La conferenza stampa di Sanremo 2025, in diretta | Carlo Conti: «Sul mio “no” ai monologhi la politica non c’entra. Gli ascolti? Non mi interessano, nessuna sfida con Amadeus»

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Redazione Online

Alla conferenza parteciperanno il direttore artistico Carlo Conti e i co-conduttori della prima serata, Gerry Scotti e Antonella Clerici. Conti: «Sul palco avrei voluto una quarta persona: Fabrizio Frizzi. Voglio rispettare i tempi televisivi, anche per questo ho preferito non inserire monologhi»

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È iniziata la conferenza stampa di apertura del Festival di Sanremo dalla Sala Stampa Ariston Roof. Interverranno tra gli altri Alessandro Mager, sindaco di Sanremo, Marcello Ciannamea, direttore intrattenimento Prime Time della Rai, il direttore artistico Carlo Conti e i co-conduttori della prima serata Antonella Clerici e Gerry Scotti. 

Domani, martedì 11 febbraio, le luci dell’Ariston si accenderanno per ospitare la 75esima edizione del Festival. Un’edizione che vedrà sul palco ventinove cantanti, anziché i trenta previsti inizialmente dopo il ritiro di Emis Killa. Tutti gli artisti si esibiranno per la prima volta già nel corso della prima serata. Venerdì sera, la quarta serata, è quella dedicata alle cover, mentre sabato ci sarà la finale con l’annuncio del vincitore.

Nel frattempo, artisti, ospiti e co-conduttori stanno arrivando a Sanremo. Il primo super ospite a raggiungere la città ligure è stato Jovanotti. Arrivato ieri sera, è stato accolto da un pubblico numeroso che lo ha aspettato fuori dall’Ariston dove si è fermato per le prove generali. Il cantante si è fermato a stringere le mani ai fan promettendo per domani sera una performance «spettacolare».

Carlo Conti: «È un piacere tornare da queste parti»

«Carlo Conti è un professionista esemplare – ha commentato il sindaco di Sanremo Alessandro Magan, in apertura della conferenza stampa pre-Sanremo -, un amico della città e siamo felici di poterlo riabbracciare». Il primo cittadino, in merito alla sentenza del Tar Liguria che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai da parte del Comune di Sanremo, ha detto: «Noi chiediamo la sospensiva di questa sentenza così come ha fatto la Rai».

«È un piacere tornare da queste parti» ha esordito invece Carlo Conti, direttore artistico di questa edizione, ricordando l’ultima volta che si è trovato a ricoprire questo ruolo, nel 2017 insieme a Maria De Filippi. «Sicuramente delle mie tre edizioni ci sono dei momenti che sono rimasti nel mio cuore, tra questi quando ho ospitato Ezio Bosso; per questo motivo voglio iniziare il mio Festival con un suo brano» ha poi aggiunto. 

Parlando poi dei co-conduttori ha aggiunto: «I primi due compagni di viaggio saranno Antonella Clerici e Gerry Scotti, due colonne della tv. Un regalo averli al mio fianco». Per poi aggiungere: «Per me ci sarebbe stato un quarto elemento su quel palco: Fabrizio Frizzi».

«Se riusciamo a trasmettere il modo di condurre e anche di divertirsi nella vita, credo che tutto questo arriverà a casa. Non dobbiamo dimostrare nulla» ha aggiunto Antonella Clerici lasciando la parola a Scotti che ha commentato: «Sono l’unico italiano a non aver mai condotto Sanremo. Ecco, segnatevi la data, 11 febbraio 2025, un bel regalo che mi avete fatto. Lo apprezzo tantissimo. Mi avete fatto sentire amato». Dopodiché con Conti ha specificato che la sua presenza al Festival non è da leggere come un tentativo di Mediaset di spostare sulla sua rete Sanremo, anzi, Scotti ha aggiunto: «Se posso farvi la spia, non ho mai sentito parlare seriamente di un interesse di Mediaset ad acquisire il Festival».

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Conti: «Si può parlare di certi argomenti, ma con la musica»

«Pressioni politiche? Non ho ricevuto nessun tipo di pressione, di indicazione, niente. Si può parlare di certi argomenti, ma con la musica – ha dichiarato Conti spiegando perché non ha voluto inserire alcun monologo -. Ecco perché fare un lungo monologo sulla guerra ho voluto chiamare due artiste, l’israeliana Noa e la palestinese Mira Awad, per cantare Imagine e dire no alla guerra. Credo che la loro presenza sul palco sia molto forte come testimonianza cantanto un inno mondiale». 

«Non cerco polemiche, ma di fare le cose con grande rispetto e parlando a tutti – ha aggiunto Conti – voglio rispettare i tempi televisivi e finire presto. Le serate con 29 cantanti ci porteranno verso l’1.20 di notte, almeno nella serata finale consentitemi di arrivare all’1.30/1.40, ma per questo ho voluto sintetizzare. Credo che a volte sia più forte una parola rispetto a una lunga dichiarazione». Ricorda anche la presenza di Edoardo Bove, giocatore della Fiorentina, che salirà sul palco per raccontare come sta vivendo questo momento dopo l’incidente che lo ha portato a mettere in pausa il suo lavoro.

«Sanremo sarà un evento corale da tutti i punti di vista – ha commentato Marcello Ciannamea, direttore Intrattenimento Prime Time Rai – Carlo Conti ha più volte raccontato quanto questo festival sia all’insegna della coralità e dell’amicizia, vuole essere così». 

Conti: «Ho cercato verità e qualità. Gli ascolti? Non sono in competizione con Amadeus»

«Ho cercato la varietà tra i cantautori. Come riuscirò a non far arrivare sul palco tutta una serie di cose che ci sono fuori? Confido molto nell’intelligenza dei cantanti in gara» ha detto Conti. 

In merito all’integrazione nel regolamento dell’autotune Conti ha dichiarato: «Oggi come oggi molti cantanti lo usano, per l’intonazione ma anche come effetto. Qui al festival alcuni modelli non sono stati accettati altri sì, ma credo si debba essere al passo con i tempi. Mi pare che comunque le grandi voci non manchino».

E del suo subentro alla conduzione dopo Amadeus, Carlo Conti dice: «Ho detto sì al Festival alla settima volta che la Rai me l’ha chiesto. Ho sentito l’affetto delle case discografiche, delle major, che mi hanno convinto. Poi c’è stata la variabile costituita da mio figlio: l’ultima volta che ho condotto il Festival aveva un anno e non poteva ricordarselo, al contrario di oggi, che ne ha 11. Al di là di questo, ringrazio e applaudo ciò che ha fatto Amadeus. Gli ascolti non mi interessano, mi alzerò alle 11 e li chiederò, ma senza ansia. Tra me e lui non c’è competizione, spero di regalare al pubblico una kermesse di qualità, fatta di tante, buone canzoni, senza sentire troppa pressione». 

Scotti: «Antifascista? Ho avuto metà famiglia fucilata dai fascisti»

La domanda arriva quasi alla fine della conferenza stampa: «Voi vi dichiarate antifascisti?». «Certo, che problema c’è? Siamo nel 2025» ha risposto Carlo Conti. L’ha poi seguito Gerry Scotti, che ha aggiunto: «Io ho avuto metà della famiglia fucilata dai fascisti». Conti ha concluso: «Mai dimenticare quello che hanno fatto i nostri genitori e i nostri nonni perdendo la vita per permetterci di stare qui a parlare liberamente. Però trovo questa domanda anacronistica, mi preoccupa di più
l’intelligenza artificiale. Ma di AI parleremo sul palco».

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10 febbraio 2025 ( modifica il 10 febbraio 2025 | 14:06)

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