Magione, l’edificio di Piazza Simoncini diventerà “Casa di comunità”

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In atto il perfezionamento delle procedure. Assessora Stortini: “Il nostro un Ente virtuoso, con un bilancio sano e in equilibrio” 

Magione, 13 febbraio ‘25 – In atto il perfezionamento delle procedure per l’alienazione del fabbricato in Piazza Simoncini (ex sede distaccata del Comune) destinato a diventare Casa di Comunità.

Lo rende noto l’Amministrazione comunale all’indomani del Consiglio comunale in cui è stata approvata la variazione di bilancio propedeutica, tra le altre cose, a consentire agli uffici un’immediata operatività.

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La struttura di Piazza Simoncini sarà dunque acquisita dalla Regione Umbria, che grazie ai finanziamenti del PNRR, ha identificato l’immobile tra quelli destinati a Case di Comunità. “Questo si tradurrà in una grande opportunità per i cittadini – afferma l’Assessora al bilancio Vanessa Stortini – che avranno a disposizione un luogo di facile individuazione per l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, implementata rispetto al passato da ulteriori prestazioni e servizi”.

Intanto dunque il Comune di Magione, dopo aver approvato il Bilancio di previsione, a dicembre, nel pieno rispetto dei termini di legge, ha provveduto ad approvare una prima variazione di Bilancio nel 2025 per gestire principalmente l’importante entrata finanziaria legata alla vendita del piano del fabbricato ad USL 2.

Anche quello magionese, come i bilanci di tutti gli altri Comuni, risente inevitabilmente del contesto economico nazionale e internazionale, caratterizzato da rincari energetici, che hanno richiesto all’ente un particolare sforzo economico. “A ciò va aggiunto – spiega Stortini – che fino al 2028 il governo ha inserito nella manovra economica tagli della spending review che per Magione impatteranno sulla spesa corrente per 67.000 euro nel 2025 e per circa 50.000 euro per gli anni dal ‘26 al ‘28.

La legge di bilancio approvata dal Governo a fine 2024 prevede un ulteriore accantonamento, su un apposito fondo che sottrarrà ulteriori risorse al bilancio corrente dell’Ente, che andranno in avanzo e che solo l’anno successivo potranno essere svincolate e gestite per investimenti”.

Malgrado queste forti limitazioni, c’è tuttavia da evidenziare che il Comune di Magione non è mai ricorso all’anticipazione di tesoreria, uno strumento che gli enti pubblici utilizzano per fronteggiare momentanee difficoltà di liquidità.

Per ciò che riguarda la situazione debitoria, gli ultimi prestiti onerosi sono stati contratti dall’Ente 19 anni fa con Cassa Depositi e Prestiti e solo rinegoziati più recentemente nel 2020. La capacità di gestire l’indebitamento, come fa notare l’Amministrazione, rientra nel pieno rispetto del limite disposto dalla legge: nel 2023, l’ultimo per il quale il dato è disponibile, ha registrato una percentuale dello 0,48% rispetto al 10% stabilito dalle norme.

Questa percentuale è destinata a diminuire ulteriormente nel 2024 così come l’importo degli interessi passivi, per i quali la quota annuale è di circa € 70.000 nel 2025, € 65.000 nel 2026 ed € 61.000 nel 2027, importi congrui e abbondantemente nei limiti dell’indebitamento previsto dall’art.204 del TUEL.

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Dall’indicatore di tempestività dei pagamenti è possibile inoltre constatare che in media l’Ente procede a pagare le fatture d’acquisto a 17 giorni rispetto ai 30 consentiti per legge e non ha mai pagato interessi passivi applicati sui debiti verso i fornitori.

Infine, per andare incontro alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione e così come concordato con le parti sociali, è stato deciso per gli anni a venire l’aumento della soglia di esenzione per l’addizionale comunale Irpef dagli attuali 11.000 euro a 12.000 euro (5 anni fa la soglia era 10.000). Per quanto riguarda invece l’attuale soglia d’esenzione totale Tari a 5.500 euro, si prevede l’innalzamento della stessa a 7.000 euro.

“Il comune di Magione è un Ente virtuoso con un bilancio sano e in equilibrio – conclude Stortini -. Tutti gli indicatori a disposizione per monitorare lo stato di salute delle pubbliche amministrazioni lo dimostrano, nonostante le numerose difficoltà.

Come amministratori locali abbiamo il dovere, da un lato, di intercettare tutte le risorse possibili che siano finalizzate a realizzare opere o infrastrutture strategiche che migliorino il nostro territorio, dall’altro, di destinare le imposte pagate dai contribuenti ad aumentare e rendere sempre più efficienti i servizi per i cittadini”.

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