In piazza la protesta di comitati, sindacati, attivisti e studenti contro il rincaro del trasporto pubblico. La vice sindaca: «Scelto di tutelare chi usa i mezzi pubblici tutti i giorni»
Il mondo della sinistra non ci sta. E chiama a raccolta comitati, sindacati, attivisti, studenti per dire «no» al rincaro del trasporto pubblico. L’appuntamento è già fissato per domani (sabato 14 febbraio) alle 18 sotto le finestre di Palazzo d’Accursio e dai primi firmatari della «chiamata alle armi» è chiaro che, come viene spiegato da loro stessi, «le lotte ambientaliste e le lotte sociali sono direttamente collegate». A proporre la mobilitazione, infatti, sono il comitato Besta, Cambiare Rotta, Ecoresistenze, la Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna (RECA), Potere al Popolo, Usb, Sgb, Osa, Comunisti Bologna: ambientalisti, collettivi, studenti, sindacati insieme per contrastare un trasporto pubblico «sempre più al servizio dei turisti e non di chi in questa città ci vive, lavora, studia». I firmatari dell’appello-denuncia non hanno dubbi: «Questa è una nuova mazzata sulle classi popolari».
Larghetti e il vecchio post sui rincari
La mossa decisa da Palazzo d’Accursio ha causato, nei movimenti antagonisti, un ulteriore motivo di malumore nei confronti di Coalizione civica, già nel mirino negli ultimi anni di ambientalisti e collettivi, basti solo pensare alle proteste scatenatesi per il «sì» di Coalizione al Passante nel 2021 e alla durissima battaglia, l’anno scorso, per salvare il parco don Bosco, mettendo i bastoni tra le ruote al progetto delle nuove scuole Besta. Ora la manovra sul trasporto pubblico rischia di creare ulteriori frizioni, così come ha creato non poco subbuglio nella stessa base di Coalizione civica che in Comune è rappresentata dalla vicesindaca Emily Clancy e dai consiglieri Simona Larghetti, Detjon Begaj, Porpora Marcasciano. C’è chi in Coalizione sta chiedendo conto ai propri rappresentanti della mossa di Palazzo d’Accursio e chi, ieri, ha fatto circolare un vecchio post sui social, datato ottobre 2022, in cui Larghetti, eletta qualche mese fa anche come consigliera di Coalizione civica in Regione, diceva, intervenendo in consiglio comunale a proposito dell’ipotesi di aumento delle tariffe: «Siamo fortemente preoccupate dall’ipotesi di aumento del biglietto, non possiamo pensare che la crisi del prezzo del carburante sia scaricata sugli utenti. È peregrino illudersi che la crisi pandemica, climatica ed economica possa risolversi andando avanti con gli stessi sistemi, limitandosi a ritoccare le cifre». Ma il vecchio post pubblico di Larghetti, circolato molto attraverso vari profili social, nel pomeriggio di ieri è stato rimosso o oscurato.
La Cgil non si arrende
A rompere il silenzio di Coalizione civica è però arrivata ieri pomeriggio (mercoledì 12 febbraio) la vice sindaca Clancy: «È una manovra che è stata rinviata davvero il più possibile», ha detto. «È chiaro che in questi giorni — continua la leader di Coalizione — sono emersi gli aspetti più critici della manovra, in qualche modo dovevamo trovare una soluzione, c’era sicuramente un aumento che da qualche parte doveva essere messo. Ma si è voluto tutelare la parte più fragile della cittadinanza, è stata fatta la scelta di cercare di tutelare maggiormente chi usa gli autobus tutti i giorni». Gli abbonamenti, ha spiegato ieri Clancy, «hanno moltissima scontistica e riduzione e secondo me questa cosa non è emersa in questi giorni. Ci si è comprensibilmente concentrati sull’aumento del biglietto, ma in realtà ci sono davvero tantissime agevolazioni per chi prende il bus e sono stati previsti ulteriori incentivi, pensiamo ai genitori che potranno portare a scuola gratuitamente i bambini, oltre che al meccanismo della migliore tariffa». Ma il segretario generale della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli, non si arrende: «La partita sui rincari non è ancora chiusa. Si aprirà un “cantiere” per la revisione complessiva delle agevolazioni, vanno tutelati i lavoratori di settori lavorativi fragili».
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