AGI – Dal caso Almasri ai dati sulla crescita, fino ad arrivare alla sentenza della Corte d’Appello sui migranti portati nei centri in Albania. Le opposizioni attaccano a tutto campo contro Giorgia Meloni e la sua compagine di governo. La premier risponde con un post in cui fa riferimento ai sondaggi di Supermedia Youtrend/AGI che danno Fratelli d’Italia al 30,1% dei consensi, +0,5% rispetto al 16 gennaio scorso: “È difficile non notare un dato: nonostante gli attacchi gratuiti quotidiani e i tentativi di destabilizzare il governo, il sostegno degli italiani rimane solido”, scrive Meloni.
La partita principale rimane il rimpatrio del trafficante libico e la richiesta alla premier di riferire in Parlamento. Una richiesta alimentata anche da un sospetto che circola con insistenza fra le opposizioni: ovvero, che a portare il governo a scegliere per il rimpatrio sarebbe stata la minaccia dei trafficanti libici di lasciar partire centinaia di migliaia di migranti alla volta delle coste italiane.
Un sospetto che, per Francesco Silvestri del M5s, trova conferma nelle parole di Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato. “Per il bene del Paese, visto le nostre città, la situazione di adesso, le tensioni sociali che ci sono, l’impossibilità tecnica e logistica di gestirli, secondo voi era meglio fare arrivare qua 500 mila immigrati con tutti i problemi del Paese?”, sono state le parole di Romeo a Dritto e Rovescio, trasmissione in onda su Rete4, alla quale era presente anche l’esponente di Più Europa, Benedetto Della Vedova: “Vi siete messi nelle mani dei criminali”.
Per l’esponente M5s,”Romeo ha finalmente ammesso in una trasmissione televisiva di ieri sera che la liberazione dello stupratore di bambini e trafficante di essere umani, Almasri, è avvenuta perché questo personaggio ha messo sotto ricatto il governo Meloni”. A chiedere chiarimenti su questo punto è il dem Andrea Orlando: “Il ministro Piantedosi ha detto che quella scelta corrisponde all’interesse della sicurezza nazionale del Paese. Secondo me l’attenzione va rivolta a questo punto”, sottolinea Orlando. “Che cosa si intende per sicurezza nazionale del Paese, quali sono gli interessi che questa scelta vuole tutelare?”, osserva.
Una vicenda con la quale “Meloni ha disonorato e macchiato il tricolore italiano”, dice Matteo Renzi, protagonista di uno scontro nello scontro con Bruno Vespa, finito sotto i fari delle opposizioni per quella che è definita “una arringa a difesa del governo”, nella quale il giornalista ha tirato in ballo lo stesso Renzi.
“Che brutta fine Vespa”, dice il leader di Italia Viva, “è finito a fare il portavoce di Fratelli d’Italia”. Il passaggio che più interessa all’ex premier, tuttavia, è quello fatto da Vespa a proposito delle “cose sporchissime” che i governi precedenti avrebbero fatte, compresa la liberazione di tecnici italiani mentre Renzi era in carica a Palazzo Chigi: “Quanto al sequestro dei tecnici italiani, liberati dal Governo Renzi, ci fa piacere che Vespa sostenga di avere informazioni che risultano coperte da segreto di stato. Sarebbe interessante sapere chi gliele passa e perché”, dice il componente del Copasir e capogruppo di Italia Viva, Enrico Borghi.
Una vicenda, quella del libico, che per le opposizioni è utilizzata dalla premier come cortina di fumo per coprire le difficoltà del governo sui conti pubblici e la crescita. È il presidente dei senatori Pd, Francesco Boccia, a far di conto: “Il governo aveva detto nella Nadef del 2023 che nel 2024 l’Italia sarebbe cresciuta dell’1,3, poi, nel PSB, aveva corretto allo 0,9. Ieri l’amara realtà: l’Italia nel 2024 è cresciuta solo dello 0,5% del Pil. Senza il Pnrr saremmo in piena recessione”, spiega Boccia che avverte: “Meloni dice che il mondo si è accorto dell’Italia guidata dalla destra, ma forse è lei che si deve accorgere di dove sta portando l’Italia”.
L’ultimo fronte, infine, è quello dei migranti, riaperto dalla decisione dei giudici della Corte d’Appello di Roma di sospendere il giudizio di convalida dei trattenimenti dei 43 migranti portati venerdi’ scorso in Albania e che, in virtù della sentenza, rientreranno in Italia già domani. Per la segretaria Pd, Elly Schlein, è la certificazione del “clamoroso fallimento” di Giorgia Meloni.
Un giudizio che la segretaria condivide con Angelo Bonelli di Avs, che chiede che Meloni si presenti in Aula per spiegare anche su questo, e di Nicola Fratoianni per il quale si tratta dell’ennesima “figuraccia” di Meloni. A difendere la premier e le scelte del governo sono gli esponenti della maggioranza che parlano di “ennesima invasione di campo dei giudici”, come fa Davide Crippa della Lega, e di “pezzi di magistratura che ostacolano l’azione del governo”, come sottolinea il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami. Infine, per Maurizio Gasparri, presidente del gruppo FI al Senato, “continua l’opera di boicottaggio della magistratura italiana alle politiche di sicurezza per contrastare l’immigrazione clandestina”.
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