Perugia, scontro sulla sicurezza: dal taser all’accattonaggio. Ferdinandi: «Strumentalizzazioni e disinformazione»

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PERUGIA – Scontro sulla sicurezza in città, dal taser al «depotenziamento» della polizia locale fino agli spingicarelli. L’opposizione attacca durante il question time e la sindaca Vittoria Ferdinandi risponde.

Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e Margherita Scoccia hanno infatti presentato una interrogazione concernente il Nucleo Decoro Urbano della Polizia locale con sede a Fontivegge, istituito nel 2021 dall’Amministrazione Romizi con il compito di svolgere attività di contrasto degli episodi criminosi e con specifiche funzioni di controllo del territorio, favorendo la sicurezza e il decoro dell’area in stretto coordinamento con le altre forze dell’ordine, l’Esercito, le associazioni, gli operatori commerciali, gli ordini professionali.
Secondo i consiglieri di minoranza, tenuto conto delle molteplici criticità che il quartiere complesso di Fontivegge presentava, istituendo il Nucleo si è dato seguito alle istanze di cittadini e associazioni per un’azione di contrasto più capillare, tale da coadiuvare l’operato delle altre forze di pubblica sicurezza, in conformità con le nuove disposizioni legislative in ambito di sicurezza urbana e competenze amministrative dei sindaci. In particolare – ricordano i consiglieri – il governo, con il decreto-legge n. 14/2017 (disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città) poi convertito in legge, ha rafforzato le competenze dei sindaci in materia di ordine pubblico, con la volontà di rinforzare la collaborazione interistituzionale per la promozione della sicurezza integrata e, in particolare, della sicurezza urbana.  

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I DATI DEL NUCLEO

Ricordati anche i risultati dell’attività del Nucleo, definiti “eccellenti”: dal mese di ottobre 2021 a dicembre 2023 sono stati effettuati 1.101 interventi su segnalazione dei cittadini, sono state identificate 1.081 persone, 281 controlli SDI e 122 inserimenti in SDI, 58 foto segnalazioni, 34 sequestri di droga, accertate 41 violazioni di consumo di stupefacenti, 16 notizie di reato per spaccio, 37 notizie di reato di vario genere, effettuati 48 sequestri penali tra armi e arnesi da scasso e droga, 10 arresti, svolti 754 accertamenti su esposti, 202 accessi su immobili, 702 veicoli controllati e 31 immobili indebitamente occupati sgomberati e restituiti ai legittimi proprietari, oltre che 61 operazioni in sinergia con le forze dell’ordine che hanno portato all’espulsione di 10 persone. 
Il Comune di Perugia – riporta l’interrogazione – nel febbraio 2020 ha varato la modifica al regolamento comunale per la disciplina dell’armamento del Corpo di Polizia Municipale e la dotazione effettiva del taser è stata licenziata dal Consiglio il 12 settembre 2022. Lamentano i consiglieri che “la Giunta Ferdinandi ha circoscritto le prerogative del Nucleo alla mera attività di presidio e di controllo” e “ha inoltre eliminato, tra le dotazioni assegnate agli agenti, quella del taser, strumento previsto dalla legge per una migliore deterrenza e sicurezza dell’incolumità degli operatori”. 
I consiglieri hanno quindi chiesto quali motivazioni abbiano portato al “depotenziamento delle mansioni e delle attività di contrasto” del Nucleo Decoro Urbano della Polizia Locale e all’eliminazione del taser in dotazione agli agenti e se la giunta intenda rinnovare le ordinanze sindacali di contrasto alla prostituzione e alla somministrazione non controllata di alcolici. 

LA RISPOSTA

La sindaca Vittoria Ferdinandi, nel fornire la sua risposta, ha anzitutto espresso soddisfazione per poter fare finalmente chiarezza in aula su un tema come la sicurezza, su cui per mesi si è assistito a una campagna di disinformazione, in particolare sui social network, portata avanti dalla minoranza. Il Consiglio comunale, infatti, resta il luogo deputato a quel confronto dialettico che può portare anche a condividere percorsi comuni. 
La campagna di disinformazione, secondo la sindaca, è giunta al punto di voler fare intendere che l’amministrazione, in qualche modo, stia tutelando la criminalità e l’illegalità: ciò scredita l’onorabilità delle istituzioni e il lavoro portato avanti sia dalla giunta sia dai consiglieri. Se è legittimo affrontare il tema della sicurezza, per Ferdinandi non lo è farlo sulla pelle della città: Perugia non tornerà a essere “capitale della droga”. Ha quindi ribadito che l’amministrazione è e resterà ferma e salda contro ogni forma di criminalità e illegalità. Quanto agli strumenti, si seguirà la via battuta da tutte le città italiane ed europee, ovvero politiche integrate della sicurezza. Accanto alle politiche repressive è necessario farsi carico del disagio sociale e lavorare su rigenerazione urbana, animazione culturale e sviluppo economico dei quartieri più sofferenti.

Secondo Ferdinandi, il modo in cui è stata posta l’interrogazione è fuorviante: parlare di “demansionamento” e “depotenziamento” nasconde una strumentalizzazione. Il Nucleo Decoro Urbano di Fontivegge non è stato depotenziato: è invece stata fatta una legittima azione politica di ridefinizione degli asset strategici su cui concentrare gli sforzi degli agenti di polizia locale (maggiore presenza in strada e sul territorio). E tutto è stato concordato nell’ambito del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e con le altre forze dell’ordine. Anche continuare a ravvisare una espressione di disinteresse nel mantenimento della delega alla sicurezza in capo al sindaco per Ferdinandi è strumentale. Tale scelta è infatti motivata dalla necessità di avere una visione globale e trasversale a tutti gli assessorati per affrontare un tema così complesso; una scelta identica a quella fatta da Andrea Romizi nel primo quinquennio del suo mandato. La sindaca ha ribadito di essersi fatta affiancare in questa materia anche dal consigliere Antonio Donato e che è costante il contatto e il coordinamento con tutte le forze di polizia. Insieme al prefetto, l’amministrazione ha promosso la richiesta al governo di rafforzare l’organico delle forze dell’ordine. Ferdinandi ha reso noto che a seguito di ciò, già dal 1° febbraio è attivo un nucleo di sicurezza speciale, grazie all’Arma dei carabinieri, che con tre pattuglie rafforza monitoraggio del territorio e prevenzione nel quartiere di Fontivegge. Per dare una prima risposta concreta alle necessità di organico del Corpo di polizia locale, la sindaca ha poi annunciato che saranno assunti 7 nuovi agenti. Inoltre è emersa la volontà di spostare la caserma della Polizia locale proprio a Fontivegge (allo studio due potenziali localizzazioni). Grazie anche all’impiego dei fondi già reperiti dalla precedente amministrazione, sarà potenziata la videosorveglianza in quel quartiere e realizzata una nuova centrale di videosorveglianza. La sindaca ha voluto infine sottolineare che portare avanti politiche strutturali per dare risposte alla marginalità e alla povertà resta fondamentale per rendere la città più sicura e l’amministrazione sta procedendo in tal senso. 

LA NOTA DELLA SINDACA FERDINANDI

A margine dell’interrogazione che si è tenuta oggi in aula, la cui trattazione è stata interrotta per raggiunti limiti di tempo, la sindaca Ferdinandi ha inteso, con una nota, dare conto anche di altri temi relativi alla sicurezza urbana.

“Anche rispetto al taser i nostri consiglieri di opposizione possono tentare di fare una battaglia ideologica cercando di far passare il messaggio che la nostra amministrazione non vorrebbe tutelare i nostri agenti della polizia locale. Eppure in uno stato di diritto è necessario garantire il diritto alla legalità ma, allo stesso tempo, anche garantire dei diritti innegoziabili come quello alla salute e il rispetto dei diritti umani fondamentali. Sul taser ben prima di me si sono espressi enti indipendenti come quello di Amnesty International e dell’ONU che ne hanno chiesto il ritiro in quanto ne hanno sottolineato la potenziale letalità. Se parliamo quindi di strumenti che devono essere dei deterrenti dobbiamo fare attenzione al livello di potenziale rischio che tali armi possono comportare.
Le autorità sanitarie hanno infatti evidenziato come uno strumento come quello del taser è utilizzato su soggetti caratterizzati da alterazioni psicofisiche può diventare uno strumento letale, quindi è dovere di un’amministrazione cercare di sperimentare misure che siano di deterrenza e non comportino un così alto rischio di potenziale letale. Proprio per questo abbiamo scelto di provare a sperimentare uno strumento già in utilizzo in altri comuni italiani come nel comune di Pavia, che è quello della BolaWrap che permetterebbe l’immobilizzazione dell’utenza senza aumentare il rischio potenziale di morte.
Per quanto riguarda il tema dell’eliminazione dell’articolo 32 del regolamento relativo all’accattonaggio, i consiglieri di maggioranza e di opposizione si sono trovati d’accordo nel riconoscere che si trattava di una stortura normativa sulla quale era necessario intervenire e ci tengo a ribadire che con questa eliminazione non è stato in nessun modo cancellato nessun tipo di reato di accattonaggio molesto che continua ad essere normato dal nostro codice penale.

Sarebbe molto importante che i nostri consiglieri di opposizione riconoscessero finalmente che le povertà e le marginalità non sono dei fenomeni da criminalizzare o da invisibilizzare, così come ha detto la consigliera Scoccia alla stregua di fantasmi che ricompaiono, ma come fenomeni sociali e strutturali che richiedono delle risposte altrettanto strutturali, come quelle che il nostro assessorato al sociale, in pochissimi mesi, ha messo in campo, arrivando a trovare più di 600.000 euro per riuscire ad aprire altri ristori, ad offrire altri posti a sostegno delle povertà. O come, per esempio, la misura con la quale abbiamo garantito che i nostri ristori abbiano una continuità di esercizio che farà in modo che durante l’estate decine e decine di persone, come accadeva negli anni scorsi quando i ristori venivano chiusi per manutenzione, non si riversino nella città per soddisfare i propri bisogni primari. Non basta indignarsi postando le foto su Facebook di persone che si lavano nelle fontane, ma serve cercare di dare risposte strutturali, come faremo anche creando una cabina di regia, che vedrà la collaborazione tra tutte le realtà che si occupano di marginalità, finalizzata alla strutturazione di progetti relativi a inserimenti lavorativi e quindi a misure di empowerment per le povertà e anche di progetti legati, ad esempio, all’alfabetizzazione primaria per i nostri flussi di migrazione.
Per quanto riguarda le ordinanze anti-alcol e anti-prostituzione rimarranno attive fintanto che non saremo in grado di portare nel quartiere di Fontivegge tutte quelle progettualità legate ad un’animazione sociale e culturale sana e strutturale che sappia fare presidio del territorio.
Sul tema della sicurezza siamo convinti che sia necessario riaccendere il protagonismo dei cittadini. Grazie all’impegno del consigliere Donato, infatti, stiamo strutturando un calendario di tavoli partecipativi sul tema della sicurezza che vedranno la collaborazione tra amministrazioni, associazioni, cittadini e forze dell’ordine.
La politica è chiamata a costruire coesione e non divisioni. Mi auguro che questa semina velenosa che trasforma la paura in odio si fermi e che anche da parte della minoranza cominci una fase di collaborazione su un tema così importante per la vita dei nostri cittadini e delle nostre cittadine”.



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