Pensioni, in arrivo a marzo un nuovo “taglio” per i pensionati? Cosa sappiamo

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Come già accaduto a marzo 2024, anche quest’anno le pensioni di molti pensionati si troveranno con un cedolino più leggero nel prossimo mese.

Ma appunto, “più leggero”. Negli ultimi giorni in molti hanno parlato invece dell’arrivo di una serie di tagli significativi nelle pensioni di marzo 2025. Il che non è affatto vero.

Vediamo infatti di quanto sarà realmente l’impatto di questi “tagli” sul cedolino e chi ne sarà coinvolto.

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Per saperne di più in merito all’argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di Mr LUL lepaghediale.

Pensioni, in arrivo a marzo un nuovo “taglio” per i pensionati? Cosa sappiamo

Come ogni anno, a marzo torna l’appuntamento con le addizionali comunali in acconto, una trattenuta aggiuntiva calcolata in base al reddito percepito.

Rispetto alle addizionali regionali, che l’INPS trattiene in saldo nell’anno successivo a quello di riferimento, quelle comunali prevedono una trattenuta del 30% già nell’anno di riferimento, con il restante 70% in quello successivo.

E come ogni anno, queste trattenute sono inserite in acconto a partire dal cedolino di marzo, e saranno presenti in tutte le successive mensilità, fino a quella di novembre.

Pertanto, non si può parlare di un “nuovo” taglio alle pensioni, dal momento che le addizionali comunali sono ormai previste da anni nei cedolini di marzo.

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A sua volta, non si può nemmeno parlare di un vero e proprio “taglio”, perché l’impatto delle addizionali comunali nella pensione non è così drastico come si potrebbe pensare, anche se verranno disposte assieme a quelle regionali, già previste a partire da gennaio.

Pensioni, a quanto ammonta il taglio in arrivo a marzo

A differenza dell’IRPEF, che prevede aliquote uniformi su tutto il territorio nazionale, le addizionali comunali variano a seconda del Comune in cui si risiede, poiché sono stabilite dalle amministrazioni locali.

Pertanto è difficile quantificare con esattezza il peso della trattenuta sul cedolino di marzo 2025. Si aggirerà comunque sul 30%, ma in genere si tratta di un prelievo abbastanza insignificante, e non così esoso come molti stanno facendo credere.

Ad esempio, un pensionato abitante a Roma con un assegno mensile di 2.000 euro lordi si ritroverebbe quest’anno a dover pagare 234 euro di addizionale comunale (aliquota allo 0,9%), di cui circa 70 euro a partire da marzo (il 30% dell’acconto).

A sua volta, se abitante a Milano, il pensionato di turno vedrà applicarsi quest’anno una trattenuta pari allo 0,8%, che tradotto in euro sono circa 208 euro, di cui 62 euro a partire da marzo.

Lo stesso principio vale per tutte le altre amministrazioni comunali, da Torino a Palermo, da Trieste a Napoli: ogni Comune prevede l’applicazione di un’aliquota che può essere più bassa o anche più alta rispetto a quelle sopramenzionate.

Ma a prescindere, si tratta di un’imposta dall’impatto modesto, ben inferiore rispetto all’effettivo “taglio” che invece hanno subito i pensionati con i mancati aumenti degli anni 2023 e 2024.

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Pensioni, come evitare questo taglio in arrivo a marzo

Per chi desidera evitare del tutto queste trattenute (anche se sono modeste), l’unico modo è rientrare nelle soglie di esenzione previste dal proprio Comune.

Diverse amministrazioni comunali hanno infatti stabilito degli scaglioni di reddito sotto i quali non viene applicata nessuna addizionale, né in saldo né in acconto.

Ad esempio, a Roma sono esenti dal pagamento dell’addizionale i pensionati con un reddito annuo inferiore a 14.000 euro (circa 1.100 euro lordi al mese). A Milano, invece, l’addizionale si applica solo per chi ha redditi superiori a 23.000 euro annui.

Quindi non solo il “taglio” sarà contenuto, ma non scatterà nemmeno per tutti i pensionati, ma solo per quelli che hanno redditi superiori alle soglie stabilite dai Comuni.

Consigliamo di andare sul sito ufficiale del proprio Comune di Residenza per scoprire se l’amministrazione ha applicato delle soglie di esenzione per le addizionali.

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Oppure aspettare la comunicazione del cedolino della pensione di marzo 2025 e vedere, dopo la voce delle Trattenute IRPEF, se sono state applicate le varie addizionali, in saldo o in acconto.



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