Vampira umanista cerca suicida consenziente: intervista alla regista Ariane Louis-Seize

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Presentato alle
Giornate degli Autori
 di Venezia 2023, Vampira
umanista cerca suicida consenziente
(qui
la recensione
) di Ariane Louis-Seize ha
finalmente trovato un modo per arrivare al pubblico italiano,
grazie a IWONDERFULL.

In occasione dell’uscita del film
sulla piattaforma il 4 febbraio, abbiamo raggiunto la regista
Ariane Louis-Seize, che ha risposto alle nostre
curiosità sul film:

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-Il film è palesemente
figlio di influenze ben precise, il genere vampirismo e quello del
teen movie. È un connubio già visto ma che assume una declinazione
completamente nuova, come avete lavorato per costruire
l’originalità di questa storia e del suo tono?

L’originalità deriva
dalla prospettiva: affrontare il vampirismo non attraverso l’orrore
o la seduzione, ma attraverso il conflitto morale e la comicità
impassibile. Volevo eliminare la grandiosità spesso associata ai
vampiri e concentrarmi invece sull’imbarazzo, la moderazione e il
peso della tradizione. Allo stesso tempo, gli elementi del
passaggio all’età adulta non sono romanticizzati, ma affrontano
questioni esistenziali più profonde: alienazione, scopo e cosa
significhi appartenere. Penso che l’equilibrio tra umorismo nero,
malinconia e momenti surreali mi abbia aiutato a dare forma a un
tono che sembra distinto.

-Per il suo
Nosferatu
, Eggers si è ovviamente ispirato a Muranu,
all’espressionismo tedesco e a un cinema molto alto, il risultato è
un horror raffinato con tracce importanti di modernità. Inserendo
“Vampira Umanista” nella tradizione del cinema di vampiri, il film
mi sembra molto più debitore di Herzog e della sua visione dolente
e nostalgica del mondo. Con le dovute differenze, cosa pensa di
questo paragone?

Adoro questo paragone. Nosferatu
di Herzog è un film che si sofferma sul dolore, sul tempo e sulla
natura ineluttabile dell’esistenza. Penso che Vampira
umanista cerca suicida consenziente
 condivida una
sensibilità simile nel modo in cui rappresenta l’isolamento e
l’esaurimento morale. Sasha è intrappolata, non in senso fisico, ma
in un limbo psicologico ed emotivo, lottando per esistere alle sue
condizioni. Come i vampiri di Herzog, porta con sé un profondo
desiderio, ma invece di essere romantico o esistenzialmente
tragico, è intriso di uno strano umorismo impassibile. C’è qualcosa
di assurdo nel sentirsi così fuori posto nella propria natura, e
questa assurdità è, forse, un punto in cui il mio film diverge
dalla visione di Herzog.

Vampira umanista cerca suicida consenziente – Foto Credits Pavlin
Shawn

-Sara Montpetit e Félix-Antoine
Bénard sono irresistibili, come si è svolto il processo di casting?
Hanno contribuito a creare i loro personaggi con le rispettive
personalità o si sono affidati solo alla scrittura?

Conoscevo già Sara
Montpetit
dai suoi ruoli precedenti e ho sentito
istintivamente che sarebbe stata una vampira perfetta. Ha un’aura
di mistero ma anche un’incredibile profondità nel suo sguardo.
Domina lo schermo con una performance precisa e minimalista, ed era
esattamente ciò che volevo esplorare.
Félix-Antoine è stato una scoperta completa
durante il casting. Non lo conoscevo prima, ma dalla sua prima
audizione, ho avuto la sensazione di incontrare il mio personaggio.
In quel momento mi sono tolto un peso enorme dalle spalle.

Poi, quando lui e Sara hanno
fatto l’audizione insieme, la magia è avvenuta completamente. Ho
visto il tono del mio film, questo mix di umorismo imbarazzante e
tenerezza, prendere vita proprio davanti ai miei occhi. Sembravano
due strane piccole creature che si conoscevano con cautela, e mi
hanno completamente sciolto il cuore. Entrambi hanno un incredibile
senso del tempismo e sono stati dei partner creativi straordinari
nel creare questa delicata danza tra commedia e tragedia.

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Leggi la recensione
di Vampira umanista cerca suicida
consenziente

-Cosa c’è di tanto affascinante
nella creatura del Vampiro che lo rende un soggetto sempre attuale
e interessante da indagare con storie e generi sempre
diversi?

Il mito del vampiro è
infinitamente adattabile perché parla dei più fondamentali dilemmi
umani: mortalità, potere, isolamento, desiderio. Ogni epoca lo
reinventa per riflettere le proprie ansie. Per me, l’aspetto più
interessante è stato esplorare i vampiri attraverso la colpa e la
paralisi etica. Cosa succede quando un predatore si rifiuta di
predare? Cosa significa vivere per sempre quando ci si sente
emotivamente distaccati dalla vita? Eliminando le solite dinamiche
di potere del vampirismo, volevo esplorare qualcosa di più fragile:
una crisi esistenziale avvolta in zanne.

Oltre all’espressionismo
tedesco, i teen movie, i film di Vampiri nello specifico, ci sono
in “Vampira Umanista” delle ispirazioni più specifiche e ricercate
che magari non sono state ancora portare alla luce?

Oltre alle evidenti influenze di
genere, sono stato profondamente ispirato da un mix di musica,
fotografia e film di formazione non convenzionali. L’immobilità e
la malinconia poetica di Wings of Desire di
Wim Wenders sono stati un riferimento chiave, così
come Under the Skin di Jonathan
Glazer
: entrambi i film esplorano figure soprannaturali
che osservano il mondo con profondo desiderio ma senza
appartenergli veramente.

Per l’umorismo impassibile, sono
stato influenzato dal minimalismo di Roy
Andersson
, in cui i personaggi provano emozioni profonde
ma lo esprimono in modi sobri, a volte assurdi. Ho anche guardato
lavori fotografici di artisti come Gregory
Crewdson
, le cui immagini di periferia catturano
un’inquietante, sospesa immobilità. La musica, tuttavia, gioca un
ruolo importante nel mio processo creativo dalla scrittura alla
post-produzione. Sono attratto dalla musica che evoca
immediatamente un senso di nostalgia e romanticismo in modo
giocoso. Amo anche mescolare suoni di epoche diverse, musica che
parla sia al mio istinto che al mio cuore, creando un contrasto
emotivo che rispecchia il tono del film.

Vampira umanista cerca
suicida consenziente
è disponibile sulla piattaforma
IWONDERFULL dal 4 febbraio.



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