Corruzione a Pratola Serra: l’udienza preliminare

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L’udienza preliminare per i sedici indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione elettorale nelle elezioni regionali del 2020, che ha coinvolto il Comune di Pratola Serra, è ormai imminente e si terrà il prossimo 18 febbraio.

Lo scorso 28 gennaio, davanti al Gup del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, è stata sollevata un’eccezione di inutilizzabilità delle intercettazioni provenienti da un altro procedimento penale. Il giudice si è riservato di decidere in merito, determinando così il rinvio dell’udienza. Gli imputati, ricordiamolo, sono difesi dagli avvocati Alberico Villani, Enrico Matarazzo, Ennio Napolillo, Claudio Frongillo, Teodoro Reppucci, Annibale Schettino, Gaetano Manzi, Sabino Farese, Alfonso Egidio, Daniela Lepore, Carmelina Aurillo, Raffaele Tecce, Nello Pizza.

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Le intercettazioni telefoniche e le testimonianze raccolte dai Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano, contenute in un dossier di oltre 7000 pagine, hanno svelato un quadro complesso di presunti reati, favoritismi e rapporti poco chiari che minano la trasparenza e la legalità dell’amministrazione comunale.

Le criticità emerse nel progetto di illuminazione pubblica

Uno degli aspetti più rilevanti riguarda il progetto di illuminazione pubblica. A partire dalla delibera consiliare n. 5/2019, che approvava il progetto di fattibilità, sono emerse numerose criticità. La documentazione non conteneva un’analisi dettagliata dei costi e dei ricavi, né una valutazione dei rischi.

La delibera di Giunta Comunale n. 91 del 10 settembre 2020, che approvava il progetto definitivo, è stata criticata per la carenza di motivazione, priva di un’adeguata analisi della convenienza economica e della sostenibilità finanziaria. Il progetto non sembrava neppure conforme ai C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi) previsti dal decreto del 28 marzo 2018 per l’illuminazione pubblica.

La revoca dell’affidamento

A seguito delle numerose irregolarità, la Commissione Straordinaria del Comune di Pratola Serra, con delibera n. 10 del 14 giugno 2021, ha revocato l’affidamento dei lavori alla società AL.MA. srl, motivando la decisione con la mancanza di trasparenza, la carenza di motivazione e il difetto di istruttoria.

La decisione ha portato alla sospensione dei lavori e all’apertura di un’indagine penale. La società AL.MA. srl ha presentato ricorso al TAR Salerno, ma il ricorso è stato respinto, senza che sia chiaro se la società abbia presentato appello alla sentenza.

Un’ombra di sospetto: indagine su corruzione e reati elettorali

L’inchiesta ha svelato un sistema illecito di favoritismi e scambi, con al centro il sindaco Emanuele Aufiero e l’imprenditore Alfonso De Palma. Le indagini, avviate nel 2019, si sono concentrate su intercettazioni telefoniche che hanno rivelato un sistema di corruzione, con De Palma che, tramite prestanomi, avrebbe controllato la gestione degli impianti sportivi del comune.

Le accuse riguardano principalmente:

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  • Brogli elettorali: Aufiero Antonio è accusato di aver promesso posti di lavoro, favori e incarichi in cambio di voti durante le elezioni regionali del 2020.
  • Corruzione: Aufiero Antonio, Emanuele Aufiero e Angelo Capone, ex Vicesindaco, sono accusati di aver accettato promesse di denaro da imprenditori in cambio di appalti pubblici.
  • Turbativa d’asta: Aufiero Emanuele, Silano Simona ed Angelo Capone sono accusati di aver manipolato una gara d’appalto per l’illuminazione pubblica, favorendo la ditta ALMA srl.

L’infiltrazione mafiosa: un comune sciolto per criminalità organizzata

La situazione è ulteriormente peggiorata nel 2020, quando il Comune di Pratola Serra è stato sciolto con decreto del Presidente della Repubblica per infiltrazione mafiosa. La relazione prefettizia ha evidenziato una connessione pericolosa tra alcuni amministratori locali e la criminalità organizzata.

Alfonso De Palma, noto come “Ninnananna”, è stato identificato come uno dei protagonisti principali di questa infiltrazione. La sua cooperativa “Progresso” ha gestito gli impianti sportivi del Comune per oltre dieci anni, nonostante numerose irregolarità, beneficiando di favori politici e risorse pubbliche.

Le conseguenze dello scioglimento del Comune

Il 26 ottobre 2020, il Comune di Pratola Serra è stato sciolto per infiltrazione mafiosa. La Corte d’Appello di Napoli ha confermato la decisione del Ministero dell’Interno, rigettando il reclamo presentato da Antonio Aufiero. Ora spetterà al Gup del Tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone, delineare i prossimi sviluppi di questa intricata vicenda giudiziaria.

L’udienza preliminare del 18 febbraio rappresenta un passaggio cruciale: sarà in questa sede che verranno valutate le posizioni dei sedici imputati e decise le eventuali richieste di rinvio a giudizio. La delicatezza delle accuse, la mole di intercettazioni e documenti raccolti, nonché la gravità delle ipotesi di reato, pongono questa inchiesta in una dimensione che va oltre il mero contesto locale, investendo direttamente i principi fondamentali di trasparenza e legalità nell’amministrazione della cosa pubblica.

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