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Energia solare in Italia: spazi di crescita per fotovoltaico, solare termico e a concentrazione

Cresce l’energia solare, in Italia, in Europa, nel mondo. Analisi e stime mettono, innanzitutto, in evidenza l’espansione del fotovoltaico, praticamente ovunque. In Europa, è dato in progresso in quasi tutti i Paesi, rileva il recente European Electricity Review 2025 di Ember. Anche nel nostro Paese registra un incremento, che promette di proseguire anche nell’anno in corso e nel prossimo futuro. Certo, c’è bisogno di maggiore chiarezza a livello normativo e di un contesto più favorevole per ridare slancio a una forma di produzione energetica che deve correre per riuscire a centrare gli obiettivi attesi al 2030.

Quando si parla di energia dal sole, si devono considerare anche altre forme molto interessanti, a livello potenziale e non solo: solare termico e solare a concentrazione. Entrambe hanno grandi spazi di sviluppo e possono fornir il loro contributo alla transizione energetica, con sensibili benefici per tutti.

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Il convegno Energia solare: una possibilità per tutti organizzato da Prospecta Formazione e KEYIl convegno Energia solare: una possibilità per tutti organizzato da Prospecta Formazione e KEY

Quale momento stanno vivendo fotovoltaico, solare termico e solare a concentrazione in Italia? Cosa si prevede per l’anno in corso? Molte risposte sono state fornite dai relatori del convegno “Energia solare: una possibilità per tutti”, organizzato da Prospecta Formazione in collaborazione con KEY.

Energia solare in Italia: fotovoltaico e mercato. Parla ANIE Rinnovabili

Il mercato del fotovoltaico lo ha illustrato Michelangelo Lafronza, segretario ANIE Rinnovabili.

Un momento dell'intervento di Michelangelo Lafronza, segretario ANIE Rinnovabili al convegno Un momento dell'intervento di Michelangelo Lafronza, segretario ANIE Rinnovabili al convegno

Nella disamina sulla fonte più importante nel comparto dell’energia solare in Italia, il fotovoltaico ha scontato un calo nel comparto residenziale (causato dalla fine dell’effetto Superbonus), mentre lato commerciale e industriale ha registrato in aumento, seppure in rallentamento. Lato utility scale si dimostra in crescita.

L’eolico, invece, è in forte calo nel terzo trimestre 2024 (-33%), pagando i forti problemi autorizzativi. L’idroelettrico, anch’esso in calo nel Q3 (-26%) sconta una storicità che non gli consente di crescere – si è ancora in attesa di riferimento normativo sulle concessioni – ed è difficile, quindi, un maggior apporto.

Il quadro delineato

«dà evidenza al fatto che si sta spingendo molto sul fotovoltaico – ha rilevato Lafronza –. Seppure sia un aspetto molto positivo, come ANIE Rinnovabili riteniamo, però, che contare su un mix di fonti rinnovabili ben equilibrato aiuti molto il sistema, perché le produzioni sono diversificate sia durante l’intera giornata sia durante le diverse stagioni. Questo ci permette di avere una maggior produzione di energia rinnovabile durante tutto l’anno».

Nel quadro di produzione delle FER rispetto al target del PNIEC, tra il 2019 e il 2024 in Italia sono stati realizzati circa 15 GW in potenza rinnovabile. Nei prossimi sei anni siamo chiamati a realizzarne 60.

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Sul fotovoltaico, in particolare, per l’anno in corso,

«ci aspettiamo un settore in crescita nel segmento commerciale e industriale mentre prevediamo che il residenziale possa perdere qualcosa. In ogni caso, riteniamo che possa essere un mercato stabile, grazie alle iniziative delle comunità energetiche, sia dalle detrazioni sia grazie al supporto del meccanismo di incentivazione delle comunità energetiche. Sulle CER, in particolare, stiamo chiedendo al Governo di posticipare la data di scadenza del 31 marzo 2025 e di modificare la normativa per superare la data termine del 30 giugno 2026. Le comunità energetiche rinnovabili hanno bisogno di una maggior tempistica di diffusione sul territorio e di gestazione».

Tuttavia, non sarà un percorso semplice quello che vivrà il fotovoltaico e le altre FER: «intravvediamo grosse difficoltà sugli iter autorizzativi, malgrado le indicazioni di Terna siano quelle di soluzioni di connessione definitive STMD (Soluzione Tecnica Minima di Dettaglio) già approvate per circa 8-9 GW. Tuttavia, queste soluzioni devono essere poi realizzate. Non tutte lo saranno nel 2025». Quindi, non si esclude che nell’anno in corso i dati che verranno consuntivati potranno essere superiori a quelli del 2024. «Probabilmente, avremo dei risultati analoghi a quelli dello scorso anno, complessivamente, col fotovoltaico farà la parte del leone, soprattutto con i nuovi grandi impianti», ha ravvisato il segretario ANIE Rinnovabili.

Fotovoltaico e normativa: il parere di Italia Solare

Per far crescere la quota di energia solare in Italia, il fotovoltaico avrebbe bisogno di un quadro normativo che renda più agevole il suo sviluppo, non di complicarlo.

Secondo il presidente di Italia Solare, Paolo Rocco Viscontini, si può fare di meglio, a partire dal Testo Unico Rinnovabili. «Doveva essere l’occasione per semplificare, mettendo ordine tra le diverse normative, mentre invece ci è riuscito solo in parte, a nostro avviso». L’obiettivo dichiarato del TU FER era la semplificazione autorizzativa e l’uniformità normativa.
Ma quali sono le principali novità introdotte? «È stato definito con chiarezza il fatto che le fonti rinnovabili sono di interesse pubblico prevalente e questo per certi aspetti aiuta. Peccato che ci siano molte eccezioni…Un altro punto a favore è la Digitalizzazione delle procedure con la piattaforma SUER, attesa per il prossimo aprile».

Cosa non funziona?

Il nuovo Testo Unico FER «complica invece di semplificare: introduce nuovi ostacoli burocratici, come il titolo edilizio per le opere di connessione. Inoltre, si ravvisa un’ambiguità nelle definizioni di “prove evidenti di effetti negativi”, lasciando spazio a interpretazioni restrittive. Vanno poi segnalate gravi complicazioni per impianti su tetti. Infine, non c’è nessuna reale accelerazione dei processi autorizzativi», ha spiegato Viscontini.

Un momento dell'intervento di Paolo Rocco Viscontini presidente di Italia Solare al convegno Un momento dell'intervento di Paolo Rocco Viscontini presidente di Italia Solare al convegno

Sulle Aree idonee, Italia Solare ha fatto alcune proposte mirate. L’elenco comprende diverse aree immediatamente idonee come parcheggi, tettoie, pensiline, zone industriali, artigianali e commerciali, siti da bonificare, cave e miniere. Terreni agricoli marginali e incolti, siti per progetti di accumulo centralizzato, nei pressi delle stazioni di Terna.

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Tra le possibilità offerte dalle normative, lo stesso presidente di Italia Solare ha citato Transizione 5.0, e i benefici fiscali offerti, e il FER X, meccanismo di incentivazione per nuovi impianti rinnovabili, con focus su fotovoltaico ed eolico. Tra i benefici attesi ha evidenziato la possibilità di mobilitare fino a 10-15 GW di nuovi impianti nel breve-medio periodo.

Viscontini non ha trascurato di citare il decreto firmato dal MIMIT quale sostegno per l’autoproduzione di energia nelle PMI. Sono previsti 320 milioni di dotazione finanziaria, tramite il PNRR, con il 40% di riserva per le piccole e medie imprese del Sud Italia e 40% per micro e piccole imprese.

Il 2025 che anno promette di essere per il fotovoltaico? Al di là delle preoccupazioni su ciò che c’è (molto) da fare, specie sul Testo Unico sulle FER

«credo che ci siano le basi per mantenere o aumentare l’installato dell’anno scorso. Crediamo molto nel settore commerciale e industriale che sempre di più comprende l’utilità del fotovoltaico per puntare a un risparmio sulle bollette». Sempre secondo Viscontini, il 2025 sarà abbastanza stabile per il residenziale, mentre entreranno in gioco nuovi impianti di utility scale, con tanti impianti in costruzione e diversi altri a buon punto. «Poi appena uscirà il FER X, sicuramente ci sarà un ulteriore aumento».

Il futuro del fotovoltaico: lo stimolo della ricerca…

Principale voce di sviluppo dell’energia solare, in Italia e in tutto il mondo, il fotovoltaico attualmente significa silicio, materiale che caratterizza il 95% delle celle fotovoltaiche. Tuttavia, stanno facendosi spazio nuove soluzioni tecnologiche.

Tra queste, la perovskite si candida ad assumere un ruolo da protagonista in un futuro sempre più prossimo. «Nella terza generazione si punterà a sostituire il silicio nelle celle con altri materiali, in termini di materiali ibridi organici-inorganici, nanomateriali, raggiungendo prestazioni sempre più rilevanti. Questo è il focus su cui il mondo della ricerca si è concentrata negli ultimi 10-15 anni, favorita dallo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale che ha permesso un’accelerazione potente sui nuovi materiali per il fotovoltaico».

A illustrare il tema del fotovoltaico e della ricerca condotta è stato Aldo di Carlo, docente presso l’Università di Roma Tor Vergata di cui è direttore del CHOSE, Polo Solare Organico, centro di ricerca italiano di assoluta eccellenza. Qui, nel 2014 fu realizzato il primo modulo al mondo in perovskite, e negli anni si è passati da un’efficienza di conversione del 5,1% al 31% nel 2023.

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Un momento dell'intervento di Aldo di Carlo, docente presso l’Università di Roma Tor Vergata al convegno Un momento dell'intervento di Aldo di Carlo, docente presso l’Università di Roma Tor Vergata al convegno

Le attività della ricerca che riguardano il futuro dell’energia solare in Italia e nel mondo sono in costante progressione e lo stesso Di Carlo prevede già nell’anno in corso importanti novità: «nel 2025 assisteremo alla nascita delle “Giga Fab” sulla perovskite, di cui due già in costruzione in Cina e altre due, con dimensioni più contenute, si prevedono in Europa. Ci sarà la possibilità di effettuare test in campo e ci aspettiamo una maturazione importante. Allo stesso tempo assisteremo a uno sviluppo degli equipment per la produzione di questa tecnologia». L’Europa, in tal senso, vanta una forte attività di ricerca. Quindi, l’aspetto industriale sarà fortemente enfatizzato e, allo stesso tempo, con TRL più bassi, si assisterà alla nascita di nuovi materiali «che permetteranno nuove giunzioni: non solo silicio-perovskite, ma anche perovskite-perovskite, anche in tripla giunzione (PPP o SPP)».

… e il volano delle CER

Il futuro per il fotovoltaico sarà ricco di novità. Un elemento che contribuirà alla sua crescita sono le comunità energetiche rinnovabili. In Italia, si stanno facendo spazio. I numeri ancora ridotti vanno messi in conto, dato che il dettato normativo si è ultimato e definito solo ad aprile 2024.

A che punto siamo? I primi risultati offerti dalla mappa messa a punto dal GSE in tema CACER e analizzata da Matteo Zulianello, capo progetto RSE, mostravano una prevalenza di CER accreditate nel periodo transitorio (47 CER e 145 autoconsumi collettivi). Inoltre cominciano a notarsi prime esperienze di taglia rilevante. Il fotovoltaico appare quale tecnologia dominante per l’autoconsumo diffuso.

Un momento dell'intervento di Matteo Zulianello, capo progetto RSE al convegno Un momento dell'intervento di Matteo Zulianello, capo progetto RSE al convegno

Sull’incentivo, previsto per le CER,

«si dà per scontato che la sua presenza sia un elemento sufficiente per attrarre i consumatori nelle comunità energetiche. Non sempre è così: ci sono diversi elementi legati alla capacità attrattiva del soggetto promotore e alle sue competenze, che non possono essere trascurate. Inoltre, va considerata la capacità del soggetto promotore di essere al servizio o parte di una comunità, che va identificata, animata, sviluppata, ascoltata e con cui devono essere individuate delle regole chiare per ripartire in modo coerente. Altrimenti il rischio è di perdersi lungo il cammino».

Lo stesso Zulianello ha rilevato, nel percorso di crescita delle CER, la necessità di un’adeguata conoscenza. Proprio per comprendere meglio le caratteristiche di queste realtà è nata CERpedia, il portale didattico RSE dedicato alle configurazioni per l’autoconsumo diffuso.

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Per l’anno in corso, «analizzando i trend, cominceremo ad assistere a numerose configurazioni più grandi, anche dal punto di vista della mappatura. Sono molte le domande che cominciano a fare un salto di scala significativo»..

L’altra faccia dell’energia solare per l’Italia: solare termico e solare a concentrazione

Nello scenario dell’energia solare in Italia non c’è solo il fotovoltaico. Va considerato anche il solare termico e il solare a concentrazione. Il primo è conosciuto e diffuso già nel nostro Paese, anche se avrebbe ampi margini di crescita. Oggi può contare sia sulle misure incentivanti del piano Transizione 5.0 sia potrebbe trarre nuova linfa dal prossimo Conto Termico 3.0, oltre che dalla EPBD che l’Italia è chiamata a recepire. «Uno dei fattori di stimolo che prevediamo è l’EPBD, che cita espressamente il solare termico tra le fonti rinnovabili per la decarbonizzazione degli edifici. Non solo: ci aspettiamo anche una spinta positiva dall’imminente Conto Termico 3.0», ha affermato Zeno Benciolini, presidente di Solterm Italia.

Un momento dell'intervento di Zeno Benciolini, presidente di Solterm Italia al convegno Un momento dell'intervento di Zeno Benciolini, presidente di Solterm Italia al convegno

Il solare termico a concentrazione, invece, rientra nel paniere delle tecnologie energetiche rinnovabili che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi di nazionali di emissione di CO2 al 2030. Potrebbe trovare spazio in buona parte della nostra Penisola. «La maggior parte del territorio italiano ricade nella fascia geografica classificata come “adatta” per il Concentrated Solar Thermal», ha illustrato Walter Gaggioli, responsabile della Divisione ENEA Smart Sector Integration.

Il solare a concentrazione si rivela potenzialmente interessante grazie alle sue caratteristiche intrinseche: prevedibilità e affidabilità della produzione; dispacciabilità grazie all’accumulo termico collaudato e altamente efficienti in termini di costi (accumuli 1 – 15 ore); scarso utilizzo di materie prime critiche; impiego di materiali riciclabili a basso impatto ambientale. Per queste sue caratteristiche potrebbe contribuire allo sviluppo delle rinnovabili.

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