Ryanair ricatta l’Italia: «Meno tasse, sennò via da Roma»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 



22 Gennaio

17:19
2025



Stampa questo articolo

Esplicita minaccia di Ryanair che nel pressing sull’abolizione delle addizionali comunali prende ora di mira Roma, minacciando di rinunciare a questa piazza per i costi resi proibitivi dalle gabelle comunali.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

La nuova requisitoria sulla Capitale viene da Eddie Wilson, ceo della low cost irlandese, in occasione della prima delle due conferenze stampa di oggi in Italia, a Milano e Roma: «Se non si interviene sui costi, la capitale italiana diventerà sempre meno rilevante dal punto di vista dell’aviazione, perché le compagnie aeree decideranno di non investire nella sua crescita. E quando non si cresce, le tariffe aumentano e questo non è un bene».

Sul banco degli imputati, ancora una volta, ci sono gli amministratori locali di Roma e le insostenibili tasse aeroportuali. Rispondendo a una domanda sul possibile potenziamento di voli su Roma in occasione del Giubileo, Wilson replica seccamente: «Vorremmo fare qualcosa, ma gli aeroporti capitolini hanno due problemi: lo scalo di Ciampino ha delle limitazioni che dovrebbero essere rimosse, mentre Fiumicino è troppo costoso. E  lo sta diventando sempre di più. Non siamo obbligati a volare su Roma e non siamo nemmeno tenuti ad aumentare la nostra presenza».

Infatti, qualche passo in questo senso è già stato fatto: Ryanair rimuoverà uno degli aerei basati a Fiumicino (-100 milioni di dollari di investimento) per l’estate 2025 e non registrerà alcun incremento del traffico a Ciampino.

Questo vuol dire niente crescita su Roma nonostante le celebrazioni per l’anno del Giubileo, a causa del limite restrittivo imposto sui voli a Ciampino (65 voli al giorno), dell’aumento dei costi aeroportuali (+44% a Ciampino e +15% a Fiumicino entro il 2028) e della decisione regressiva del governo di aumentare ulteriormente l’addizionale municipale nei principali aeroporti italiani a partire dal primo aprile 2025 (a Roma è già più alta rispetto ad altri aeroporti italiani).

Queste politiche restrittive, secondo Ryanair, «stanno danneggiando la connettività, il turismo e i posti di lavoro in Italia, in particolare a Roma, dove è necessaria una connettività aerea potenziata per sostenere il turismo in entrata durante l’anno del Giubileo. È urgente che queste politiche vengano invertite per preservare la capacità critica per tutto l’anno, la crescita del traffico e del turismo per l’Italia e per i suoi residenti», si scrive nel comunicato stampa.

La battaglia del vettore sulla eliminazione dell’addizionale comunale – 6,50 euro su ogni passeggero – è una questione per i vertici di Ryanair, a partire dal fondatore Michael O’Leary, che mette a rischio il rapporto con l’hub romano. Nelle regioni in cui, al contrario, l’addizionale comunale è stata eliminata, come Calabria, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo, il Gruppo è tornato a investire programmando una rete di collegamenti aerei di sicuro beneficio per il turismo di queste regioni.

Non solo attacchi, durante la conferenza milanese: il piano operativo per gli aeroporti di Milano – Bergamo e Malpensa – per l’estate 2025 conferma l’ottima partnership con il vettore. Il piano prevede: 30 aeromobili, un investimento di 3 miliardi di dollari su Bergamo e Malpensa, 156 rotte in totale, più di 2.300 di voli settimanali supportando quasi 15.000 posti di lavoro locali e trasportando 18,7 milioni di passeggeri all’anno.

Nonostante questo però, più volte il numero due di Ryanair è tornato sul tema delle tasse lanciando un appello urgente (con tanto di cartello): «Purtroppo, il governo italiano continua a limitare il potenziale di Milano e dell’Italia non abolendo la regressiva addizionale municipale», dichiara Wilson che aggiunge: «Peggio ancora, approvando il suo aumento a partire dal primo aprile 2025. Questa decisione renderà Milano e l’Italia nel suo complesso meno competitive rispetto ad altri Paesi europei, come la Polonia e la Svezia, che stanno abolendo/riducendo le tasse sull’aviazione e abbassando i costi di accesso per promuovere la crescita del traffico».

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Quindi, possiamo dire, che anche su Milano cala l’ombra di una velata (non troppo) minaccia.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link