La risposta di Hamas: il portavoce, Hazem Qassem, ha fatto sapere che l’organizzazione jihadista è pronta ad accettare la richiesta dei Paesi mediatori \”su tutto ciò che riguarda la cerimonia di liberazione degli ostaggi, per porre fine alla crisi e ottenere la liberazione dei detenuti palestinesi\”.
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Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un’area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. L’ANALISI
“,”postId”:”05fdacd2-70db-4aa4-86ba-e27281185f4e”},{“timestamp”:”2025-02-24T18:11:00.984Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T19:11:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Ong, rinvenuta prima fossa comune nella provincia di Damasco”,”content”:”
In Siria, paese in guerra dal 2011, è stato oggi segnalato il ritrovamento della prima fossa comune a Damasco. La fossa contiene i resti di decine di persone, tra cui bambini. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria riferisce che nella fossa comune rinvenuta nel quartiere periferico di Sbeine, a sud-est della capitale, sono stati per ora trovati i resti appartenenti a una ventina di persone. Secondo le informazioni disponibili, i resti dei corpi mostrano segni di colpi di arma da fuoco. Alcuni resti indicano che i corpi sono stati parzialmente carbonizzati. Secondo l’Osservatorio, dalla caduta del regime degli Assad, l’8 dicembre scorso, sono state documentate 21 fosse comuni, che ospitano i resti di 1681 vittime, distribuite nelle regioni centrali ,orientali e meridionali: 1.220 corpi in 4 fosse comuni nella regione di Homs; 167 corpi in 4 fosse nella provincia Campagna di Damasco; 137 corpi in 4 fosse nella provincia di Daraa; 106 corpi in 5 fosse a Deir az Zor, tra cui resti di 6 bambini; 31 corpi in 3 fosse nella provincia di Hama; 20 corpi in una fossa comune nella provincia di Damasco.
“,”postId”:”5ad4526b-0228-4bcd-8fff-02915fe73569″},{“timestamp”:”2025-02-24T18:04:43.711Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T19:04:43+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Il Papa ha chiamato nuovamente la parrocchia di Gaza “,”content”:”
In serata papa Francesco \”ha chiamato il Parroco della Parrocchia di Gaza per esprimere la sua paterna vicinanza\”, riferisce la Sala stampa vaticana. \”Papa Francesco ringrazia tutto il popolo di Dio che in questi giorni si è radunato a pregare per la sua salute\”, viene aggiunto.
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\”Le relazioni con Israele non devono essere ostaggio del conflitto israelo-palestinese. Siamo sempre aperti all’ascolto e al dialogo, ma nessuno ci costringerà a mettere in pericolo il nostro popolo\”. Lo ha dichiarato Gideon Sa’ar, ministro degli Esteri di Israele, nella conferenza stampa al termine del Consiglio di associazione Ue-Israele. \”L’attacco a Israele da sette fronti diversi dal 7 ottobre e le voci che abbiamo sentito negli ultimi giorni, da Teheran, dallo Yemen, da Beirut e da Gaza, dimostrano che ci sono intenzioni concrete di eliminare Israele\”, ha aggiunto. \”Vogliamo una partnership basata su un dialogo reale e rispettoso, con il tentativo di trovare un terreno comune. L’Islam radicale, il programma nucleare iraniano, il terrorismo, l’odio e l’ostilità verso lo stile di vita occidentale, sono tutte minacce comuni a Israele e all’Europa. Anche se stiamo combattendo in prima linea per la nostra esistenza e ne stiamo pagando il prezzo, stiamo combattendo anche la vostra guerra\”, ha concluso.
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L’Idf riferisce di aver colpito una postazione di lancio nel sud della Striscia da cui oggi è stato sparato un razzo, che è caduto all’interno del territorio. L’esercito aggiunge di aver colpito anche un secondo sito di lancio nella stessa area.
“,”postId”:”fa41aae2-1ec5-42de-af39-138ad93f73f1″},{“timestamp”:”2025-02-24T17:29:00.657Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T18:29:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La famiglia Bibas contro Netanyahu sulla diffusione dei dettagli degli omicidi”,”content”:”
L’avvocato Dana Fogetz, che rappresenta la famiglia Bibas, ha rivolto un appello affinché si interrompa la diffusione di dettagli sulle circostanze dell’omicidio di Shiri, Ariel e Kfir Bibas. L’appello arriva dopo che il primo ministro Benyamin Netanyahu, durante una cerimonia ufficiale ieri ha rivelato particolari sulle modalità del massacro della famiglia Bibas, dichiarando che i bambini sono stati soffocati a mani nude. La decisione del premier di esporre questi dettagli ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni membri del pubblico che gli hanno voltato le spalle esprimendo la loro protesta. \”A nome della famiglia Bibas, ci siamo rivolti a diverse figure istituzionali per chiarire che la decisione di pubblicare qualsiasi informazione sugli orribili crimini commessi è esclusivamente della famiglia. Nessuno deve esercitare pressioni su di loro per sfruttare l’omicidio per presunti fini pubblici\”, ha dichiarato l’avvocato, aggiungendo che la richiesta è rivolta anche all’opinione pubblica, affinché non partecipi nè contribuisca alla corsa alla diffusione di dettagli dolorosi, invasivi e privati.
“,”postId”:”4b946e42-fe83-4b86-bc93-fd07e34770b5″},{“timestamp”:”2025-02-24T17:23:02.630Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T18:23:02+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Sa’ar: \”Cerimonie degli ostaggi da società palestinese avvelenata\””,”content”:”
\”Abbiamo un difficile e aspro conflitto con i nostri vicini palestinesi: anche dopo aver istituito l’Autorità palestinese, anche dopo il nostro ritiro da Gaza, e nonostante abbiano ricevuto da noi gli unici beni che possiedono, non hanno mai rinunciato alla volontà di eliminare Israele, attraverso il terrorismo e l’incitamento antisemita nella sua forma più estrema. La barbarica brutalità con cui hanno commesso atti di omicidio e stupro il 7 ottobre, così come il trattamento riservato agli ostaggi, come la famiglia Bibas, non è una coincidenza. E’ il risultato di un avvelenamento continuo della società palestinese. Lo vediamo ogni volta che organizzano una spregevole cerimonia per il rilascio degli ostaggi. Le relazioni internazionali di Israele non devono essere ostaggio del conflitto israelo-palestinese\”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, in conferenza stampa al termine del Consiglio di associazione Ue-Israele.
“,”postId”:”60ef232a-8cdc-40b3-ba2f-21fb97cd6508″},{“timestamp”:”2025-02-24T17:09:56.802Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T18:09:56+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Medio Oriente, Ue: \”Unica soluzione i 2 Stati e ritorno degli sfollati a Gaza\””,”content”:”
\”I ministri oggi hanno sottolineato che non può esserci altra soluzione che quella dei due Stati. Noi sosteniamo l’Autorità nazionale palestinese e il suo ritorno a Gaza. Sosteniamo il ritorno di ogni palestinese sfollato per il quale Gaza è la propria casa. Quando verrà il momento, l’Ue sosterrà anche la ricostruzione di Gaza, insieme agli attori regionali, i palestinesi devono essere in grado di vivere a Gaza allo stesso tempo, Gaza non deve mai più essere un rifugio del terrore\”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, al termine della riunione del Consiglio di associazione Ue-Israele.
“,”postId”:”af06c750-fa53-4dcb-aa63-7b88e7dfc327″},{“timestamp”:”2025-02-24T16:50:38.028Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T17:50:38+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Usa, nuove sanzioni contro 16 aziende petrolifere dell’Iran”,”content”:”
Il dipartimento di Stato americano ha annunciato nuove sanzioni contro 16 tra aziende e navi assieme a 22 persone per il loro coinvolgimento nell’industria petrolifera e petrolchimica iraniana. \”Questa rete di facilitatori di spedizioni illecite ha spedito decine di milioni di barili di petrolio greggio per un valore di centinaia di milioni di dollari\”, si legge nella nota nella quale si sottolinea che \”l’azione di oggi rappresenta un primo passo per realizzare la campagna di massima pressione del presidente Trump sul regime iraniano e ostacola gli sforzi dell’Iran di accumulare entrate petrolifere per finanziare le attività dei terroristi\”.
“,”postId”:”610a6384-5351-4bae-950e-b47f2c5db774″},{“timestamp”:”2025-02-24T16:28:00.114Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T17:28:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Croce Rossa: \”Preoccupati dall’impatto dell’operazione dell’Idf in Cisgiordania\””,”content”:”
Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha espresso preoccupazione per l’impatto dell’offensiva israeliana in Cisgiordania, che ha portato allo sfollamento di decine di migliaia di palestinesi.
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\”Il Comitato Internazionale della Croce Rossa è profondamente preoccupato per l’impatto delle operazioni di sicurezza in corso sulla popolazione civile a Jenin e Tulkarem, Tubas e altre località nel nord della Cisgiordania\”, si legge nel comunicato, che denuncia che \”le persone stanno lottando per accedere ai bisogni di base come acqua pulita, cibo, cure mediche e riparo\”.
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L’Idf ha riferito oggi del lancio di un razzo fallito dalla Striscia, caduto all’interno del territorio di Gaza. Secondo fonti palestinesi, il razzo è stato lanciato dall’area di Rafah ed è precipitato nel sud della città. Un episodio simile si era verificato circa dieci giorni fa, quando un razzo lanciato dalla Striscia era esploso all’interno del campo profughi di Al-Bureij, causando la morte di un ragazzo di 14 anni. L’Idf aveva successivamente colpito il lanciatore dal quale era partito il razzo. Per il sistema di difesa israeliano, la presenza di lanciatori nella Striscia rappresenta una violazione dell’accordo. Secondo fonti palestinesi, il razzo lanciato oggi sarebbe stato assemblato con \”resti di un missile israeliano\”. L’ultimo lancio dalla Striscia prima di questi episodi risale all’11 gennaio.
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Il Dipartimento del Tesoro americano ha annunciato l’imposizione di nuove sanzioni nei confronti dell’Iran. Come si legge sul sito Internet del Dipartimento, nel mirino delle nuove sanzioni sono finite compagnie petrolifere legate all’Iran, una serie di petroliere e di navi cisterna per greggio o prodotti chimici, oltre che cittadini iraniani che lavorano nel settore petrolifero.
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Nella lista dei soggetti sanzionati figura la Oil Terminals Company iraniana, le compagnie di navigazione e le petroliere di greggio coinvolte nell’evasione delle sanzioni, nelle vendite illecite di petrolio e nelle reti finanziarie a supporto del settore energetico iraniano, spiega il Dipartimento del Tesoro.
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La Siria di prepara a gettare le basi di una nuova società, politica ed economica, con l’avvio della conferenza di \”Dialogo nazionale\” che entrerà nel vivo domani. Oggi sono arrivati a Damasco i partecipanti, riporta dall’agenzia di stampa ufficiale Sana. Il comitato incaricato di preparare i colloqui ha dichiarato che gli inviti ai rappresentanti erano stati inviati domenica, ma che non è stata comunicata alcuna data per l’inizio delle sessioni. Tuttavia SyriaTv, un canale televisivo allineato alle nuove autorità di Damasco, ha affermato che la conferenza dovrebbe iniziare domani. Oggi, scrive Sana, \”i partecipanti avranno modo di conoscersi e costruire relazioni, mentre il giorno seguente saranno discussi sei argomenti principali\”. La costituzione del comitato, annunciata il 12 febbraio, e’ stata criticata dall’alleanza curda delle Forze democratiche siriane (Sdf), che controlla diverse città nel nord-est del Paese, e che lamenta di essere stata esclusa. Il portavoce del comitato, Hassan Al Daghim, ha spiegato che \”i gruppi armati non possono essere invitati\” alla conferenza.
“,”postId”:”69fab8cf-5f1d-4313-a2a3-bd9a1cfe398c”},{“timestamp”:”2025-02-24T15:35:02.222Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T16:35:02+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Wafa, il bilancio dei morti a Gaza sale a 48.346″,”content”:”
Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto quota 48.346 dall’inizio della guerra, nell’ottobre 2023. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa, aggiungendo che, nello stesso periodo, le persone rimaste ferite sono almeno 111.759. Il bilancio, precisa la stessa fonte, rimane tuttavia incompleto, poiché molte vittime rimangono intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle ambulanze e alle squadre di soccorso.
“,”postId”:”c3fb5698-b99c-4115-8247-98a4281e9b72″},{“timestamp”:”2025-02-24T15:28:54.478Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T16:28:54+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Sa’ar vede gli omologhi europei: \”Estensione della tregua solo con rilascio degli altri ostaggi\””,”content”:”
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha tenuto una serie di incontri con i ministri degli Esteri dell’Unione Europea durante la sua visita diplomatica a Bruxelles, a margine della riunione del Consiglio di Associazione Ue-Israele. Lo ha reso noto il suo ufficio in una nota.
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A margine del forum, il ministro ha incontrato gli omologhi di Romania, Bulgaria, Finlandia, Slovacchia e Ungheria. Durante gli incontri, Sa’ar ha sollevato la questione della minaccia iraniana, affermando che è giunto il momento per i Paesi di applicare le sanzioni e di imporne di nuove a Teheran- che rappresenta una minaccia per la pace dell’intera regione.
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“Non escludiamo un’estensione del cessate il fuoco temporaneo in cambio del rilascio di altri ostaggi. Non si farà senza il rilascio degli ostaggi – ha ribadito Sa’ar – Siamo impegnati nel rilascio dei nostri ostaggi e negli obiettivi di guerra che abbiamo fissato”.
“,”postId”:”88c9625f-f48e-410e-8060-7ff359d3dc63″},{“timestamp”:”2025-02-24T15:15:40.387Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T16:15:40+0100″,”video”:{“videoId”:”990462″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/funerali-nasrallah-decine-di-migliaia-di-persone-a-beirut-990462″},”altBackground”:true,”title”:”Funerali Nasrallah, decine di migliaia di persone a Beirut. VIDEO”,”postId”:”cd338b97-4ca9-4891-81b7-18d3568654da”},{“timestamp”:”2025-02-24T14:55:04.526Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T15:55:04+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Domani a Riad incontro di follow-up Usa-Russia”,”content”:”
Inviati russi e americani si incontreranno domani a Riad per un \”incontro di follow-up” rispetto a quello del 18 febbraio scorso tra il Segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo ha dichiarato una fonte diplomatica all’Afp a condizione di anonimato, sottolineando che si tratta di un incontro ”a livello inferiore” rispetto al precedente, ma che comunque segna dei ”progressi” nella giusta direzione.
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La fonte non ha indicato chi farà parte delle due delegazioni. Nell’incontro di una settimana fa a Riad si è anche discusso della possibilità di un incontro tra il presidente americano Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin.
“,”postId”:”cad51443-01ee-4caf-84e3-9f0df7dca524″},{“timestamp”:”2025-02-24T14:38:03.978Z”,”timestampUtcIt”:”2025-02-24T15:38:03+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Libano, Hezbollah ordina ai suoi di ritirarsi: subentra l’esercito”,”content”:”
Hezbollah si ritira. Secondo fonti citate dal Wall Street Journal, il movimento filoiraniano ha emanato direttive interne per i miliziani che non vivono a sud del fiume Litani, di abbandonare l’area per consentire alle Forze armate libanesi di assumere il controllo della regione di confine, come richiesto dal cessate il fuoco con Israele. Alcune unità di Hezbollah sono state completamente smantellate dopo la campagna israeliana in Libano, afferma la fonte, ma altre sono state ricostituite riportando indietro i combattenti dalla Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. Secondo un’altra fonte, il gruppo terroristico ha perso circa 5.000 combattenti dal 7 ottobre 2023 e sta affrontando una pesante crisi finanziaria con il vertiginoso aumento dei costi per gli oltre mille feriti gravi che necessitano di cure mediche costanti e di un reddito regolare. Per anni Hezbollah è stato accusato di indebolire o cooptare le istituzioni statali. Tre mesi dopo aver accettato un cessate il fuoco, il danno inflitto dalle forze armate israeliane al gruppo sciita sta diventando chiaro al punto che sta lottando per rispettare gli impegni presi quando in Libano operava come un vasto stato nello stato in Libano, fornendo posti di lavoro e servizi sociali. Paga anche i parenti dei combattenti uccisi e quanti perdono case o attività durante il conflitto. L’istituto finanziario principale del gruppo, Al-Qard Al-Hassan, nelle ultime settimane ha congelato i pagamenti per gli assegni di compensazione che erano già stati emessi e alcuni membri del movimento affermano di non aver ricevuto alcun sostegno.
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Secondo il quotidiano Asharq alAwsat, pubblicato a Londra, che cita fonti palestinesi coinvolte nei negoziati, ci sono stati progressi nella comunicazione tra i mediatori e Hamas per risolvere la crisi del rinvio dello scambio di detenuti e ostaggi. \”Ci sono contatti che potrebbero portare, nelle prossime ore, alla consegna dei corpi di due israeliani, in cambio della liberazione dei prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere liberati sabato\”, hanno riferito le fonti.
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Il ministro dell’interno israeliano Moshe Arbel ha ordinato il divieto di ingresso in Israele all’europarlamentare e attivista palestinese Rima Hassan, che si trova già sull’aereo decollato da Bruxelles verso l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Hassan doveva atterrare in Israele insieme a una delegazione dell’Unione Europea.
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Hamas sospenderà i negoziati con Israele tramite mediatori, a meno che Israele non liberi i 602 prigionieri palestinesi in cambio dei sei ostaggi israeliani consegnati ieri, come da accordo. Ieri, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che Israele non avrebbe rilasciato i prigionieri finché Hamas non avesse fornito garanzie che avrebbe posto fine alle cerimonie “umilianti” per celebrare il trasferimento degli ostaggi israeliani.
La risposta di Hamas: il portavoce, Hazem Qassem, ha fatto sapere che l’organizzazione jihadista è pronta ad accettare la richiesta dei Paesi mediatori “su tutto ciò che riguarda la cerimonia di liberazione degli ostaggi, per porre fine alla crisi e ottenere la liberazione dei detenuti palestinesi”.
Approfondimenti:
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un’area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell’accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. L’ANALISI
Ong, rinvenuta prima fossa comune nella provincia di Damasco
In Siria, paese in guerra dal 2011, è stato oggi segnalato il ritrovamento della prima fossa comune a Damasco. La fossa contiene i resti di decine di persone, tra cui bambini. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria riferisce che nella fossa comune rinvenuta nel quartiere periferico di Sbeine, a sud-est della capitale, sono stati per ora trovati i resti appartenenti a una ventina di persone. Secondo le informazioni disponibili, i resti dei corpi mostrano segni di colpi di arma da fuoco. Alcuni resti indicano che i corpi sono stati parzialmente carbonizzati. Secondo l’Osservatorio, dalla caduta del regime degli Assad, l’8 dicembre scorso, sono state documentate 21 fosse comuni, che ospitano i resti di 1681 vittime, distribuite nelle regioni centrali ,orientali e meridionali: 1.220 corpi in 4 fosse comuni nella regione di Homs; 167 corpi in 4 fosse nella provincia Campagna di Damasco; 137 corpi in 4 fosse nella provincia di Daraa; 106 corpi in 5 fosse a Deir az Zor, tra cui resti di 6 bambini; 31 corpi in 3 fosse nella provincia di Hama; 20 corpi in una fossa comune nella provincia di Damasco.
Il Papa ha chiamato nuovamente la parrocchia di Gaza
In serata papa Francesco “ha chiamato il Parroco della Parrocchia di Gaza per esprimere la sua paterna vicinanza”, riferisce la Sala stampa vaticana. “Papa Francesco ringrazia tutto il popolo di Dio che in questi giorni si è radunato a pregare per la sua salute”, viene aggiunto.
Sa’ar: “Rapporti Ue-Israele non dipendano dal conflitto di Gaza”
“Le relazioni con Israele non devono essere ostaggio del conflitto israelo-palestinese. Siamo sempre aperti all’ascolto e al dialogo, ma nessuno ci costringerà a mettere in pericolo il nostro popolo”. Lo ha dichiarato Gideon Sa’ar, ministro degli Esteri di Israele, nella conferenza stampa al termine del Consiglio di associazione Ue-Israele. “L’attacco a Israele da sette fronti diversi dal 7 ottobre e le voci che abbiamo sentito negli ultimi giorni, da Teheran, dallo Yemen, da Beirut e da Gaza, dimostrano che ci sono intenzioni concrete di eliminare Israele”, ha aggiunto. “Vogliamo una partnership basata su un dialogo reale e rispettoso, con il tentativo di trovare un terreno comune. L’Islam radicale, il programma nucleare iraniano, il terrorismo, l’odio e l’ostilità verso lo stile di vita occidentale, sono tutte minacce comuni a Israele e all’Europa. Anche se stiamo combattendo in prima linea per la nostra esistenza e ne stiamo pagando il prezzo, stiamo combattendo anche la vostra guerra”, ha concluso.
Idf, colpita una postazione di lancio a sud di Gaza
L’Idf riferisce di aver colpito una postazione di lancio nel sud della Striscia da cui oggi è stato sparato un razzo, che è caduto all’interno del territorio. L’esercito aggiunge di aver colpito anche un secondo sito di lancio nella stessa area.
©Ansa
La famiglia Bibas contro Netanyahu sulla diffusione dei dettagli degli omicidi
L’avvocato Dana Fogetz, che rappresenta la famiglia Bibas, ha rivolto un appello affinché si interrompa la diffusione di dettagli sulle circostanze dell’omicidio di Shiri, Ariel e Kfir Bibas. L’appello arriva dopo che il primo ministro Benyamin Netanyahu, durante una cerimonia ufficiale ieri ha rivelato particolari sulle modalità del massacro della famiglia Bibas, dichiarando che i bambini sono stati soffocati a mani nude. La decisione del premier di esporre questi dettagli ha suscitato reazioni contrastanti, con alcuni membri del pubblico che gli hanno voltato le spalle esprimendo la loro protesta. “A nome della famiglia Bibas, ci siamo rivolti a diverse figure istituzionali per chiarire che la decisione di pubblicare qualsiasi informazione sugli orribili crimini commessi è esclusivamente della famiglia. Nessuno deve esercitare pressioni su di loro per sfruttare l’omicidio per presunti fini pubblici”, ha dichiarato l’avvocato, aggiungendo che la richiesta è rivolta anche all’opinione pubblica, affinché non partecipi nè contribuisca alla corsa alla diffusione di dettagli dolorosi, invasivi e privati.
Sa’ar: “Cerimonie degli ostaggi da società palestinese avvelenata”
“Abbiamo un difficile e aspro conflitto con i nostri vicini palestinesi: anche dopo aver istituito l’Autorità palestinese, anche dopo il nostro ritiro da Gaza, e nonostante abbiano ricevuto da noi gli unici beni che possiedono, non hanno mai rinunciato alla volontà di eliminare Israele, attraverso il terrorismo e l’incitamento antisemita nella sua forma più estrema. La barbarica brutalità con cui hanno commesso atti di omicidio e stupro il 7 ottobre, così come il trattamento riservato agli ostaggi, come la famiglia Bibas, non è una coincidenza. E’ il risultato di un avvelenamento continuo della società palestinese. Lo vediamo ogni volta che organizzano una spregevole cerimonia per il rilascio degli ostaggi. Le relazioni internazionali di Israele non devono essere ostaggio del conflitto israelo-palestinese”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, in conferenza stampa al termine del Consiglio di associazione Ue-Israele.
Medio Oriente, Ue: “Unica soluzione i 2 Stati e ritorno degli sfollati a Gaza”
“I ministri oggi hanno sottolineato che non può esserci altra soluzione che quella dei due Stati. Noi sosteniamo l’Autorità nazionale palestinese e il suo ritorno a Gaza. Sosteniamo il ritorno di ogni palestinese sfollato per il quale Gaza è la propria casa. Quando verrà il momento, l’Ue sosterrà anche la ricostruzione di Gaza, insieme agli attori regionali, i palestinesi devono essere in grado di vivere a Gaza allo stesso tempo, Gaza non deve mai più essere un rifugio del terrore”. Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, Kaja Kallas, al termine della riunione del Consiglio di associazione Ue-Israele.
Usa, nuove sanzioni contro 16 aziende petrolifere dell’Iran
Il dipartimento di Stato americano ha annunciato nuove sanzioni contro 16 tra aziende e navi assieme a 22 persone per il loro coinvolgimento nell’industria petrolifera e petrolchimica iraniana. “Questa rete di facilitatori di spedizioni illecite ha spedito decine di milioni di barili di petrolio greggio per un valore di centinaia di milioni di dollari”, si legge nella nota nella quale si sottolinea che “l’azione di oggi rappresenta un primo passo per realizzare la campagna di massima pressione del presidente Trump sul regime iraniano e ostacola gli sforzi dell’Iran di accumulare entrate petrolifere per finanziare le attività dei terroristi”.
Croce Rossa: “Preoccupati dall’impatto dell’operazione dell’Idf in Cisgiordania”
Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha espresso preoccupazione per l’impatto dell’offensiva israeliana in Cisgiordania, che ha portato allo sfollamento di decine di migliaia di palestinesi.
“Il Comitato Internazionale della Croce Rossa è profondamente preoccupato per l’impatto delle operazioni di sicurezza in corso sulla popolazione civile a Jenin e Tulkarem, Tubas e altre località nel nord della Cisgiordania”, si legge nel comunicato, che denuncia che “le persone stanno lottando per accedere ai bisogni di base come acqua pulita, cibo, cure mediche e riparo”.
Razzo lanciato dalla Striscia cade a Rafah, nel sud di Gaza
L’Idf ha riferito oggi del lancio di un razzo fallito dalla Striscia, caduto all’interno del territorio di Gaza. Secondo fonti palestinesi, il razzo è stato lanciato dall’area di Rafah ed è precipitato nel sud della città. Un episodio simile si era verificato circa dieci giorni fa, quando un razzo lanciato dalla Striscia era esploso all’interno del campo profughi di Al-Bureij, causando la morte di un ragazzo di 14 anni. L’Idf aveva successivamente colpito il lanciatore dal quale era partito il razzo. Per il sistema di difesa israeliano, la presenza di lanciatori nella Striscia rappresenta una violazione dell’accordo. Secondo fonti palestinesi, il razzo lanciato oggi sarebbe stato assemblato con “resti di un missile israeliano”. L’ultimo lancio dalla Striscia prima di questi episodi risale all’11 gennaio.
Iran: “Gli Usa impongono nuove sanzioni al settore petrolifero”
Il Dipartimento del Tesoro americano ha annunciato l’imposizione di nuove sanzioni nei confronti dell’Iran. Come si legge sul sito Internet del Dipartimento, nel mirino delle nuove sanzioni sono finite compagnie petrolifere legate all’Iran, una serie di petroliere e di navi cisterna per greggio o prodotti chimici, oltre che cittadini iraniani che lavorano nel settore petrolifero.
Nella lista dei soggetti sanzionati figura la Oil Terminals Company iraniana, le compagnie di navigazione e le petroliere di greggio coinvolte nell’evasione delle sanzioni, nelle vendite illecite di petrolio e nelle reti finanziarie a supporto del settore energetico iraniano, spiega il Dipartimento del Tesoro.
Siria, domani via alla conferenza per disegnare il post-Assad
La Siria di prepara a gettare le basi di una nuova società, politica ed economica, con l’avvio della conferenza di “Dialogo nazionale” che entrerà nel vivo domani. Oggi sono arrivati a Damasco i partecipanti, riporta dall’agenzia di stampa ufficiale Sana. Il comitato incaricato di preparare i colloqui ha dichiarato che gli inviti ai rappresentanti erano stati inviati domenica, ma che non è stata comunicata alcuna data per l’inizio delle sessioni. Tuttavia SyriaTv, un canale televisivo allineato alle nuove autorità di Damasco, ha affermato che la conferenza dovrebbe iniziare domani. Oggi, scrive Sana, “i partecipanti avranno modo di conoscersi e costruire relazioni, mentre il giorno seguente saranno discussi sei argomenti principali”. La costituzione del comitato, annunciata il 12 febbraio, e’ stata criticata dall’alleanza curda delle Forze democratiche siriane (Sdf), che controlla diverse città nel nord-est del Paese, e che lamenta di essere stata esclusa. Il portavoce del comitato, Hassan Al Daghim, ha spiegato che “i gruppi armati non possono essere invitati” alla conferenza.
Wafa, il bilancio dei morti a Gaza sale a 48.346
Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto quota 48.346 dall’inizio della guerra, nell’ottobre 2023. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa, aggiungendo che, nello stesso periodo, le persone rimaste ferite sono almeno 111.759. Il bilancio, precisa la stessa fonte, rimane tuttavia incompleto, poiché molte vittime rimangono intrappolate sotto le macerie, inaccessibili alle ambulanze e alle squadre di soccorso.
Sa’ar vede gli omologhi europei: “Estensione della tregua solo con rilascio degli altri ostaggi”
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha tenuto una serie di incontri con i ministri degli Esteri dell’Unione Europea durante la sua visita diplomatica a Bruxelles, a margine della riunione del Consiglio di Associazione Ue-Israele. Lo ha reso noto il suo ufficio in una nota.
A margine del forum, il ministro ha incontrato gli omologhi di Romania, Bulgaria, Finlandia, Slovacchia e Ungheria. Durante gli incontri, Sa’ar ha sollevato la questione della minaccia iraniana, affermando che è giunto il momento per i Paesi di applicare le sanzioni e di imporne di nuove a Teheran- che rappresenta una minaccia per la pace dell’intera regione.
“Non escludiamo un’estensione del cessate il fuoco temporaneo in cambio del rilascio di altri ostaggi. Non si farà senza il rilascio degli ostaggi – ha ribadito Sa’ar – Siamo impegnati nel rilascio dei nostri ostaggi e negli obiettivi di guerra che abbiamo fissato”.
Funerali Nasrallah, decine di migliaia di persone a Beirut. VIDEO
Domani a Riad incontro di follow-up Usa-Russia
Inviati russi e americani si incontreranno domani a Riad per un “incontro di follow-up” rispetto a quello del 18 febbraio scorso tra il Segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Lo ha dichiarato una fonte diplomatica all’Afp a condizione di anonimato, sottolineando che si tratta di un incontro ”a livello inferiore” rispetto al precedente, ma che comunque segna dei ”progressi” nella giusta direzione.
La fonte non ha indicato chi farà parte delle due delegazioni. Nell’incontro di una settimana fa a Riad si è anche discusso della possibilità di un incontro tra il presidente americano Donald Trump e il leader del Cremlino Vladimir Putin.
Libano, Hezbollah ordina ai suoi di ritirarsi: subentra l’esercito
Hezbollah si ritira. Secondo fonti citate dal Wall Street Journal, il movimento filoiraniano ha emanato direttive interne per i miliziani che non vivono a sud del fiume Litani, di abbandonare l’area per consentire alle Forze armate libanesi di assumere il controllo della regione di confine, come richiesto dal cessate il fuoco con Israele. Alcune unità di Hezbollah sono state completamente smantellate dopo la campagna israeliana in Libano, afferma la fonte, ma altre sono state ricostituite riportando indietro i combattenti dalla Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. Secondo un’altra fonte, il gruppo terroristico ha perso circa 5.000 combattenti dal 7 ottobre 2023 e sta affrontando una pesante crisi finanziaria con il vertiginoso aumento dei costi per gli oltre mille feriti gravi che necessitano di cure mediche costanti e di un reddito regolare. Per anni Hezbollah è stato accusato di indebolire o cooptare le istituzioni statali. Tre mesi dopo aver accettato un cessate il fuoco, il danno inflitto dalle forze armate israeliane al gruppo sciita sta diventando chiaro al punto che sta lottando per rispettare gli impegni presi quando in Libano operava come un vasto stato nello stato in Libano, fornendo posti di lavoro e servizi sociali. Paga anche i parenti dei combattenti uccisi e quanti perdono case o attività durante il conflitto. L’istituto finanziario principale del gruppo, Al-Qard Al-Hassan, nelle ultime settimane ha congelato i pagamenti per gli assegni di compensazione che erano già stati emessi e alcuni membri del movimento affermano di non aver ricevuto alcun sostegno.
Media: “Hamas rilascia due salme di ostaggi in cambio detenuti”
Secondo il quotidiano Asharq alAwsat, pubblicato a Londra, che cita fonti palestinesi coinvolte nei negoziati, ci sono stati progressi nella comunicazione tra i mediatori e Hamas per risolvere la crisi del rinvio dello scambio di detenuti e ostaggi. “Ci sono contatti che potrebbero portare, nelle prossime ore, alla consegna dei corpi di due israeliani, in cambio della liberazione dei prigionieri palestinesi che avrebbero dovuto essere liberati sabato”, hanno riferito le fonti.
Israele vieta l’ingresso a europarlamentare palestinese Hassan
Il ministro dell’interno israeliano Moshe Arbel ha ordinato il divieto di ingresso in Israele all’europarlamentare e attivista palestinese Rima Hassan, che si trova già sull’aereo decollato da Bruxelles verso l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Hassan doveva atterrare in Israele insieme a una delegazione dell’Unione Europea.
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