Senza casa. Perché i giovani faticano ad avere una abitazione

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Quante volte sentiamo dire che i giovani italiani – soprattutto se paragonati ai coetanei europei – sono pigri, scansafatiche e “mammoni”? Beh, basterebbe rendersi conto della situazione in cui versano milioni di giovani italiani per comprendere come certi stereotipi (come ogni stereotipo) siano delle enormi idiozie.

Vero, i dati sono dati e come tali vanno accettati e interpretati. Quindi si, è ineludibile il fatto che il nostro Paese sia agli ultimi posti in Europa per l’età in cui i giovani escono di casa. Ma è anche ineludibile il contesto lavorativo dei giovani italiani, che non permette certo il raggiungimento di un’indipendenza prima economica e poi abitativa con la stessa semplicità di altri Paesi dell’UE.

Una fotografia dell’occupazione giovanile

Parlavamo del contesto lavorativo dei giovani italiani. Proverò a descriverlo con tre parole chiave: precarietà, inattività, salari. Potremmo continuare con l’insicurezza sul lavoro che ogni anno miete centinaia di giovani vittime, migliaia in totale in Italia; con le tutele previste dai contratti nazionali spesso eluse; persino con l’abuso di forme contrattuali pensate per l’inserimento di un ragazzo o una ragazza nel mondo del lavoro e non per il “consolidamento” del loro percorso. Ma non vorrei farla lunga.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Dicevamo: precariato. Solo nel 2023 l’88% dei contratti dei giovani è temporaneo. Ma non solo: negli ultimi anni, in un periodo compreso tra il 2011 e il 2021, la percentuale di contratti a tempo indeterminato è calata dal 70% a circa il 60%, mentre quella dei contratti a tempo determinato è cresciuta dal 28% al 34%. Un contesto che si inaridisce ulteriormente quando si parla di under 25: qui, i contratti stabili calano dal 59% al 43%, quelli a tempo determinato crescono dal 38% al 46% e quelli stagionali esplodono dal 2,8% al 10,8%. Non solo: l’Italia si trova al terzo posto in Europa per il più alto tasso di disoccupazione giovanile, secondo i dati Eurostat 2023 superiamo la media europea di 5,5 punti percentuali (il 16,7% contro l’11,2%). Serve altro per fotografare una generazione precaria?

Inattività. Nel nostro Paese 1,5 milioni di giovani sono ascrivibili alla categoria dei NEET (che non studiano e non lavorano, i cosiddetti inattivi), che proporzionalmente sono molti più della media europea (18% contro il 12%). Siamo davanti alla sola Romania (20%). Ma da una recente ricerca del Consiglio Nazionale Giovani, emerge un altro dato importante: che nei grandi centri urbani quasi tutti i NEET (l’89%) svolgono lavoretti in nero – complessivamente il dato non si abbassa di molto, comprendendo le aree rurali la percentuale scende al 74,8% – e per più della metà di loro (il 52%) questi sono sufficienti all’indipendenza economica. Verrebbe da chiamarla “finta inattività” e vero sfruttamento.

Salari. Nel 2022, nel settore privato, gli under 29 hanno guadagnato mediamente 13mila euro annui. Un dato che tiene conto dell’enorme squilibrio tra i contratti stabili e non, con questi ultimi che mediamente sono retribuiti con circa 8 mila euro annui. Di media il 42,2% in meno rispetto al totale dei dipendenti nel settore privato.

Com’è possibile che con queste condizioni di partenza un giovane possa concedersi il lusso di una casa? Com’è possibile che una casa – tra le premesse necessarie a garantire il “diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio” della Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948 – sia diventata un lusso?

Quanto costa uscire di casa?

Uscire di casa costa tanto, troppo. Anche se le situazioni sono chiaramente diverse tra loro. I più fortunati, con una stabilità contrattuale che permette l’accesso ad un mutuo, comprano casa ma non senza difficoltà, soprattutto – come vedremo più avanti – non senza l’aiuto della famiglia. Chi invece è precario nel mondo del lavoro, non potendo garantire solidità finanziaria alle banche – quando si parla di fantasmi… – si ritrova in un immenso ginepraio di affitti, dove il turismo si mescola alla residenzialità e i prezzi ne risultano inevitabilmente gonfiati a dismisura. Stessa situazione per chi ancora studia, con la differenza che questa peserà ancor di più sul reddito o sui risparmi della famiglia, a meno che il giovane non lavori e studi.

Secondo i recenti dati di UIL e UNIAT, su 3,8 milioni di famiglie in affitto, quasi un quarto (il 24,5%) ha un’età inferiore ai 30 anni. Tutti questi giovani – che, come ricordano la Segretaria confederale, UIL Ivana Veronese e il Presidente UNIAT Pietro Pellegrini “pagano affitti mediamente più alti delle altre fasce di età” – spendono cifre assurde, soprattutto nelle grandi città, dove mediamente per l’affitto di un immobile di 100 mq si paga più di mille euro, con punte di 1900 e 1600 euro a Milano e Roma. Città nelle quali sono anche comparsi annunci ridicoli, dove per uno scantinato, una mezza stanza, un letto si chiedono centinaia di euro a studenti e giovani lavoratori. Manca solo la stalla. Mortificante.

Bastano le misure del governo? E se non bastano, chi li aiuta?

Iniziamo col dire che sull’ultimo aspetto trattato, quello degli affitti, il governo non ha fatto niente. Perlomeno di positivo, visto che ha tolto dalla Legge di bilancio di quest’anno quel “contributo affitti” che aveva permesso a migliaia di famiglie di affrontare i costi esorbitanti – che pesano per almeno un quarto della spesa familiare – legati agli affitti.

Altra misura è il contributo e la garanzia per i mutui degli under 36, confermata in Legge di Bilancio: mi sembra ovvio che non sia una misura che possa risolvere la crisi dell’indipendenza abitativa dei nostri giovani, ma è innegabile l’importanza di una garanzia verso le banche verso chi, di garanzie, non può fornirne poi così tante, almeno senza coinvolgere la famiglia come garante.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Ecco, la famiglia. Secondo l’ultimo report Cisf più della metà (52%) di chi vive in una casa di proprietà – che sono quasi 8 famiglie su 10 – ha ricevuto un supporto economico da parte dei genitori, percentuale che sale al 70% degli under 35. Più della metà di loro ha ricevuto donazioni, gli altri degli anticipi sull’eredità o dei prestiti.

Il dato è che sostanzialmente più di due giovani su tre sono stati aiutati dai genitori, il che dimostra l’enorme difficoltà a raggiungere l’indipendenza abitativa. Non a caso circa il 45% di chi vive in affitto non è interessato alla compravendita perchè “costa troppo” e non è un caso nemmeno che in un caso su tre il budget familiare non è stato sufficiente a coprire le spese per l’abitazione negli ultimi tre anni.

Secondo l’Istat i giovani tra i 18 e i 35 anni che ancora non hanno raggiunto l’indipendenza abitativa sono 6,5 milioni, circa il 63,5% del totale. Solo 2,5 milioni sono ancora alle prese con lo studio, mentre i restanti 4 milioni sono già occupati (2,5 mln) o in cerca di lavoro. O non si trova lavoro o lo si trova di scarsa qualità, questo è chiaro. Condizioni, entrambe, che non permettono ai giovani di uscire di casa.

Inutile girarci intorno: siamo di fronte alla negazione di un diritto. Nè più nè meno. Anche il Direttore del Cisf ci ricorda che “la casa è un diritto riconosciuto universalmente – ancora una volta torniamo alla Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948 –, ma di difficile realizzazione”. Viviamo invece in una società sempre più sfaldata e individualista, in cui il raggiungimento di una “vita libera e dignitosa” promossa dalla nostra Costituzione si sta allontanando sempre di più. E nessuno dei policy makers italiani sembra farci caso.

Riccardo Imperiosi, Coordinatore UIL Giovani Toscana

 





Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link