innovazione e sostenibilità per la transizione energetica

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Microcredito

per le aziende

 


Solo nel 2024, Prysmian ha fornito a livello globale circa 58.000 chilometri di cavi con materiali di origine biologica, caratterizzati da impatto ridotto di carbonio

Fonte Prysmian

Oggi, per essere veramente leader in un settore industriale, non basta concentrarsi sul business, l’innovazione e la ricerca: è fondamentale occuparsi anche della sostenibilità e dell’impatto ambientale. Prysmian, azienda italiana e leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per l’energia e le telecomunicazioni, sta investendo – molto – proprio in questa direzione.

Nel 2024, infatti, ha fornito a livello globale circa 58.000 chilometri di cavi con materiali di origine biologica, caratterizzati da un impatto ridotto di carbonio rispetto ai cavi con polimeri convenzionali derivanti dal petrolio. Per dare un’idea della portata di questo traguardo, basti pensare che la distanza coperta dai cavi Prysmian forniti nell’anno appena trascorso, è addirittura superiore all’intera circonferenza del pianeta Terra, che misura 40.000 km. Un risultato reso possibile da partnership strategiche e globali anche nell’approvvigionamento di biomateriali, materiali a basse emissioni di carbonio e materiali riciclati.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Le soluzioni in cavo di Prysmian diventano quindi fondamentali per lo sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare in settori come l’eolico e il solare, dove c’è una costante ricerca di sostenibilità. Un impegno che sta premiando l’azienda con risultati eccellenti da cui trarranno vantaggio la comunità mondiale ma anche locale.

Proprio in considerazione del momento storico, molto importante per la transizione energetica del nostro Paese, abbiamo scelto di raccontare la visione di Prysmian Italia, grazie alla testimonianza di alcuni manager dell’azienda.

Iniziamo con Luca Brusinelli, Direttore Commerciale del comparto Industrial e Rinnovabili, che ci presenta le attività di cui si occupa Prysmian: “Prysmian è, il più grande produttore di cavi al mondo, una realtà che nasce dal comparto cavi di Pirelli e che oggi è presente in tutto il mondo con oltre 100 stabilimenti produttivi. Prysmian Cavi e Sistemi Italia, divisione di Prysmian che produce e commercializza i cavi nel nostro Paese e responsabile della fornitura di soluzioni per trasmissione energetica e telecomunicazioni alle più importanti realtà italiane che operano nel settore, ha raggiunto un fatturato di mezzo miliardo di euro ed è presente con quattro stabilimenti principali, più un centro di distribuzione e di elaborazione di prodotti per il mondo elevator. Per quanto riguarda il settore dell’elettrificazione, Prysmian produce in Italia tutte le tipologie di cavi necessari al comparto rinnovabili, dai cavi ad alta, media e bassa tensione, ai cavi per telecomunicazioni, gli accessori ed i sistemi di monitoraggio”.

Prysmian, come detto, è fortemente impegnata nel percorso verso la transizione energetica e offre soluzioni all’avanguardia per contribuire concretamente al raggiungimento di questo traguardo. Come spiega Brusinelli, “Il nostro obiettivo è quello di proporre prodotti volti a garantire le migliori performance e sviluppati secondo le più innovative tecnologie disponibili. Prysmian si impegna costantemente per produrre soluzioni con il minor impatto possibile sull’ambiente, riducendo gli sprechi e con grande attenzione all’ottimizzazione e alle performance del prodotto”. Continua Brusinelli: “Un altro dei nostri obiettivi è sviluppare cavi sempre più performanti perché, a parità di condizioni, il cavo Prysmian garantisce un ciclo di vita del prodotto sempre maggiore, per cui la tempistica di sostituzione è più lunga e, di conseguenza, si riduce il ciclo dei rifiuti. Inoltre, nella produzione del cavo cerchiamo di usare dei componenti più vicini possibili ai concetti di ‘risparmio energetico’ ed ‘economia circolare’ e, laddove possibile, facciamo ricorso a materiali riciclati, o di origine bio.”

Carlo Trussardi, Direttore Commerciale del comparto Power Grid, interviene per aggiungere che la transizione energetica necessita di un’infrastruttura che serva al trasporto e alla distribuzione dell’energia elettrica: “Dobbiamo collegare fonti di generazione che non abbiano necessariamente un baricentro prossimo a quello dell’utilizzatore, per cui il nostro contributo è quello di fornire dei prodotti e dei sistemi per realizzare impianti che permettano il collegamento tra produzione e consumo di energia. E dobbiamo cercare di farlo nel modo più efficiente possibile, dal punto di vista della dispersione dell’energia, e più sostenibile, da un punto di vista ambientale”.

Innovazione e sostenibilità sono dunque due aspetti chiave e imprescindibili per Prysmian che, come spiega Alessandro Mazzucato, Responsabile Ricerca e Sviluppo Italia, vanno di pari passo.“Nel corso degli ultimi anni, Prysmian ha riservato grande attenzione alla sostenibilità, tema di primaria importanza nel settore delle energie rinnovabili, sviluppando delle soluzioni a ridotto impatto ambientale. Tra queste c’è sicuramente il ‘P-Laser’, un cavo a media tensione con isolamento termoplastico e composto da materiali totalmente riciclabili, che da diversi anni stiamo vendendo alle principali aziende di distribuzione elettrica nazionale. È molto apprezzato dal mercato, perché semplifica le operazioni di installazione di fotovoltaico ed eolico, e consente l’utilizzo di un materiale più compatibile con l’ambiente. A fine vita un cavo ‘P-Laser’ può essere totalmente riciclato, contrariamente agli altri prodotti diffusi sul mercato che hanno un isolamento reticolato”.

Ma in termini di innovazione, sono molte altre le soluzioni introdotte da Prysmian. “Pensiamo ad esempio a una protezione meccanica che consente al cavo di essere installato direttamente nella trincea o interrato”, continua Mazzucato, “questo ci consente di evitare qualunque tipo di protezione, poiché il cavo può sopportare la caduta di materiale di risulta senza subire danni, grazie ad una soluzione che si chiama AIR-BAGTM, proprio come l’airbag in dotazione sulle macchine”.

Negli ultimi anni, inoltre, Prysmian ha investito nella produzione di cavi fotovoltaici in Italia perché rispondono non solo alla normativa internazionale, ma hanno performance aggiuntive in termini di protezione e resistenza all’acqua. Spiega Mazzucato: “Il cavo che poggia sul terreno spesso permane in un ambiente molto umido e acquitrinoso e, se il cavo rispettasse soltanto la normativa di base, avrebbe potenzialmente una vita limitata, perché il materiale assorbirebbe l’umidità. Con i nostri prodotti questo non si verifica e così siamo in grado di offrire numerosi vantaggi specialmente al settore dell’agrivoltaico”.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Infine, l’ultima novità è relativa alla soluzione il nuovo standard di connessione a 36 kV per impianti di produzione da energia rinnovabile fino a 100 MW, grazie alla quale Prysmian offre ai propri clienti del settore un sistema a tutto tondo composto non solo da cavi ma anche da accessori, sistemi di monitoraggio e servizi di installazione e collaudo.

Parlando nello specifico proprio di energia solare ed eolica, ma anche di elettrificazione, Luca Brusinelli ci ha poi spiegato quale ruolo possono ricoprire le tecnologie dei cavi di Prysmian in questi settori: “Prysmian è l’interlocutore delle più grandi realtà coinvolte nella transizione energetica e processi di elettrificazione del nostro paese. Questi interlocutori vedono in Prysmian il partner a cui rivolgersi per avere le soluzioni migliori per la transizione energetica e, trattandosi di prodotti realizzati in Italia c’è anche un tema di consolidamento dell’investimento pubblico, come quello derivante dal PNRR.”

In particolare, a livello locale, lo stabilimento di Pignataro Maggiore, in Campania, rappresenta un pilastro strategico per il gruppo ed è un esempio di eccellenza tecnologica e innovativa, fondamentale per supportare la transizione energetica italiana ed europea, nonché la digitalizzazione crescente.

Qui, infatti, si concentra la produzione di cavi a media tensione, essenziali per le reti di distribuzione elettrica, e quella di cavi ad alta tensione, utilizzati per progetti strategici, sia sul mercato domestico che internazionale. Uno dei punti di forza dello stabilimento è proprio la produzione del sopracitato cavo P-Laser.

Come ci ha spiegato il Plant Director, Pierre Trigemini, a Pignataro si stanno però anche sviluppando prototipi per consociate Prysmian in paesi come Olanda, Germania e Stati Uniti, puntando all’omologazione e qualificazione del P-Laser in contesti internazionali. Questo testimonia l’importanza di questo stabilimento come hub produttivo capace di rispondere alle esigenze globali di sostenibilità ed efficienza.
Parlando poi di digitalizzazione, la produzione di cavi ad alta tensione è strettamente legata ai data center, infrastrutture essenziali per la conservazione, elaborazione e distribuzione dei dati digitali. In Italia, il loro sviluppo è un elemento cruciale per sostenere l’espansione della connettività, dell’intelligenza artificiale e delle applicazioni legate all’Industria 4.0. Ci spiega Trigemini che “lo stabilimento di Pignataro contribuisce a progetti legati ai data center di aziende come Microsoft e Powertech, fornendo cavi ad alta tensione a 150 kV. Questi cavi garantiscono un’alimentazione stabile, affidabile e sicura, indispensabile per infrastrutture che gestiscono grandi volumi di dati e operano ininterrottamente 24 ore su 24.”

Lo stabilimento è anche coinvolto in progetti di portata internazionale, come precisa sempre il Plant Director di Pignataro: “Penso al progetto ‘Ventilus’ in Belgio, e al progetto ‘Dominion Virginia’, negli Stati Uniti. Entrambi mirano a creare connessioni elettriche in impianti eolici offshore, supportando la generazione di energia pulita attraverso tecnologie innovative come i cavi inter-array, che collegano tra loro le turbine eoliche e le sottostazioni”.

Gli investimenti più significativi effettuati sullo stabilimento di Pignataro Maggiore

Microcredito

per le aziende

 

Negli ultimi quattro anni, Prysmian ha investito 20 milioni di euro nello stabilimento di Pignataro Maggiore, con l’obiettivo di potenziare la capacità produttiva e migliorare le capacità tecnologiche delle linee di produzione.

  • Alta tensione: gli investimenti hanno permesso di isolare sezioni di cavi più grandi e più pesanti (fino a 2.500 mm² in rame).

L’aumento della lunghezza dei cavi prodotti consente di ridurre il numero di giunzioni, migliorando l’affidabilità e l’efficienza complessiva delle reti.

  • Media tensione: sono state potenziate le linee di isolamento e guaina per aumentare la velocità di produzione e rispondere alla crescente domanda di multinazionali come Enel.

Nuove linee di assemblaggio sono state introdotte per incrementare i volumi produttivi e garantire una maggiore flessibilità operativa.

Grazie a una combinazione di innovazione, sostenibilità e investimenti strategici, lo stabilimento di Pignataro Maggiore non è dunque solo un simbolo di eccellenza industriale italiana, ma un partner chiave per la realizzazione di progetti energetici e digitali che contribuiscono alla crescita e alla trasformazione del nostro Paese.

Ma, in un mercato globale dalla forte competizione, come si distingue Prysmian rispetto ai competitor? “Prysmian è un’azienda unica nel suo genere, perché non esiste un operatore analogo, sia da un punto di vista di dimensioni, sia in termini proposta tecnico-commerciale”, risponde Brusinelli. “Dal cavo sottomarino a quello fotovoltaico, copriamo il mondo della trasmissione energetica a 360 gradi, in ogni ambito e per tutte le applicazioni e i settori”.

Tra questi anche quello delle rinnovabili, dove Prysmian è fortemente impegnata. “Oggi stiamo investendo tantissimo per trovare soluzioni a minor impatto ambientale, partendo da un grande utilizzo di materiali riciclati, in particolare polietilene, il cui riutilizzo nei cavi, prodotti dall’elevato contenuto tecnologico, non è proprio immediato e banale. Per garantire la qualità del prodotto finale, infatti, occorre un intenso lavoro di selezione di potenziali fornitori, così come di materiali alternativi con origine bio”, aggiunge Alessandro Mazzucato. “Oltre a questo, si sta investendo molto nell’abbattimento del consumo di CO2 nella produzione del cavo e, trattandosi du un materiale che acquistiamo, come il metallo, ci rivolgiamo a fornitori che usano materiali a basso impatto ambientale, con una riduzione anche del 50-60% di anidride carbonica del prodotto finale”, conclude Mazzucato.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Questi temi e tanto altro saranno trattati alla ormai prossima fiera KEY di Rimini, dove Prysmian Italia esporrà dal 5 al 7 marzo presso il padiglione B1, stand 100.

Articolo in collaborazione con Prysmian



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link