La crisi delle cure odontoiatriche in Sicilia: una situazione insostenibile

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L’accesso alle cure odontoiatriche in Sicilia è ormai ai minimi storici, con una situazione che sta diventando sempre più critica per cittadini e professionisti del settore. Secondo i dati del biennio 2022-2023, solo il 36% delle famiglie siciliane ha avuto almeno un componente che si è recato dal dentista, collocando la regione al penultimo posto in Italia, davanti solo alla Calabria (32%), ben al di sotto della media nazionale del 61%. Questo dato evidenzia una grave disparità nell’accesso alle cure odontoiatriche, che pone la Sicilia di fronte a una crisi sanitaria e sociale.

Una situazione drammatica per il comparto odontoiatrico convenzionato

Il settore odontoiatrico convenzionato in Sicilia è gravemente provato da tariffe ferme da oltre vent’anni e da un nomenclatore tariffario considerato obsoleto. Questo sistema, ormai superato, non tiene conto né dei costi operativi attuali né delle crescenti esigenze sanitarie della popolazione. La conseguenza è che sia i professionisti del settore che i cittadini sono penalizzati. In un contesto del genere, il rischio è il crollo delle prestazioni odontoiatriche convenzionate, già fortemente compromesse dalla stagnazione delle risorse economiche destinate al settore. Luca Rappa, Presidente del Consiglio Regionale dell’Ordine degli Odontoiatri della Sicilia (CROAT), ha sottolineato l’urgenza di una riforma: “La situazione è insostenibile, e il rischio concreto è il crollo delle prestazioni odontoiatriche convenzionate. L’unica soluzione è un intervento istituzionale che garantisca risorse adeguate e un riequilibrio tra i costi sostenuti dalle strutture e le tariffe rimborsate”.

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L’appello delle istituzioni: “Intervenire ora per salvare il diritto alla salute”

L’appello alle istituzioni siciliane è chiaro e deciso: è necessario un intervento immediato per evitare il collasso del sistema. Durante una conferenza stampa organizzata presso la sede dell’Ordine dei Medici di Palermo, l’onorevole Davide Faraone, promotore di interrogazioni parlamentari sul tema, ha affermato: “Non possiamo più aspettare. La salute pubblica deve essere una priorità per tutti. Se le istituzioni non agiranno ora, sarà troppo tardi”. Le parole del senatore sono un monito per le autorità regionali e nazionali, affinché pongano al centro della loro agenda la riforma del sistema delle cure odontoiatriche, prima che sia troppo tardi.

Le difficoltà quotidiane degli operatori e dei pazienti

Lucia Toscano, referente della SIASO Sicilia, ha raccontato la dura realtà che gli operatori del settore e i pazienti si trovano ad affrontare quotidianamente. “Sono inserita in questo settore dal 2007 e mi occupo da quasi diciotto anni di inserire richieste di prestazioni odontoiatriche. Nel corso degli anni, ho sempre cercato di spiegare ai pazienti e ai genitori dei bambini con seri problemi di occlusione che, secondo il tariffario del Servizio Sanitario Nazionale, i denti vengono curati solo se possibile e, se definitivamente compromessi, estratti. Ma la riabilitazione? Purtroppo, questa non è prevista dal tariffario, lasciando i pazienti a tornare a casa con il diritto alla salute negato. E questa situazione si ripete ogni giorno”. La testimonianza di Lucia Toscano evidenzia non solo le difficoltà economiche e organizzative del sistema, ma anche le gravi carenze nella copertura delle prestazioni, con una conseguente discriminazione nei confronti di chi non può permettersi cure dentistiche private.

Una crisi sanitaria e sociale: il rischio di perdere posti di lavoro

Fulvia Magenga, Segretario Generale della SIASO, ha posto l’accento sulla sostenibilità economica del servizio odontoiatrico in Sicilia, dichiarando: “La nostra missione è proteggere la sostenibilità economica e la qualità del servizio odontoiatrico convenzionato in Sicilia. La crisi che stiamo vivendo non è solo un problema sanitario, ma una questione di equità sociale”. Inoltre, Magenga ha espresso preoccupazione per il rischio di perdita di posti di lavoro nel settore, un’ulteriore conseguenza negativa di una crisi che minaccia non solo la salute dei cittadini, ma anche l’occupazione di numerosi professionisti.

Il punto di vista dei professionisti: l’urgenza di un intervento istituzionale

Francesco Romano, Presidente Nazionale della SIOD (Società Italiana di Odontoiatria Conservativa e Restaurativa), ha sottolineato come la crisi dell’odontoiatria convenzionata non possa più essere ignorata. “Il sistema attuale è al collasso, e ciò incide direttamente sulla salute dei cittadini e sulla sostenibilità delle strutture sanitarie. È fondamentale che le istituzioni riconoscano l’urgenza della situazione e intervengano con provvedimenti concreti, adeguando le tariffe e modernizzando il nomenclatore. Solo con una revisione strutturale del sistema possiamo garantire un servizio equo e accessibile per tutti”.

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Un intervento urgente per salvare il sistema odontoiatrico siciliano

L’incontro ha messo in evidenza la necessità di un immediato adeguamento delle tariffe per la medicina specialistica convenzionata e l’introduzione di una riforma del nomenclatore tariffario. La stagnazione delle tariffe per oltre vent’anni ha portato alla creazione di un sistema che non riflette i reali costi operativi, mettendo in difficoltà tanto i professionisti quanto i pazienti. Una riforma tempestiva, mirata a riequilibrare le risorse e a modernizzare il sistema, è l’unica soluzione per evitare il collasso del comparto odontoiatrico e garantire il diritto alla salute dei siciliani. In sintesi, la crisi che sta attraversando l’odontoiatria in Sicilia è una realtà allarmante che necessita di interventi urgenti da parte delle istituzioni per salvaguardare la salute pubblica e il futuro del settore. Solo con un adeguato aggiornamento delle tariffe e una riforma strutturale del sistema, sarà possibile garantire un servizio di qualità e accessibile a tutti i cittadini siciliani.



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