ipotesi boicottaggio dopo la svolta a destra di Musk

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L’ingresso in politica di Elon Musk al fianco di Donald Trump e i suoi endorsement nei confronti dei partiti della destra radicale stanno creando grande polemica in Europa e stanno causando un danno d’immagine alla Tesla, con le vendite dei veicoli elettrici dell’azienda del miliardario statunitense che stanno subendo ripercussioni nel Vecchio Continente.

La concessionaria dell’azienda all’Aja è stata imbrattata con slogan come “No ai nazisti” e “Vaff…fascista”, con svastiche disegnate sulla porta d’ingresso. Scritte simili sono comparse su altri stabilimenti e, in alcuni casi, anche su automobili in strada.

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“Fuck Elon”: le scritte sulle Tesla contro Musk e Trump

Crollo in Francia

L’azienda è crollata nelle vendite in mercati importanti come quello francese, il secondo mercato Ue per le auto elettriche, ma anche in altri mercati chiave Germania, Svezia e Norvegia. In Francia le immatricolazioni di Tesla sono crollate del 63 per cento il mese scorso, con il produttore che ha registrato solo 1.141 veicoli, il numero più basso dall’agosto 2022, secondo l’associazione industriale francese La Plateforme Automobile.


Negli ultimi mesi Musk ha fatto incursioni senza precedenti nella politica europea, sostenendo il partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) e sfidando addirittura il primo ministro britannico Keir Starmer e il suo governo laburista, diffondendo false notizie su presunte responsabilità nella copertura di bande di stupratori.

Nei giorni scorsi, il Ceo di X ha anche rilanciato lo slogan “Make Europe Great Again”, sul modello del “Maga” di Trump, in quello che potrebbe essere un endorsement del Summit dei Patrioti per l’Europa, un incontro che vedrà protagonisti Viktor Orbán, Marine Le Pen, Matteo Salvini e altri esponenti della destra continentale, che si riuniranno a Madrid proprio sotto questo slogan.

Cali in Norvegia e Svezia

Le cause del calo sono sicuramente molteplici, forse anche l’attesa per l’imminente commercializzazione della nuova Model Y, ma è chiaro che le prese di posizione di Musk potrebbero aver portato al boicottaggio dei suoi veicoli da parte di una fetta della popolazione, allo stesso modo in cui molti stanno abbandonando la piattaforma social X. Oltre alla Francia, Tesla ha perso quote di mercato a gennaio anche in Svezia e Norvegia. Lo scorso mese sono state immatricolate in Svezia 405 nuove Tesla, con un calo del 44 per cento rispetto al gennaio 2024, mentre le immatricolazioni in Norvegia sono scese a 689, con un calo del 38 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un calo ancora più evidente se si considera l’aumento della domanda complessiva di auto nei due Paesi.

Il caso degli stupri di gruppo e le false accuse di Musk al premier inglese Starmer

Mentre il Suv crossover Model Y di Tesla è stato l’auto più venduta in entrambi gli Stati nordici lo scorso anno, l’immagine del gruppo ha subito un duro colpo nelle ultime settimane, come ha rilevato un sondaggio sul sentimento di mercato condotto da Novus Group. Secondo il sondaggio, la percentuale di svedesi con una visione positiva di Tesla è scesa dal 19 all’11 per cento, mentre coloro che hanno dichiarato di avere una visione negativa sono saliti dal 47 al 63 per cento.

Le immatricolazioni in Svezia sono aumentate del 14 per cento su base annua a gennaio, mentre il mercato norvegese è cresciuto addirittura dell’82 per cento, spinto dal crescente ottimismo economico. Tuttavia, la quota di Tesla sul mercato automobilistico svedese nel mese di gennaio si è dimezzata, passando dal 4,2 per cento dell’anno precedente al 2,1 per cento, mentre in Norvegia è scesa dal 21,7 al 7,4 per cento nello stesso periodo del 2024.

Giù le vendite in mezza Europa

I dati di gennaio sono molto preoccupanti anche in Spagna. Nella penisola iberica il marchio americano nel 2024 ha dominato il mercato dell’elettrico con il 28,82 per cento delle immatricolazioni totali, mentre nel primo mese del 2025 il calo è stato addirittura del 75,5 per cento. Certo i dati mensili sono solo relativi, ma quando sono così eclatanti indicano comunque un possibile trend. Secondo i dati in Inside Evs Tesla è andata male anche nei Paesi Bassi (da 1.610 a 926, con un -42%) e in Danimarca (da 763 a 451, con un -40,9%). Italia invece in controtendenza con le immatricolazioni, secondo i dati del ministero dei Trasporti, che sono aumentate dello 0,99 per cento.

In generale, le immatricolazioni di Tesla nei Paesi dell’Ue sono diminuite del 13 per cento lo scorso anno, con la Germania, il più grande mercato del blocco, che ha rappresentato gran parte del calo. Il produttore di veicoli elettrici ha avuto difficoltà nel Paese a causa dell’invecchiamento della gamma di modelli, della crescente concorrenza e del ritiro dei sussidi governativi alla fine del 2023.

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Le vendite sono crollate del 41 per cento, a fronte di una diminuzione complessiva dei veicoli elettrici a batteria del 27 per cento. E il sostegno all’AfD di Musk potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione.





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