitting digitale degli edifici commerciali”, ha dichiarato Donatas Karciauskas, CEO di Exergio, un’azienda che implementa strumenti di efficienza energetica basati sull’intelligenza artificiale negli immobili commerciali.

GLI EDIFICI RESIDENZIALI E GLI EDIFICI COMMERCIALI NELLA DECARBONIZZAZIONE

Come spiega El Periodico de la Energia https://elperiodicodelaenergia.com/ , il rapporto evidenzia come i decisori politici, i proprietari di asset e i fornitori di tecnologia possano collaborare per affrontare efficacemente questa sfida, e sostiene che l’ottimizzazione degli edifici commerciali ridurrebbe ulteriormente lo spreco energetico e le emissioni di carbonio, poiché consumano quasi il doppio dell’energia per metro quadrato rispetto a quelli residenziali.

Gli edifici commerciali differiscono notevolmente da quelli residenziali per diversi modelli di consumo energetico e, secondo gli esperti di energia, dovrebbero essere una priorità per la decarbonizzazione. “Gli edifici residenziali hanno modelli di consumo energetico prevedibili basati sulle routine quotidiane. Gli immobili commerciali, d’altro canto, operano su scala molto più ampia. “Il loro tasso di occupazione è fluttuante, hanno lunghi orari di apertura e richiedono intensivi servizi di riscaldamento, ventilazione e aria condizionata”, afferma Karciauskas, che aggiunge: “ciò significa che le inefficienze vengono amplificate. L’illuminazione, gli elettrodomestici e i sistemi di raffreddamento spesso funzionano a pieno regime anche quando non sono necessari. Strumenti digitali, come la gestione energetica basata sull’intelligenza artificiale, possono risolvere questo problema regolando la ventilazione, il riscaldamento e il raffreddamento in tempo reale”.

CONSUMO ENERGETICO, RISCALDAMENTO E PRODUZIONE DI ACQUA CALDA

Il rapporto fornisce informazioni approfondite sui principali settori che consumano energia e analizza le differenze tra edifici residenziali e commerciali. A causa delle loro dimensioni, dell’elevata occupazione e della dipendenza da apparecchiature ad alto consumo energetico (ad esempio i computer), gli immobili commerciali consumano più elettricità per l’illuminazione e gli elettrodomestici.

Negli Stati Uniti e nell’Unione europea l’elettricità soddisfa il 35-50% del fabbisogno energetico degli edifici commerciali, rispetto a circa il 25% di quelli residenziali. Il riscaldamento e la produzione di acqua calda sono meno diffusi negli immobili commerciali e rappresentano il 30-40% del consumo energetico totale (rispetto a oltre il 60% negli immobili residenziali). Tuttavia, la domanda di riscaldamento è notevolmente più elevata in settori come l’ospitalità e le strutture sportive.

Inoltre, gli edifici commerciali spesso necessitano di un maggiore raffreddamento, anche nelle regioni in cui l’aria condizionata residenziale è poco diffusa. Il raffreddamento degli ambienti è responsabile di circa il 15% del consumo di elettricità negli edifici commerciali e di circa il 6% del consumo energetico in quelli residenziali.



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