Fondo Transizione Industriale mette sul piatto 400 milioni di euro: domande al via dal 5 febbraio

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Operativo il Fondo per sostenere l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sul clima. Domande online su Invitalia fino all’8 aprile.

A partire dal 5 febbraio 2025 e fino all’8 aprile 2025 sarà operativo il nuovo sportello del Fondo Transizione Industriale, con una dotazione di 400 milioni di euro. L’iniziativa mira a sostenere l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche dell’UE in materia di lotta ai cambiamenti climatici. Le domande per accedere ai fondi potranno essere presentate a partire dalle ore 12:00 del 5 febbraio 2025 tramite il sito di Invitalia, dove sarà disponibile la procedura di compilazione e la documentazione necessaria.

A chi si rivolge il Fondo per il sostengo alla Transizione Industriale

Il Ministero dello Sviluppo Economico mette a disposizione agevolazioni per le imprese, di ogni dimensione e localizzate su tutto il territorio nazionale, che operano nel settore manifatturiero. Per accedere ai fondi, le aziende devono soddisfare alcuni requisiti alla data di presentazione della domanda.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Innanzitutto, l’impresa deve essere regolarmente costituita, iscritta e “attiva” nel registro delle imprese, operando nel settore manifatturiero (sezione C della classificazione ATECO 2007). È necessario, inoltre, che l’azienda sia nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria e non sottoposta a procedure concorsuali.

Un’ulteriore condizione è che l’impresa non fosse già in difficoltà al 31 dicembre 2019 e che non rientri tra i soggetti che hanno ricevuto e non rimborsato (o depositato in un conto bloccato) aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea. L’azienda deve aver restituito eventuali somme dovute a seguito di revoche di agevolazioni concesse dal Ministero ed essere in regola con gli obblighi contributivi. Infine, non deve trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.

Una quota delle risorse è destinata a specifiche aree e tipologie di imprese. Il 40% dei fondi è riservato a progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il 50% delle risorse, invece, è destinato alle imprese energivore, ovvero quelle incluse nell’elenco della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA.

Che cosa finanzia

I programmi di investimento per la transizione ecologica delle imprese devono concentrarsi su una singola unità produttiva e mirare a uno dei seguenti obiettivi:

  • incrementare l’efficienza energetica nelle attività aziendali;
  • promuovere un uso efficiente delle risorse, riducendone il consumo attraverso il riuso, il riciclo, il recupero di materie prime e/o l’impiego di materiali riciclati.

L’obiettivo deve essere il miglioramento della tutela ambientale dei processi aziendali. Non sono ammessi interventi che aumentino la capacità produttiva, salvo incrementi derivanti da necessità tecniche e non superiori al 20% rispetto alla situazione pre-intervento. Per gli aiuti concessi in base al Quadro temporaneo, tale limite scende al 2%.

I programmi devono essere avviati dopo la presentazione della domanda di accesso al Fondo, prevedere spese ammissibili tra i 3 e i 20 milioni di euro e concludersi entro 36 mesi dalla concessione del contributo, con possibilità di proroga fino a 12 mesi. Entro tale termine, gli investimenti devono essere pienamente operativi. Inoltre, i programmi devono rispettare il divieto di doppio finanziamento (Regolamento UE 2021/241), non arrecare danni agli obiettivi ambientali (DNSH, Regolamento UE 2020/852) ed essere conformi alla normativa ambientale nazionale e unionale, nonché alla circolare MEF-RGS n. 22 del 14 maggio 2024 e relative schede tecniche.

Le spese ammissibili per le agevolazioni

Il decreto che definisce l’operatività del Fondo definisce i contorni degli investimenti agevolabili, focalizzandosi su quelli strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi. In primo piano, gli investimenti in immobilizzazioni, dove rientrano:

  • suolo aziendale e relative sistemazioni, ossia copre l’acquisto del terreno e le opere di preparazione, con un limite massimo del 10% dell’investimento totale ammissibile;
  • Opere murarie e assimilate, costruzioni e interventi strutturali sono ammessi fino a un massimo del 40% dell’investimento totale ammissibile, ma solo se direttamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi ambientali del progetto;
  • impianti e attrezzature varie di nuova fabbricazione il cui acquisto è pienamente agevolato, incentivando l’innovazione tecnologica;
  • programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate, un’ampia categoria che comprende software, proprietà intellettuali e competenze specialistiche, riconoscendo il valore degli asset immateriali per la transizione ecologica.

Oltre agli investimenti in immobilizzazioni, il decreto include anche le spese per la formazione del personale. Nello specifico, sono ammesse le seguenti voci:

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  • spese di esercizio relative a formatori e partecipanti alla formazione connesse al progetto, includendo anche i costi per servizi di consulenza specifici per la formazione;
  • spese di personale relative ai formatori;
  • costi dei servizi di consulenza strettamente connessi al progetto di formazione.

Le agevolazioni sono concesse, nella forma del contributo a fondo perduto.

Domande online e graduatoria per i progetti ambientali

Le aziende che investono nella tutela ambientale possono presentare una sola domanda per ogni unità produttiva, indipendentemente dal numero di obiettivi ambientali che intendono raggiungere con il loro programma di investimento. La procedura è completamente telematica e si svolge attraverso la piattaforma di Invitalia. Per l’assegnazione dei fondi, è prevista una procedura valutativa a graduatoria. Ciò significa che le domande saranno ordinate in base ai punteggi ottenuti dai singoli programmi di investimento, determinando così l’ammissione alle successive valutazioni istruttorie.

Il punteggio di ciascun programma è determinato dai risultati ottenuti dopo la realizzazione dell’investimento in diverse aree ambientali. Questi risultati, descritti in una relazione tecnica, sono valutati con indicatori specifici per ogni ambito ambientale. In caso di parità di punteggio, sarà data priorità alla domanda che richiede un contributo agevolativo inferiore. La graduatoria finale sarà pubblicata sui siti internet del Ministero competente e del soggetto gestore, Invitalia.

Al via le domande per il Fondo Transizione Industriale

Con il decreto direttoriale del 23 dicembre 2024, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha stabilito i termini per la presentazione delle domande. Le imprese interessate potranno inoltrare le richieste esclusivamente online, attraverso la piattaforma informatica disponibile sul sito di Invitalia. La finestra temporale per la presentazione delle domande sarà aperta dalle ore 12:00 del 5 febbraio 2025 alle ore 12:00 dell’8 aprile 2025.

Invitalia ha messo a disposizione la procedura di compilazione della domanda e la documentazione necessaria sul proprio sito web. Le domande saranno valutate in base all’ordine di arrivo e, quindi, alla posizione in graduatoria. Solo le domande che supereranno positivamente la fase di valutazione istruttoria potranno accedere alle agevolazioni, fino a esaurimento delle risorse disponibili.

Per ulteriori chiarimenti e informazioni, è possibile consultare il punto di contatto Invitalia disponibile alla pagina www.invitalia.it.

Fonte: Ministero delle Imprese e del Made in Italy

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