oltre 2.200 via dalle loro famiglie

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito personale

Delibera veloce

 


Oltre duemila minori allontanati dal nucleo familiare di origine e affidati per problemi di natura economica e sociale: se non è emergenza in Puglia poco ci manca.

Secondo la fotografia scattata dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, sono in aumento i minorenni seguiti dai servizi sociali e dai Tribunali pugliesi: nel 2022 erano 1.959, un anno dopo sono passati a 2.280 (sono gli ultimi dati disponibili). Non solo, in termini percentuali la Puglia è tra le regioni italiane con il maggior numero di allontanamento dalle famiglie: 3,9 ogni mille bambini e adolescenti tra i zero e 17 anni. Una delle medie più alte, si riscontrano numeri maggiori soltanto in Liguria (6,1), Sardegna (4,3) e Lombardia (4,1), mentre la media nazionale è di 3,5 casi ogni mille minorenni. Tra l’altro, la Puglia è una delle pochissime regioni a vedere incrementare il numero di allontanamenti.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

La relazione del ministero

“Nel 2023 – si legge infatti nella relazione del ministero – gli Ats complessivamente segnalano, al 2023, la presa in carico di 42.002 minorenni sia in affidamento familiare sia collocati in strutture residenziali, registrando rispetto all’anno precedente un aumento dello 0,8% (i minorenni complessivamente indicati nel 2022 risultavano, infatti, 41.683). Stando ai dati integrativi disponibili, considerando i minorenni allontanati dalla famiglia di origine al netto dei minorenni stranieri non accompagnati, questo totale si riduce però a 33.310, dato perfettamente in linea con quello registrato nel 2022 pari a 33.299”. “I numeri complessivamente più elevati – si legge ancora – si trovano in Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna, Piemonte, Lazio, Puglia e Campania, ma considerando l’incidenza sulla popolazione 0-17enne residente emerge un quadro molto differente. In relazione alla popolazione minorile residente, il tasso di fuori famiglia rilevato per l’Italia è pari, nel 2023, a 3,5 minorenni ogni 1000 residenti 0-17enni (3,4 nel 2022)”.

Numeri che certificano il disagio economico e sociale in Puglia, con la povertà che dilaga: oltre 500mila cittadini che vivono sotto la soglia della povertà assoluta. E poi c’è la criminalità che approfitta di questa situazione e pesca sempre più tra i giovanissimi per il lavoro di manovalanza. Basti pensare che nel carcere minorile Fornelli di Bari sono in incremento i detenuti: l’anno scorso si è toccato il picco di 38 ragazzi reclusi contemporaneamente contro i 35 posti disponibili nella struttura. Alla fine del 2023, dai dati resi disponibili dal ministero, i numeri parlavano di 137 ingressi e 117 uscite, con 37 ragazzi presenti alla fine del periodo preso in analisi, e una presenza media giornaliera pari a 26,7. Cifre quasi raddoppiate rispetto all’anno precedente, quando gli ingressi erano stati 99 e 94 erano state le uscite. Alla fine del 2022 erano 20 i ragazzi presenti, e la presenza media era di 18,2. Si tratta dei due risvolti della stessa medaglia.

Le condizioni di vita

E poi ci sono le condizioni di vita di una fetta non indifferente di minorenni: in Puglia un bambino o un adolescente su sei vive in una casa vecchia, da ristrutturare o poco riscaldata. Ed è uno dei peggiori dati a livello nazionale. Un giovane su due – per altro – vive in una casa sovraffollata, con pochi spazi. E va peggio soltanto nel Lazio (49,6%) e in Lombardia (46,3%, la Puglia si ferma al 45,7%). Il dato è ben più alto della media nazionale. Lo studio è stato realizzato da Openpolis, sui dati Istat pubblicati nell’ambito del rapporto del gruppo Crc. E fa emergere un quadro preoccupante sullo stato delle abitazioni in tutto il Paese. La Puglia non solo non fa eccezione ma presenta anche determinate criticità. Fermo restando che – avverte il report – la bassa numerosità del campione rende statisticamente poco significativo il dato di otto regioni rispetto ai problemi strutturali vissuti dai bambini, mentre non è rilevabile quello di altri 3 territori (Valle d’Aosta, Molise e Basilicata). La percentuale a livello nazionale di minori che vivono in case con problemi strutturali o di umidità si attesta sul 16 per cento, con picchi in Umbria, Sardegna, Emilia-Romagna e Lazio. Il problema del sovraffollamento invece vedi tra le regioni messe peggio la Puglia, la Valle d’Aosta, il Piemonte, il Lazio e la Lombardia.

V. Dam.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Prestito personale

Delibera veloce

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link