Duello tv Scholz-Merz, 0 a 0

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Duello alla tv tra Olaf Scholz, cancelliere in carica, socialdemocratico, e lo sfidante Friedrich Merz, cristianodemocratico. Direi che si è concluso alla pari, senza emozioni, uno 0 a 0 calcistico; quindi, un vantaggio per chi è in testa. E, in base ai sondaggi, i giochi sembrano fatti: vince chi è già in testa, e Merz 69 anni doppia il rivale, per 31 a 15. La sfida durata di un’ora e mezzo, ha cancellato lo storico appuntamento con Tatort, il giallo tv, seguito da 50 anni da circa 10 milioni di spettatori. Domenica sera saranno stati poco meno, ma il duello avrà spostato pochi voti.

Da quale pulpito parla Scholz

I due campioni erano dietro pulpiti separati, dovevano girarsi di 90 gradi per guardarsi in faccia, mentre due note giornaliste tv, le donne sono meglio, MaYbritt Illner e Sandra Maischberger, ponevano le domande, e sono riuscite a far parlare i contendenti per lo stesso tempo. Ultima nota: Merz è alto uno e 98, e in campo lungo sovrastava di una testa Scholz, uno e 70, ma quando dialogavano ripresi in primo piano, fianco a fianco, sembravano alti uguali, un trucco del regista. Ma i tedeschi non devono eleggere un campione di pallacanestro. In sintesi, un duello tra due in età di pensione, Friedrich 69 anni, Olaf 66. Frau Angela ha 70 anni, ed ha abbandonato il ring da quattro, ma la giovinezza dei politici per i tedeschi non è una virtù.

La prima domanda a Merz naturalmente è sull’Afd

Prima domanda sull’Afd. Merz ha rotto un tabù accettando i voti dell’estrema destra per la sua proposta sul controllo degli immigrati? Una grave colpa secondo Scholz. Merz replica leggendo ad alta voce quanto detto dall’avversario un anno prima: è comprensibile che si possa votare insieme nei comuni per risolvere problemi locali ma non al Bundestag. Ma il voto nazionale è deciso dai problemi quotidiani, non solo da quelli internazionali. Da Trump a Putin alla Cina. Il pubblico ha capito che i due in fondo erano d’accordo.

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I temi del dibattito erano tre: immigrazione, economia, benessere sociale, a stare ai punti, Merz ha prevalso nei primi due, nell’ultimo Scholz. Due a uno, ma conta di più il giudizio del pubblico, che ha premiato la simpatia. Olaf è apparso più sciolto e umano, Friedrich più rigido, dopo vent’anni lontano dalla politica per darsi agli affari con successo, ha parlato spesso come un capo nel Consiglio di amministrazione.

I socialisti più attenti a chi è meno fortunato

Scholz si è preoccupato della gente meno fortunata, lo sfidante ha dovuto spiegare perché le tasse sui ricchi servano a poco. A questo punto lo scontro si è ravvivato. Il cancelliere ha detto che le idee di Merz erano “doof”, sceme. E lo sfidante ha colpito basso ridendo mentre Scholz continuava a lodare se stesso, in tre anni al potere, avrebbe fatto tutto bene. Allora perché si è arreso con un anno d’anticipo?

Scholz non capisce il problema dell’immigrazione

Per Scholz non servono le dure misure per fermare l’immigrazione, lui è riuscito a ridurre l’arrivo dei profughi del 30 per cento. Merz ribatte che è merito degli altri paesi che controllano meglio l’afflusso, come l’Italia. Se un profugo afghano sgozza due bambine di due anni (una morta), qualcosa non funziona. È avvenuto a Aschaffenburg il 22 gennaio. Respingere chi non ha diritto già alla frontiera non è anticostituzionale, come sostengono verdi e socialdemocratici (ha citato un noto giurista per giunta di sinistra).

In economia ha messo in difficoltà Scholz: la colpa del disastro è dei suoi alleati verdi, che hanno imposto leggi folli, e il cancelliere è stato costretto a difenderli d’ufficio. Le armi per l’Ucraina? Merz lo accusa di non aver aiutato subito Kiev, Scholz risponde che la Germania ha fatto più di tutti dopo l’America, e che i miliardi non ci sono. Tutti e due infine d’accordo contro Putin, colpevole principale della crisi tedesca (ma perché, insiste Merz, gli altri paesi hanno reagito meglio, e la Germania è all’ultimo posto nella Ue). La guerra deve continuare, infine, per Merz e per Scholz.

Merz piace più agli uomini, Scholz alle donne

Per il sondaggi a caldo, senza alcun valore scientifico, il 32 per cento ritiene che Scholz abbia migliorato la sua immagine, per il 57 è invariata; Merz ha guadagnato per il 22, per il 62 invariato: Scholz più simpatico per il 46, il 27 sceglie Merz, tra gli uomini il 40 preferisce Merz, il 30 Scholz; tra le donne il 43 è per Scholz, il 29 per Merz. In sintesi, Scholz più combattivo, ma non ha inferto il colpo da Ko. E nel sondaggio si evita la domanda: hai cambiato idea sul voto, e a favore di chi? Helmut Kohl era simpatico a pochi ma governò per 16 anni.

Per i socialisti un cambio in corsa?

Pochi scelgono un sicuro vincitore. La vera domanda dopo il match è: possono Spd e Cdu/Csu tornare insieme in una Große Koalition come sembra inevitabile? Sì, perché stringi stringi, le posizioni sono abbastanza simili. Ma Scholz dopo lo scontro dichiara: con questo Merz non si potrà stare mai insieme. Allora forse a guidare i socialdemocratici dovrà essere un altro.

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