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Dopo la manifestazione per fermare le ruspe sull’isola che ha visto la partecipazione di diverse centinaia di persone
La diocesi di Ischia ha diffuso oggi un documento sulla questione degli abbattimenti, due giorni dopo la manifestazione per fermare le ruspe sull’isola che ha visto la partecipazione di diverse centinaia di persone.
Il documento, che si intitola «Custodire il territorio e la dignità della persona umana: un dialogo possibile sulla questione casa», si apre con la premessa che le chiese di Ischia e di Pozzuoli (che formano un’unica diocesi) non possono sottrarsi di fronte alle problematiche legate alla casa e alle procedure di demolizione. Nel testo si ricordano sia gli ordini di demolizione (quasi 80.000) che le circa 100.000 domande di condono edilizio presentate in Campania e si sottolinea che l’esecuzione degli ordini di demolizione «sta provocando gravi emergenze abitative, oltre a notevoli difficoltà di ordine economico-finanziario per i comuni interessati dall’accensione dei relativi mutui».
Significativo il passaggio in cui si afferma: «L’impegno delle comunità locali, della Procura, degli amministratori e delle forze dell’ordine, che deve essere espresso nel rispetto della legalità e della giustizia, deve sempre tenere in considerazione le aspettative legittime delle famiglie e della persona umana ad avere una casa da abitare, un lavoro per sostenersi, un ospedale per essere curati, una scuola per apprendere, centri sociali per anziani e luoghi di associazione per i giovani». La lettera del vescovo Carlo Villano sottolinea che la sua diocesi, pur considerando che quello dell’abusivismo è un problema che riguarda l’Italia intera ed è argomento «complesso e delicato» «non può restare indifferente di fronte alla disperazione di tante famiglie che si trovano a vivere con le ruspe che nel prossimo futuro demoliranno le loro abitazioni, e con esse spazzeranno via sacrifici e sogni di una vita intera di lavoro e di progetti», manifestando poi la vicinanza a tutte le famiglie «che stanno vivendo questo momento di angoscia, consapevoli del fatto che la casa non è solo un bene materiale, ma luogo di affetti e dignità, una porta cui bussa anche lo straniero che chiede di essere accolto, ascoltato, amato».
Villano non manca di chiarire che le Chiese di Ischia e di Pozzuoli sono contrarie a qualsiasi forma di abusivismo edilizio e di ricordare il «Decreto Salva Casa 2024» quale possibile soluzione per la legittimazione di una parte degli immobili non in regola con le norme edilizie.
Per monsignor Villano «la lotta all’abusivismo edilizio richiede una sinergia concreta e operativa tra istituzioni e società civile. Solo attraverso un dialogo costruttivo e la collaborazione tra le diverse parti è possibile individuare soluzioni alternative che, pur rispettando la legalità, tengano conto delle necessità sociali, economiche e umane delle persone coinvolte». Ed ancora più esplicitamente il presule osserva: «Un approccio integrato consente di superare la mera applicazione repressiva delle norme, orientandosi verso percorsi di regolarizzazione e riqualificazione in grado di coniugare giustizia, equità e sviluppo sostenibile». Allo stesso tempo si dichiara pronto ad ascoltare ed accompagnare le persone coinvolte nella piaga degli abbattimenti per cui la diocesi sarà «volano di speranza» ed insieme a loro si impegna a cercare «vie di dialogo e soluzioni che rispettino la giustizia e la dignità delle persone, considerando che ogni decisione deve tener conto della giustizia, ma anche della tutela dei più vulnerabili, avendo ben presenti il rispetto della legge che sempre deve tendere a salvaguardare la dignità di ogni persona».
La diocesi, quindi, come ponte tra istituzioni e cittadini per un confronto sereno e costruttivo su tavoli di dialogo dove le parti possano esprimere le loro posizioni e cercare soluzioni condivise, facendo appello alla giustizia sociale e «ricordando che ogni legge deve essere applicata tenendo conto della centralità della persona, dei valori di solidarietà e di inclusione sociale». Il documento poi contiene un appello alla corresponsabilità di tutte le istituzioni per affrontare il problema degli abbattimenti non come una questione meramente tecnica o giuridica, ma come «una sfida che riguarda il tessuto sociale e la dignità di intere famiglie, individuando percorsi che rispettino la legalità, senza dimenticare la giustizia sociale».
«La tutela del territorio – si conclude il documento elaborata dagli Uffici di Pastorale Sociale, Giustizia e Pace e Custodia del Creato, Caritas delle diocesi di Ischia e di Pozzuoli – la custodia del Creato e il rispetto delle leggi sono valori imprescindibili, così come lo è la protezione della dignità umana. Le chiese di Ischia e di Pozzuoli chiedono a tutti gli attori coinvolti di lavorare insieme per costruire un futuro in cui legalità e giustizia sociale si intreccino in maniera armoniosa, senza lasciare indietro nessuno».
24 febbraio 2025
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