Auto aziendali: cosa cambia per i dipendenti nel 2025

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Per le auto aziendali il 2025 segna importanti cambiamenti, soprattutto dal punto di vista del regime fiscale e sempre più nell’ottica di incentivare la transizione ecologica verso una mobilità sostenibile e in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea. Scopriamo cosa è cambiato in questo settore.

Da sempre l’auto aziendale è ritenuta uno dei principali fringe benefit che molte imprese aggiungono alla retribuzione dei propri dipendenti. Ora, le nuove norme introdotte dalla legge di bilancio ridefiniscono i criteri di tassazione per le vetture concesse a uso promiscuo.
Dopo la riforma del Codice della Strada, proseguono quindi le novità in un campo come quello della mobilità, che non smette di attraversare profonde trasformazioni in uno scenario in crescente e continua evoluzione.

Auto aziendali ad uso promiscuo: cosa vuol dire

Il governo ha introdotto un cambio di tassazione per le auto aziendali ad uso promiscuo. Il nuovo regime si basa sul tipo di alimentazione della vettura, come approfondiremo nel paragrafo successivo.
Che cosa significa auto aziendale a uso promiscuo? Si tratta di una vettura che, su concessione dell’impresa (con formule quali leasing o noleggio a lungo termine, secondo precise condizioni economiche), il dipendente può utilizzare sia a scopo professionale che privato. Quindi, può servirsene per le attività di servizio ma anche al di fuori dell’orario di lavoro.
C’è differenza quindi tra un’auto aziendale a uso promiscuo e il car sharing aziendale. Quest’ultima è la pratica che prevede che una vettura aziendale sia condivisa tra più lavoratori. Così come diversa è l’auto aziendale a uso strumentale, che può essere utilizzata solo per finalità di lavoro.
Tra i maggiori vantaggi dell’uso promiscuo c’è il fatto che oneri obbligatori come il bollo auto e la RC Auto sono a carico dell’azienda. Questo perché, in qualità di fringe benefit, il dipendente gode del beneficio della concessione, mentre l’azienda ha la possibilità di fruire della deducibilità fiscale.

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Auto aziendali nel 2025: le novità

Per le auto aziendali a uso promiscuo concesse dalle aziende a partire dal 1° gennaio 2025, è previsto un cambio di tassazione. Fino al 2024, infatti, il calcolo dei fringe benefit era determinato in maniera forfettaria (percentuale sul valore del veicolo). Dal 2025, invece, il calcolo si fonda principalmente sul tipo di alimentazione (e non più sulle emissioni di CO2) e l’effettivo utilizzo per scopo privato.
In linea generale, le vetture più green, come le ibride plug-in e le auto elettriche, godranno di una tassazione più vantaggiosa rispetto a quelle a benzina o diesel. Di conseguenza, le aziende potrebbero essere spinte a ristrutturare le proprie flotte aziendali, privilegiando l’acquisto di veicoli a basse emissioni.
Inoltre, le nuove norme prescrivono una gestione più complessa e trasparente delle auto aziendali. Attraverso l’implementazione di sistemi gestionali più avanzati, saranno in grado monitorare in modo più puntuale l’utilizzo professionale e privato dei veicoli, garantendo maggior facilità di rendicontazione.

Come si calcolano i fringe benefit

L’imponibile fiscale sui fringe benefit si calcola sulle tabelle ACI. Per le auto aziendali nel 2025 non conta più la quantità di emissioni inquinanti, ma la tipologia di alimentazione. Queste sono le percentuali di tassazione sul costo per chilometro delle vetture in uso promiscuo:

  • Elettriche: 10% del costo chilometrico;
  • Ibride plug-in: 20% del costo chilometrico;
  • Benzina e diesel: 50% del costo chilometrico.

Quindi, i dipendenti con auto aziendale a uso promiscuo con contratto stipulato nel 2025 vedranno un impatto sul netto percepito in busta paga. Nel caso in cui il mezzo sia a benzina, diesel o ibrido full o mild, l’aliquota sale, mentre scende per auto ibride plug-in e a batteria.
Un altro beneficio derivante dalle nuove regole è la spinta alla creazione di infrastrutture per la ricarica elettrica. Il governo ha previsto crediti d’imposta per le aziende che installano colonnine di ricarica nei propri parcheggi.
Si prevede che il nuovo regime assicurerà alle casse statali un gettito di 25 milioni di euro in più nel 2025, che salirà a 120 milioni nel 2027.

Articolo Modificato Il:20 Gennaio 2025



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