Mercato Felix

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Questo calciomercato di riparazione è stato per la Serie A uno dei più interessanti di sempre, con effetti sicuri sia nell’immmediato sia in prospettiva. Adesso che è finito si possono in sintesi individuare vincitori e vinti e lo faremo in maniera un po’ vintage, senza pensare al fantomatico scudetto dei bilanci, che spiega tante mosse (soprattutto i prestiti), e senza mettersi stilare elenchi visto che il web ne è già pieno. Partiamo dai vinti, dicendo che nessuno è più vinto del Napoli, che all’ottimo mercato estivo ha fatto seguire il nulla, anzi meno del nulla visto che Kvaratskhelia non è stato rimpiazzato e che Okafor in prestito sembra un tappabuchi: strategia strana per una squadra che ha lo scudetto a portata di mano e un allenatore con l’alibi già pronto, non ancora esploso in stile ‘ristorante da 100 euro’ ma sul punto di farlo. Poco più di zero anche per la rivale del Napoli: certo l’Inter partiva da una rosa più completa ma in prospettiva Champions le sarebbe servito un terzo attaccante più vivo di Taremi e Arnautovic invece di una scommessa, magari vincente ma in altro ruolo, come Zalewski. Curioso che anche la terza teorica concorrente per il titolo, l’Atalanta, abbia fatto poco, considerando fallita l’operazione Zaniolo e investendo su Maldini. In altre zone della classifica senz’altro negativo il mercato di Lecce (a proposito di scudetto dei bilanci), in un delirio di movimenti da cui magari uscirà un altro Dorgu, Monza ormai rassegnato alla B e Verona.