Tagliacozzo e Palestrina ricordano 2 giovani uccisi dai nazisti

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Il 23 febbraio 1944 due giovani di Palestrina, Luigi Consoli e Luigi Del Monaco, tradotti prigionieri a Tagliacozzo dai soldati tedeschi con una falsa accusa di sabotaggio, furono barbaramente fucilati ed ivi provvisoriamente sepolti.

Nella giornata di domenica scorsa, 81º anniversario@, ha avuto luogo la commemorazione del tragico evento in presenza del sindaco della Città di Palestrina Igino Macchi, giunto appositamente a Tagliacozzo con una delegazione di amministratori formata dagli assessori Manuel Magliocchetti, Alessia Soldati e Pierluigi Cerreti, nonché da una rappresentanza dell’A.n.p.i.

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Ad accogliere gli ospiti istituzionali, a Palazzo di Citta, il sindaco Vincenzo Giovagnorio, la vice presidente del Consiglio comunale Alessandra Ricci e l’assessore Alessia Rubeo. La cerimonia ha avuto inizio in Sala consiliare con i saluti dei due primi cittadini e il commosso ricordo del prof. Gaetano Blasetti, già sindaco di Tagliacozzo e storico locale che ha indagato la vicenda, consultando documenti dell’epoca e individuando i luoghi dove i due poveri ragazzi vissero le loro ultime ore. Per la locale stazione dell’Arma dei Carabinieri, ha presenziato, in rappresentanza del Comandante L.te Giovanni Di Girolamo, l’Appuntato Mirko Catini.

Al termine, un composto corteo formato da rappresentanze delle associazioni locali, tra cui gli Alpini, i Carabinieri in congedo e la Croce Rossa, si è recato in Via dell’Oriente, a rendere omaggio alla lapide che ricorda il luogo del sacrificio dei giovani prenestini. Il Sindaco Macchi ha deposto una corona d’alloro e il rev. P. Francesco Di Salvatore O.F.M. Conv. ha recitato una preghiera di suffragio e ha impartito la benedizione. L’assemblea, formata anche da comuni cittadini e rappresentanti delle forze politiche locali, si è quindi compostamente sciolta.

Vivo e profondo è il ricordo della triste vicenda che, a distanza di tanti anni ormai, evoca la commozione delle due Comunità, per cui, le Autorità cittadine di Palestrina e Tagliacozzo annualmente organizzano eventi commemorativi e ricordano i nomi dei due martiri civili, specialmente in occasione della festa della Liberazione il 25 aprile. Nella città marsicana, sulla stessa strada che conduce al santuario della Madonna dell’Oriente, esistono anche altre due lapidi che ricordano i nomi di altri quattro giovani Angelo e Giuseppe Molle di Roccasecca e Mario e Bruno Durante di Meta di Civitella Roveto, uccisi anch’essi dalla barbarie delle truppe di occupazione nazista.

“I tedeschi arrivarono a Tagliacozzo il 12 settembre 1943, giorno della festività della Madonna dell’Oriente. Il territorio divenne di interesse strategico non solo perché poco più a sud era stata posta la linea Gustav ma anche perché era attraversato dalla Tiburtina-Valeria e dalla ferrovia Roma-Avezzano. Per di più a Massa d’Alba nel novembre del ’43 si era trasferito il Quartier Generale di Kesserling. Nel febbraio 1944 Tagliacozzo brulicava di comandi militari nazisti.

Luigi Consoli e Luigi Del Monaco, nativi di Palestrina, da apprendisti sarti furono licenziati per mancanza di lavoro. In seguito iniziarono a lavorare con i tedeschi nelle operazioni di carico e scarico dei proiettili di cannone che dalla stazione ferroviaria di Palestrina venivano smistati verso il fronte di Cassino.

Notando che la polvere da sparo era contenuta in sacchetti di seta, tessuto pregiato, impossibile da trovare sul mercato locale in quegli anni, decisero di tenerne alcuni, asportandone la polvere da sparo, per confezionare degli indumenti alle rispettive fidanzate.

Così accusati di sabotaggio furono arrestati e chiusi in un vecchio casale nelle vicinanze di Palestrina. Da qui furono trasferiti, interrogati e torturati in una villetta in località Cappuccini di Tagliacozzo.

La mattina del 23 febbraio 1944 dopo aver ricevuto la comunione e aver confessato le ultime parole al sacerdote don Giulio Lucidi, i due amici furono freddati nel poligono da tiro di Tagliacozzo dal plotone di esecuzione nazista.

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In tal modo si eseguiva l’inappellabile sentenza emessa il 30 gennaio 1943 dal tribunale militare tedesco di stanza a Tagliacozzo, dal momento che la domanda di grazia fu respinta dal generale Kesserling”. (Tratto dai documenti del sito straginazifasciste.it)

 

Comunicato stampa



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