ATM da Record! Dipendente impiegato in servizio per 15 giorni consecutivi senza riposo. La Lettera Aperta di alcuni dipendenti

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“A ciascuno il proprio mestiere”, fu questo lo slogan che accompagnò la lunga campagna elettorale con cui l’On. Cateno De Luca riuscì a conquistarsi la fiducia dei Messinesi.

Lettera Aperta di alcuni dipendenti ATM

Probabilmente saremo considerati codardi perché evitiamo di firmare pubblicamente il nostro grido di allarme, ma teniamo famiglia ed è dimostrato che in ATM S.p.A. i rari atti di coraggio li hanno pagati, pesantemente, le famiglie degli “eroi”…
Pertanto restiamo a disposizione delle testate giornalistiche per dimostrare, in forma privata, l’autenticità di questa nota redatta da semplici lavoratori, liberi da condizionamenti politico/sindacali e con l’unico fine di sbarcare il lunario con dignità, senza subire le vessazioni che giornalmente si consumano all’interno
dell’azienda coperte dalla coltre di silenzio.
“A ciascuno il proprio mestiere”, fu questo lo slogan che accompagnò la lunga campagna elettorale con cui l’On. Cateno De Luca riuscì a conquistarsi la fiducia dei Messinesi. Si affermava infatti, che alcune persone messe a capo delle correnti politiche cittadine, piuttosto che alla direzione di alcune aziende, non avendo
requisiti e competenze, avessero portato alla cattiva gestione in cui versavano Messina e le sue partecipate prima del suo arrivo; correva l’anno 2018.
Ci abbiamo creduto anche noi, speranzosi di lavorare in un’azienda finalmente produttiva e rispettosa dei diritti dei lavoratori, della loro salute e della sicurezza. A distanza di sette lunghi anni prendiamo tristemente atto che i temi da campagna elettorale si sono rivelati enunciazioni ad effetto senza il seguito sperato. La
gestione dell’odierna ATM si è perfettamente allineata al sistema che De Luca ha fortemente criticato , con le nomine di persone non proprio di mestiere che pregiudicano e non poco la tanto acclamata “guida del cambiamento”.
E se con l’ex presidente Campagna, al netto dell’atteggiamento tirannico, ATM era riuscita a conquistare importanti traguardi, ad esempio piazzarsi tra le prime 10 aziende d’Italia per servizi offerti in ambito del trasporto pubblico locale, con annesse tutte le innovazioni di mezzi, tecnologie e digitalizzazioni messe in atto, con l’attuale Presidenza si è raggiunto in tempi brevi il record negativo di lavoro continuativo, senza riposi. Attraverso una cervellotica organizzazione del lavoro, palesemente errata oltre che anti contrattuale, nel corrente mese di gennaio si sono consumati turni, imposti dall’azienda, che richiamano alla mente il caporalato. Emblematica la situazione di un collega Autista che probabilmente si è guadagnato un posto nel guinness dei primati come lavoratore più stakanovista di sempre, avendo lavorato ininterrottamente, impiegato peraltro alla guida di autobus e quindi al trasporto di passeggeri, per 15 giorni di fila, raggiungendo punte settimanali di 47 ore lavorate, contro le 39 previste dal CCNL di categoria, in spregio ad ogni normativa ed a ogni Legge vigente in tema di orari di lavoro e di riposo settimanale nonché di sicurezza sul lavoro.
In base alla nuova programmazione di lavoro mensile di ATM, la neo presidenza, suggerita dai collaboratori disponibili sulla piazza, peraltro percettori di lauti “bonus”, (a differenza dei normali comuni dipendenti) per meriti che non è dato conoscere, decidono arbitrariamente, con evidenti errori di calcolo e contro tutti gli articoli normativi ben definiti e chiari, di prolungare i giorni lavorativi di alcune categorie di dipendenti, ma clamorosamente dimenticano (forse) di assegnare i riposi settimanali, destinando cosi in servizio un
dipendente per 15 giorni di fila, altri per 14 qualcun’altro per 13 e così via, generando, oltre alla fisiologica stanchezza, forte stress e danno biologico che espongono a serio rischio la salute dei lavoratori e la sicurezza dell’utenza.
In fede allo slogan del dipartito De Luca, chi dietro le quinte manipola l’organizzazione del lavoro con dimostrabili errori marchiani, alla luce dei fatti dovrebbe pensare seriamente a dedicarsi ad altro mestiere…
In gergo si dice: “tanto tuonò che piovve”, in ATM possiamo affermare il contrario, ovvero tanto piovve che tuonò. L’azienda fa acqua da tutte le parti, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, ormai saturo, è figlia del contratto integrativo aziendale siglato a dicembre, dei diversi punti di tale accordo non rispettati, con cui l’azienda è diventata con arroganza e presunzione padrona assoluta della vita dei dipendenti, senza considerare minimamente i sindacati che farebbero bene a riappropriarsi del proprio ruolo e farsi sentire, la letterina di denuncia per mettersi la coscienza in pace non è più sufficiente e soprattutto non risolve i nostri
problemi.
All’avvenuta conoscenza di questo nuovo avventato programma di lavoro, che stravolge e sconvolge le relazioni tra la vita privata e il tempo da impiegare a lavoro e comprime i livelli di sicurezza, tutti i sindacati hanno inviato non una, ma diverse diffide, chiedendo alla presidenza di non attuare le nuove turnazioni, ma l’avvocato Grillo che per mestiere dovrebbe interpretare le leggi, ha dato carta bianca consentendo ai collaboratori mestieranti di fare carne da macello dei dipendenti; il risultato? C’è chi lavora 15 giorni di fila senza godere di alcun riposo e chi viene impiegato in servizio ad oltre 50km dalla propria residenza pur essendoci luoghi di lavoro più vicini, solo per ritorsione contro i pochi chi osano lamentarsi.
Ma vi è di più!!! Aperte le procedure di sciopero con un raro scatto di dignità di tutti i sindacati, finora colpevolmente sopiti, dalla lettura del verbale d’incontro del 7 gennaio si evince che ATM non solo afferma di aver agito a norma di legge, ma a sua discolpa porta al tavolo un prospetto (in allegato), in cui si leggono chiaramente turni con clamorose anomalie e quindi mancanze dei riposi spettanti per Legge. Dimostrando così di essere a conoscenza delle violazioni e l’assoluto disinteresse ad attuare misure per risolverle. Se non è malafede è allarmante impreparazione!!!
Prima di mettere in atto la macchina della propaganda per difendere l’indifendibile, la presidenza dovrebbe informarsi e approfondire la direttiva 93/104/CE in materia di deroghe per i riposi settimanali, ma soprattutto avere la lucidità mentale, nonché l’umanità di comprendere che vi sono diversi motivi sul perché alcune attività vengono definite “usuranti” per la salute psico-fisica.
Dovrebbe avere a cuore e quindi capire, che i suoi dipendenti trasportano persone, hanno tra le mani la propria salute e quella dell’utenza, e tra i viaggiatori potrebbero esserci anche i parenti, i figli di quei mestieranti lautamente ricompensati che ogni giorno tolgono i riposi, il rispetto e anche la dignità al personale di ATM.
Fa rabbia il silenzio delle istituzioni che, con un organizzato bavaglio, sono brave solo a chiudere il microfono quando questi eventi vengono denunciati nelle sedi competenti. Eppure il Comune è socio unico di ATM, il sindaco Basile dovrebbe vigilare, risponderne, e potrebbe fare ordine e ripristinare quell’armonia e quel rispetto sul lavoro e verso il lavoratore che manca ormai da troppo tempo in quest’azienda, ed evitare che attraverso i ripetuti e clamorosi errori di questa gestione, non di mestiere, provochi altro “danno erariale” attraverso contenziosi legali persi dall’azienda che, chiariamo, non pagheranno i dirigenti di tasca loro, (a
differenza dei dipendenti quando vengono puniti per le loro negligenze), il costo sarà a carico di tutti i contribuenti Messinesi, forse proprio per questo piuttosto che ponderare si persevera.
Già queste motivazioni sarebbero sufficienti, a delle persone aventi merce rara chiamata “coscienza”, per dimettersi in massa dopo aver messo seriamente a repentaglio, con ripetuti illeciti, l’azienda, il personale e tutti coloro che beneficiano del servizio essenziale.
Ma da chi, alla luce di quanto scritto, sostiene da tempo che alcuni dipendenti scalmanati hanno solo interesse al caos, ignorando il disastro che stanno mettendo in atto, non ci possiamo aspettare scatti di coscienza. Lo scatto di dignità lo chiediamo al sindacato a cui mensilmente paghiamo la delega per essere tutelati. Per noi dipendenti è pericoloso esporsi, gli atti ritorsivi e i provvedimenti disciplinari a pioggia hanno scritto la storia di questa nuova ATM. E’ compito del sindacato mettere fine a questa propaganda di efficienza, pagata con
milioni di soldi pubblici senza precedenti, che consente all’azienda di vessare i lavoratori con l’applauso pilotato dell’opinione pubblica.
Nell’attesa di essere, ancora una volta, giudicati eversivi con le prevedibili giustificazioni anziché le scuse da parte della direzione aziendali, vogliamo solo dire a tutti i Messinesi: badate bene “è molto più facile ingannare la gente, che convincerla di essere stata ingannata”



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