oltre 20 milioni per tutti i lavoratori in crisi – Piazza Pinerolese

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Da 10 a oltre 20 milioni. Raddoppia la dotazione del nuovo programma varato dalla Regione per sostenere i lavoratori in cassa integrazione. Prende infatti il via il programma Gol percorso 5 di formazione, aperto (altra novità) a tutte le categorie di lavoratori soggetti ad ammortizzatori sociali, senza distinzioni di categorie e dimensioni aziendali. Venti milioni, dunque, che serviranno per i processi di formazione e riqualificazione professionale. E non solo per l’universo Stellantis, ma di qualunque filiera e con qualunque ammortizzatore. Chi seguirà i corsi, avrà un’integrazione salariale a quello colpito dalla cassa. L’importo sarà gestito e inviato tramite bonifico direttamente da Inps, a una platea di circa 10mila addetti.

Tutelare imprese e lavoratori

L’annuncio è stato dato in occasione del Consiglio regionale aperto dedicato proprio alla crisi dell’auto, alla presenza di forze politiche, sindacati ed enti locali. “Vogliamo tutelare le imprese e i lavoratori – dice la vicepresidente regionale, Elena Chiorinoe abbiamo voluto concretizzare una misura, uno strumento che prima non esisteva“.

“Abbiamo un patrimonio che non possiamo disperdere – dice Andrea Tronzano, assessore regionale alle Attività produttive -. Il 5 marzo saremo al tavolo ministeriale per l’Auto, mentre il 7 marzo tutte noi Regioni del nord ovest faremo sentire la nostra voce nei confronti del commissario Ue per quanto riguarda la rimodulazione delle regole”. E aggiunge: “Bisogna parlare di mobilità intelligente e non solo di auto: la storica vocazione piemontese deve continuare a essere protagonisti nel manifatturiero fatto in maniera complessa”.

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Futuro anche senza Stellantis

Tronzano ha anche parlato dell’unico produttore torinese, almeno fino a oggi. “Stellantis non deve essere bersaglio delle nostre ansie, ma partner nell’evoluzione tecnologica. Dobbiamo sperare che Mirafiori torni a produrre 500mila auto all’anno, ma dobbiamo andare avanti nonostante Stellantis. Le nostre imprese meritano un futuro con la ex Fiat, ma anche senza. E non smetteremo di cercare nuovi produttori di auto”.

Strumento apripista

“Il Piemonte diventa l’apripista di uno strumento importante e innovativo per affrontare le molteplici crisi in corso dovute alle transizioni, che ha due valenze essenziali: l’integrazione salariale e la formazione volta alla riqualificazione e acquisizione di nuove competenze. L’auspicio è la creazione di un impianto che possa volgere all’occupabilità continua e permanente dei lavoratori sulla base dei fabbisogni delle diverse imprese e diverse filiere del territorio.”, dichiara Sara Rinaudo, segretario generale territoriale di Fismic Confsal.

“È un aspetto positivo per sostenere il reddito, ma sarebbe stato utile discutere con la Regione sui criteri di applicazione e sull’uso della strumento – commenta Edi Lazzi, segretario generale di FIOM Cgil Torino -. Si poteva fare meglio. Per il resto siamo ancora in alto mare: i numeri auspicati nella produzione delle auto sono irrealizzabili”.

Il provvedimento ufficializzato questa mattina in Consiglio Regionale del Piemonte – commenta Rocco Cutrí Segretario Generale FIM-CISL Torino e Canavese e Igor Albera Segretario responsabile settore automotive – mette a disposizione venti milioni di euro che serviranno per i processi di formazione e riqualificazione professionale. Dedicati non solo all’universo Stellantis, ma a qualunque filiera e con qualunque ammortizzatore sociale attivo. I lavoratori coinvolti nei corsi avranno un’integrazione salariale che si abbinerà all’assegno di Cassa Integrazione. L’importo sarà gestito ed erogato  direttamente da Inps. Uno strumento che può rivelarsi utile se gestito in modo efficace, puntando su  una formazione concreta e bene indirizzata.
Indispensabile però creare un contesto virtuoso che metta in evidenza  qualità e potenzialità del nostro territorio e delle nostre aziende.Serviranno politiche industriali adeguate e un rinnovato impegno del Gruppo Stellantis nella proposta commerciale, servono prodotti competitivi e realizzati coinvolgendo la nostra filiera.”

“La misura riservata ai lavoratori della Regione Piemonte – commenta Silvia Marchetti segretario Generale della UGL Torino – pensiamo possa essere di esempio per sollevare i lavoratori da un salario più vicino ad una retribuzione senza ammortizzatori sociali e alle Aziende, che grazie alla Formazione Obbligatoria, possono riorganizzare la forza lavoro, preparandolo ad un’eventuale diversificazione di progetti.”





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