Dopo la condanna internazionale alcuni collaboratori del presidente Usa Donald Trump hanno ammorbidito il suo piano per la Striscia di Gaza. Soddisfatto Israele
La proposta di Donald Trump di occupare Gaza e reinsediare i palestinesi nei Paesi vicini non è piaciuta neanche ad alcuni collaboratori del presidente Usa che hanno cercato di ammorbidirne alcune parti.
Il Segretario di Stato Marco Rubio ha detto mercoledì che Trump proponeva solo di spostare temporaneamente i gazawi dal territorio per consentire la ricostruzione, insistendo sul fatto che il presidente non si era impegnato a usare le truppe statunitensi per ottenere il controllo permanente di Gaza – martedì Trump ha dichiarato che invierà truppe statunitensi a Gaza “se sarà necessario”.
Rubio ha detto che la proposta non era intesa come una “mossa ostile”, ma piuttosto come una offerta molto generosa quella “di ricostruire e di essere responsabili della ricostruzione“.
“Nel frattempo, ovviamente, le persone dovranno vivere da qualche parte mentre si ricostruisce”, ha detto Rubio rispondendo ai giornalisti durante una conferenza stampa in Guatemala.
Le dichiarazioni della Casa Bianca e la posizione dei Paesi arabi
L’addetta stampa della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato durante un briefing con la stampa mercoledì che “il presidente non si è impegnato a mettere degli stivali sul terreno a Gaza”. Ha anche detto che i gazawi dovrebbero essere “temporaneamente trasferiti” per il processo di ricostruzione.
“Significa che Donald Trump, che è il miglior negoziatore del pianeta, troverà un accordo con i nostri partner nella regione”, ha concluso Leavitt, escludendo che gli Stati Uniti spendano i soldi dei contribuenti per finanziare gli sforzi di ricostruzione a Gaza.
La proposta di Trump per Gaza ha messo in discussione la politica di lunga data degli Stati Uniti di sostenere una soluzione a due Stati tra Israele e Palestina, ed è arrivata nel bel mezzo di un fragile accordo di cessate il fuoco tra le due parti iniziato a metà gennaio, un accordo per il quale Trump ha rivendicato il merito.
Il mondo arabo ha prontamente respinto il piano, con Egitto e Giordania che hanno rifiutato l’idea che i palestinesi debbano essere trasferiti nei loro Paesi. Re Abdullah di Giordania, in un incontro con il capo dell’Autorità Palestinese mercoledì, ha dichiarato che il suo Paese non accetterà alcun tentativo di annettere la terra palestinese.
L’Arabia Saudita ha fatto sapere che non stabilirà legami diplomatici con Israele in assenza di uno Stato palestinese indipendente. Altri Paesi hanno espresso il proprio disaccordo con il piano di Trump, tra cui Russia, Cina, Australia e la maggioranza dei 27 Stati membri dell’Ue.
Trump rilancia il suo piano
Giovedì mattina, pubblicando un posto sul social media Truth, Trump è tornato a parlare del piano per Gaza. “Sarebbe stata consegnata agli Stati Uniti da Israele al termine dei combattimenti. I palestinesi, persone come Chuck Schumer (leader dei dem al Senato Usa, ndr), sarebbero già stati reinsediati in comunità molto più sicure e belle, con case nuove e moderne, nella regione”, ha scritto il presidente Usa e poi ha aggiunto: “Avrebbero davvero la possibilità di essere felici, sicuri e liberi. Gli Stati Uniti, lavorando con grandi team di sviluppo provenienti da tutto il mondo, avrebbero iniziato lentamente e con attenzione la costruzione di quello che sarebbe diventato uno dei più grandi e spettacolari sviluppi del genere sulla Terra. Gli Stati Uniti non avrebbero bisogno di soldati! La stabilità della regione regnerebbe!!!
Nazioni Unite: qualsiasi trasferimento forzato o deportazione di palestinesi da Gaza violerebbe il diritto internazionale
Le Nazioni Unite hanno dichiarato che la proposta di trasferire i palestinesi da Gaza equivarrebbe a una “pulizia etnica”. Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha suggerito che la proposta di Trump sarebbe in contrasto con il diritto internazionale.
Parlando durante un viaggio in Turchia, il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier ha fatto eco all’Onu, affermando che qualsiasi tentativo di trasferire con la forza i gazawi è “inaccettabile secondo il diritto internazionale” e non servirebbe come “base seria per i colloqui” per mediare la pace nella regione.
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha chiesto alle Nazioni Unite di “proteggere il popolo palestinese e i suoi diritti inalienabili”, affermando che ciò che Trump vuole fare sarebbe una grave violazione del diritto internazionale.
Il piano di Trump per Gaza piace solo a Israele
In Israele, tuttavia, il piano di Trump è stato ben accolto dai membri del governo di Netanyahu. In un’intervista rilasciata mercoledì a Fox News, il premier israeliano ha dichiarato che la proposta è “la prima buona idea che ho sentito”.
“Penso che dovrebbe essere davvero perseguita, esaminata, e realizzata, perché creerà un futuro diverso per tutti”, ha detto Netanyahu a Fox News.
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