Terremoto e sciame sismico a Messina, Ingv: “No previsioni”

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Le parole del direttore dell’osservatorio catanese dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia dopo la forte scossa che ha interessato Messina e le Isole Eolie nelle scorse ore.

“Quello che possiamo dire è che i dati ci dicono che è in atto un piccolo sciame sismico, per il resto non resta che seguire l’evolversi della situazione”. Queste le parole del direttore dell’osservatorio catanese dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Stefano Branca, partono da quello che è un punto fondamentale ogni volta che a finire al centro delle cronache è un terremoto, come nel caso della scossa che ha interessato le Isole Eolie e la provincia di Messina nelle scorse ore: ciò che è accaduto non è sufficiente a stabilire con certezza ciò che potrebbe accadere.

Terremoto e sciame sismico a Messina: “Non ci sono previsioni”

Quando parliamo di terremoti non ci sono previsioni, né prima degli eventi né dopo – dichiara Branca, raggiunto telefonicamente dal QdS – Il sisma di questo pomeriggio è avvenuto in un’area che la letteratura scientifica ci dice essere zona ad alta sismicità, cioè la zona del basso Tirreno. Da questo punto di vista non c’è nulla di nuovo, abbiamo a che fare con terremoti legati alla dinamiche delle placche”.

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La forte scossa

Il terremoto, la cui magnitudo è stata fissata in 4.8 sulla scala Richter dopo che in una prima fase la forbice parlava anche di un possibile superamento della soglia dei 5 punti, si è verificato alle 16.19, nelle acque dell’arcipelago delle Eolie.

Nonostante l’ipocentro sia stato calcolato a una profondità di 17 chilometri, la scossa è stata percepita in maniera distinta non solo dagli abitanti delle isole del Messinese ma anche sulla costa tirrenica fino a Palermo.

“Nel mare antistante Patti, in passato, si sono verificati anche terremoti di intensità maggiore”, ricorda Branca. Che poi, in merito alle scosse che si sono succedute a quella delle 16.19, aggiunge: “Avere delle scosse di intensità più lieve in successione è un fenomeno ricorrente dopo un terremoto di quella magnitudo. La frequenta e la quantità ci ha portato ad affermare sia in atto un piccolo sciame”.

L’attenzione della politica dopo il terremoto a Messina

Nonostante finora non siano stati segnalati danni a persone o cose, a monitorare il quadro è il dipartimento regionale della Protezione civile così come Renato Schifani. “Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, segue con attenzione l’evolversi della situazione dopo il terremoto di 4,8 gradi Richter, con epicentro a est di Alicudi, ma che è stato avvertito in diverse aree dell’Isola”, si legge in una nota di Palazzo d’Orleans.

Schifani, inoltre, “è in stretto raccordo con il sindaco di Lipari, con il prefetto di Messina e con l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia per un primo e rapido monitoraggio di eventuali danni, che al momento non sono stati segnalati. La Regione è, comunque, pronta a intervenire con tutti i mezzi a disposizione per supportare le comunità coinvolte e garantire la sicurezza dei cittadini”.

A commentare quanto accaduto è stato anche Palazzo Chigi. “La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, segue l’evolversi della situazione relativa alla forte scossa di terremoto nel Messinese. È in costante contatto con il ministro Nello Musumeci, il capo della Protezione Civile Fabio Ciciliano e le autorità competenti per monitorare gli sviluppi e coordinare eventuali interventi”, è il contenuto diramata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

I finanziamenti per interventi antisismici

Il terremoto di oggi in provincia di Messina è arrivato nello stesso giorno in cui si sono chiusi i termini per partecipare a un avviso pubblicato dal governo nazionale per il finanziamento di opere antisismiche di natura pubblica.

La Regione Siciliana, come raccontato dal Quotidiano di Sicilia, ha presentato un elenco di dodici progetti, diversi dei quali riguardanti le stesse isole che compongono l’arcipelago delle Eolie. Le proposte riguardano interventi per consolidare dal punto di vista antisismico i porti e gli ormeggi, infrastrutture fondamentali nella quotidianità di chi vive nelle isole minori, ma anche nel caso di situazioni particolari come potrebbero essere quelle in cui sia necessario disporre evacuazioni delle popolazioni.

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