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La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto significative modifiche al credito d’imposta Transizione 4.0, fissando un tetto di spesa per gli incentivi destinati agli investimenti in beni strumentali nuovi, e abrogando il beneficio per alcuni beni immateriali legati al piano Industria 4.0. Il provvedimento, contenuto nei commi 445-448 dell’articolo 1, modifica il regime agevolativo delineato dalla Legge di Bilancio 2021 (L. n. 178/2020, art. 1, commi 1051 e seguenti), intervenendo sui termini di validità dell’agevolazione, sulle tipologie di investimenti ammissibili e sui limiti di spesa disponibili. 1.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 326 dell’8 gennaio 2025, ha ribadito che un socio uscente da una società in nome collettivo (SNC) continua a rispondere delle obbligazioni sociali fino a quando la modifica della compagine societaria non venga formalmente iscritta nel Registro delle Imprese. La mancata pubblicità della cessione della quota rende l’uscita inopponibile ai terzi, inclusa l’Amministrazione finanziaria, che può continuare a imputare al socio uscente le obbligazioni fiscali della società.
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in collaborazione con i Ministeri dell’Economia e dell’Ambiente, ha firmato un decreto interministeriale per sostenere la filiera delle fibre tessili naturali e della concia della pelle. La misura prevede un primo stanziamento di 15 milioni di euro, destinato a potenziare l’autonomia dell’industria tessile italiana nell’approvvigionamento di materie prime naturali.
Legittimo l’accertamento induttivo dell’Agenzia delle entrate che prova per presunzioni l’esistenza di una società di fatto. L’apparenza del vincolo sociale nei confronti dei terzi è uno dei possibili indici presuntivi utilizzabili dall’amministrazione finanziaria per provare la reale sussistenza della società, i cui elementi costitutivi devono comunque sussistere ai fini fiscali, a differenza di quanto accade in ambito civilistico dove, per la tutela dell’affidamenti dei terzi, basta l’esteriorizzazione del vincolo.
Con la riforma introdotta dal D.lgs. 87/2024 sono state apportate significative modifiche alle modalità di regolarizzazione, da parte del cessionario/committente, delle violazioni nell’emissione delle fatture da parte del cedente/prestatore, come disciplinato dall’art. 6, co. 8, del DLgs. 471/97 (cd. “autofattura denuncia”).
Durante Telefisco 2025 del 5 febbraio 2025, sono stati forniti chiarimenti riguardo alla nuova disciplina sulla rateizzazione dei ruoli, specificando che la dimostrazione della temporanea difficoltà economica deve basarsi esclusivamente sui parametri normativi stabiliti dal DM del MEF del 27 dicembre 2024. Lo stato di “temporanea difficoltà economica” L’art. 19 del DPR 602/73, modificato dal D.lgs. 110/2024 in linea con la L. 111/2023, prevede dal 1 gennaio 2025 un’estensione graduale delle rate mensili fino a un massimo di 120, in funzione della situazione economica del debitore.
I funzionari dell’Agenzia delle Entrate, durante la recente videoconferenza “Telefisco 2025”, hanno fornito chiarimenti sul concordato preventivo biennale (CPB) in relazione alle operazioni aziendali straordinarie che possono determinare la cessazione di tale istituto, confermando numerose situazioni già oggetto di precedenti chiarimenti ufficiali (tra cui le FAQ pubblicate sul sito dell’Agenzia). Operazioni straordinarie In base al D.lgs. 13/2024, la cessazione del CPB si verifica a partire dal periodo d’imposta in cui si manifesta l’evento, mentre la decadenza coinvolge entrambi i periodi d’imposta del concordato, mantenendo comunque dovute le imposte calcolate sui redditi concordati, se superiori a quelli effettivamente conseguiti.
La Fondazione ENASARCO ha recentemente annunciato i nuovi importi relativi ai minimali contributivi e ai massimali provvigionali che entreranno in vigore a partire dal 1 gennaio 2025, in seguito alla pubblicazione, da parte dell’ISTAT, del tasso di variazione annua dell’indice generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Rispetto all’anno precedente, tali valori risultano in aumento.
Il Ministero della Cultura, attraverso la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, ha pubblicato i nuovi decreti direttoriali che disciplinano l’assegnazione dei crediti d’imposta per il settore cinematografico e audiovisivo. I provvedimenti, datati 31 gennaio 2025 e pubblicati il 3 febbraio, riguardano produzione, distribuzione, investimenti nelle sale cinematografiche e il settore dei videogiochi, fornendo un quadro aggiornato sulle richieste ammesse e sull’eleggibilità culturale delle opere.
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 7/2025, ha dichiarato parzialmente incostituzionale l’articolo 2641 del Codice Civile, che imponeva la confisca obbligatoria dei beni utilizzati per commettere reati societari, anche attraverso la confisca di valore equivalente. La Corte ha ritenuto che questa disposizione potesse generare sanzioni patrimoniali eccessive, violando il principio di proporzionalità sancito dalla Costituzione e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
L’INPS, con la Circolare n. 37/2025, ha fornito le linee guida per l’applicazione del “Trascinamento di giornate”, un beneficio previdenziale destinato ai lavoratori agricoli a tempo determinato che operano in aree colpite da calamità naturali o eventi eccezionali. L’agevolazione consente l’integrazione delle giornate lavorative dichiarate nel 2024 con quelle svolte nel 2023, per garantire la continuità dei requisiti contributivi.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 303/2025, ha ribadito che la deducibilità delle perdite su crediti richiede l’esistenza di elementi certi e precisi che ne dimostrino la definitività e l’impossibilità di recupero. L’onere della prova spetta al contribuente, che deve fornire documentazione adeguata per dimostrare che il credito sia effettivamente inesigibile.
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