Neutrino cosmico da record al largo della Sicilia: una particella ricca di energia

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Il telescopio sottomarino per neutrini KM3NeT ha osservato un evento compatibile con un neutrino di energia eccezionale, la più alta finora misurata per questo genere di eventi. Al momento non è chiaro se questa particella straordinaria arrivi dalla Via Lattea o dall’esterno della nostra galassia, dicono gli esperti. Di sicuro si tratta di “una scoperta che apre a straordinarie prospettive scientifiche”, osserva il ministro dell’Università e della Ricerca 

Scoperta una particella con una carica eccezionale di energia. Il neutrino da record è stato visto con il telescopio sottomarino KM3NeT, installato circa 80 chilometri al largo della costa di Portopalo di Capo Passero, al largo della Sicilia . La scopertà è il frutto di una collaborazione internazionale nella quale l’Italia ha un ruolo di primo piano con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e grazie ai finanziamenti del ministero per l’Università e la Ricerca e della Regione Sicilia. 


©Ansa

La scoperta

 La scoperta risale al 13 febbraio 2023, ma i ricercatori hanno preferito fare ulteriori controlli con un lavoro di analisi dei dati durato due anni e alla fine hanno pubblicato la ricerca sulla rivista Nature, che al neutrino da record ha dedicato la copertina. L’annuncio ufficiale è stato dato dagli stessi ricercatori nella conferenza stampa in diretta fra la sede dell’Infn, il Centre National de la Recherche Scientifique a Parigi e il National Institute for Subatomic Physics ad Amsterdam.  

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Il neutrino da record

 Chiamato KM3-230213A, ha l’energia record di 220 milioni di miliardi di elettronvolt (220 PeV), pari a 20.000 volte l’energia alla quale accelera le particelle il più grande acceleratore del mondo, l’Lhc del Cern.  “Si apre una nuova finestra di osservazione sull’universo”, commenta Paschal Coyle del Centro di fisica delle particelle del Cnrs a Marsiglia e che al momento della scoperta Coyle coordinava la collaborazione KM3NeT. 

Bernini: “Un eccezionale passo avanti nella conoscenza”

Per il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini “è un eccezionale passo avanti nella conoscenza, una scoperta che apre a straordinarie prospettive scientifiche”.  “Un successo – prosegue – che conferma ancora una volta la qualità della nostra comunità scientifica e l’importanza degli investimenti che stiamo facendo come ministero nelle infrastrutture di ricerca”.  Per il presidente dell’Infn Antonio Zoccoli il risultato “è un orgoglio per la ricerca italiana” e una nuova dimostrazione di quanto le infrastrutture giochino un ruolo strategico nella ricerca. 


©Ansa

Il mondo della ricerca è entusiasta

Sebbene questo neutrino da record sia avvolto nel mistero, il mondo della ricerca ha accettato la sfida con entusiasmo. “L’energia estremamente elevata lo colloca in una regione totalmente inesplorata, di estremo interesse per la scienza. Future osservazioni di altri eventi di questo tipo serviranno per costruire un chiaro quadro interpretativo”, dice Rosa Coniglione, ricercatrice dell’Infn ai Laboratori Nazionali del Sud e vicecoordinatrice della collaborazione KM3NeT al momento della scoperta.  “Un’energia così elevata non è semplice da inquadrare nella nostra galassia: si aprono nuovi scenari “e adesso “la sfida è comprendere possibili meccanismi che possano averlo generato”, osserva Giacomo Cuttone, responsabile nazionale dell’Infn per KM3NeT”.

Cnrs: “ siamo sicuri che il neutrino non viene dalla nostra galassia”

 Al momento non è chiaro se questa particella straordinaria arrivi dalla Via Lattea o dall’esterno della nostra galassia, anche se “siamo quasi sicuri che il neutrino non venga dalla nostra galassia”, rileva Damien Dornic del Cnrs.  E questa scoperta per i ricercatori è solo il primo passo: il telescopio non è ancora completato e quando lo sarà, anche grazie a 60 milioni di fondi Pnrr, potrà vedere altre particelle di questo tipo. “Potrà cambiare modo di osservare l’uniclverso”, afferma il vicepresidente dell’Infn Marco Pallavicini. Senza dubbio la grande comunità scientifica internazionale che lavora al progetto in tutta Europa non ha dubbi che la scoperta segni “una pietra miliare nell’astronomia dei neutrini”.  



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