L’operazione Dinamite e la “multinazionale” della droga tra Messina e Nebrodi, l’accusa chiede 51 condanne I NOMI

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Cinquantatré richieste di condanna. Quasi tutte molto pesanti. Per circa 200 anni di carcere complessivi, calcolando lo “sconto” di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato.
È stata la sostituta della Dda Antonella Fradà nel corso della lunga maxi udienza preliminare di ieri mattina a Palazzo di giustizia, davanti alla gup Claudia Misale, a tracciare la requisitoria dell’accusa per la prima tranche della maxi inchiesta antidroga denominata “Dinamite”, con cui la Procura di Messina diretta da Antonio D’Amato e i carabinieri hanno praticamente aggiornato nel giugno del 2024 le rotte dei traffici di stupefacenti tra la città, la provincia e i bacini internazionali di rifornimento.
Si tratta dell’indagine gestita a suo tempo dai sostituti della Distrettuale antimafia Antonella Fradà e Roberto Conte. Dal 28 febbraio prossimo inizieranno le arringhe del numeroso collegio di difesa.
A giugno 2024 il blitz portò complessivamente all’arresto di 112 persone, 85 in carcere e 27 agli arresti domiciliari, quattro dei quali furono eseguiti dalla polizia penitenziaria. Ed erano in tutto 141 gli indagati. In campo ci vollero ben 800 carabinieri per operare, tra l’Italia e l’estero. Ci fu anche il sequestro di società, immobili e rapporti finanziari per 4 milioni di euro, e tra gli arrestati finirono anche un agente penitenziario e un infermiere dell’Asp di Messina, che rimasero invischiati nel traffico di droga impiantato all’interno del carcere di Barcellona.

Le richieste di pena

Ben 51 imputati avevano scelto all’udienza scorsa il rito abbreviato. Ecco le richieste di condanna formulate per loro ieri mattina dalla sostituta della Dda Fradà: Alessio Abate (8 anni di reclusione), Rosario Abate (11 anni e 6 mesi e 52mila euro di multa), Giuseppe Anzalone (10 anni e 7 mesi), Alex Arrigo (10 anni e 7 mesi), Antonino Astone (13 anni e 7 mesi), Michaelgabriel Luca Astone (12 anni), Giuseppe Astuto (10 anni e 7 mesi), Carmelo Barile (2 anni e 6 mesi e 6mila euro di multa), Fabio Bellantoni (8 anni e 2 mesi), Maria Cacopardo (6 anni e 5 mesi e 28mila euro di multa), Lorenzo Danilo Calderone (9 anni e 40mila euro di multa), Gioacchino Cananzi (di Rosarno, 11 anni e 6 mesi), Giovanni Cannistrà (di Fiumedinisi, 9 anni e 6 mesi più 41mila euro di multa), Claudio Caporlingua (9 anni e 40mila euro di multa), Giuseppe Castorino (11 anni e 8 mesi più 53mila euro di multa), Graziano Castorino (8 anni e 40mila euro di multa), Andrea Centorrino (11 anni), Angelo Conti (11 anni e 11 mesi), Salvatore Costa (11 anni e 3 mesi), Giuseppe Costanzo Zammataro (di Tortorici, 11 anni), Giovambattista Cuscinà (7 anni e 30mila euro di multa), Valentina Demarco (5 anni e 20mila euro di multa), Antonino Falcone (9 anni e 40mila euro di multa), Roberto Galati Giordano (di Tortorici, 4 anni e 18mila ero di multa), Sebastiano Galati Massaro (di Tortorici, 11 anni e 2 mesi), Stefania Galletta (8 anni e 6 mesi), Giuseppe Gangemi (14 anni e 5 mesi), Bruno Giorgi (di Locri, 9 anni e 3 mesi), Paolo Grasso (8 anni e 3 mesi più 35mila euro di multa), Giovanni Idotta (un anno e 6 mesi), Filippo Messina (10 anni e 8 mesi), Domenico Milanese (18 anni e 5 mesi), Grazia Minutoli (di Laureana di Borrello, 10 anni e 8 mesi), Maria Minutoli (6 anni e 3 mesi più 28mila euro di multa), Vincenzo Muni (10 anni e 7 mesi), Marcello Nunnari (5 anni e 3 mesi più 20mila euro di multa), Maurizio Papale (11 anni e 3 mesi), Francesco Pelle (di San Luca, 6 anni e 26mila euro di multa), Giuseppe Pizzata (di Locri, 6 anni e 6 mesi più 27mila euro di multa), Giovanni Rizzo (8 anni, con la prevalenza dell’attenuante per chi si adopera per assicurare le prove del reato rispetto alla recidiva), Domenico Romano (6 anni e un mese più 26.500 euro di multa), Giada Sabbatini (di Fano, 8 anni e 5 mesi), Antonino Santovito (2 anni e 3 mesi più 5.6000 ero di multa), Maurizio Savoca (7 anni e 2 mesi più 35mila ero di multa), Antonino Scirone (5 anni e 20mila euro di multa), Antonino Settimo (8 anni e 3 mesi più 40mila euro di multa), Paolo Settimo (8 anni e 3 mesi più 40mila euro di multa), Antonio Strangio (di Locri, 12 anni e 6 mesi), Cristian Struniolo (2 anni e 2 mesi più 5.500 euro di multa), Gianluca Torrini (8 anni e 2 mesi) e Gianluca Vento (10 anni e 7 mesi). La gup Misale ha già fissato all’udienza scorsa del 17 gennaio quattro future udienze di trattazione per i riti abbreviati, per la lunga sequenza delle arringhe difensive il 28 febbraio e poi il 7,14 e 21 marzo.
Gli unici due imputati che avevano scelto il rito ordinario – sempre all’udienza del 17 gennaio -, erano stati Gaetano Cicero e Giuseppe Alessi. A loro due si sono aggiunte ieri mattina con la richiesta di rito ordinario Sharon Cicciarello (di Locri) e Maria Antonietta Irilli (di Ardore), la loro posizione era stata infatti stralciata il 17 gennaio scorso dal procedimento principale per difetto di notifica. E con il rito ordinario ieri la gup Misale li ha rinviati tutti e quattro a giudizio.



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