Caos memecoin: MELANIA, TRUMP e soldi in fumo

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Scoppia il caos memecoin ed entrambe le criptovalute legate alla famiglia Trump finiscono nel mirino.

Facciamo un passo indietro. Nelle ultime ore abbiamo riportato la notizia delle accuse di frode nei confronti di Javier Milei, presidente dell’Argentina. In poche parole, Milei avrebbe promosso il token che ha poi perso il 95% della valutazione, danneggiando migliaia di utenti.

Già di per sé, il fatto è molto grave e richiede la massima attenzione. Al momento le autorità argentine stanno indagando. Tuttavia, sempre nella notizia linkata in precedenza, abbiamo spiegato come sia stato individuato un collegamento preoccupante tra LIBRA e MELANIA, la memecoin della First Lady americana lanciata poco dopo l’arrivo del token TRUMP. Sarà interessante seguire gli sviluppi in questo senso, perché un ponte del genere sembra poco probabile che possa essere frutto di pura casualità.

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Sulla questione memecoin e personaggi famosi aveva espresso un parere anche CZ, ex CEO di Binance, sostenendo che i “progetti” supportati dalle celebrità possono essere molto rischiosi e influenzabili. Arrivati a questo punto, la community si chiede se LIBRA fosse una truffa bella e buona secondo il classico schema pump-and-pump.

Analizzando un po’ di dati on-chain si trovano indizi molto interessanti: alcuni address hanno effettivamente svolto operazioni con capitali ingenti a prezzi bassi, scaricando le posizioni in tempi brevi. Tuttavia, prima di urlare all’insider trading o ad altre manipolazioni servono prove che, almeno per ora, non abbiamo. Tutti sono innocenti fino a prova contraria, ma noi alziamo comunque le antenne!

TRUMP e MELANIA sono degli scam?

Spostiamo il focus e ragioniamo sulle due criptovalute promosse dal gruppo Trump e lanciate circa un mese fa.

L’euforia fu altissima, complice il timing perfettamente calcolato che coincideva con l’insediamento alla Casa Bianca del 47° presidente. L’avevamo raccontato e chi ci ha seguito lo sa bene: in poche ore, TRUMP fu in grado di raccogliere miliardi e miliardi di capitalizzazione, entrando di prepotenza nei piani alti delle maggiori crypto per capitalizzazione di mercato. Il token raggiunse addirittura i 70 dollari di valore per esemplare.

MELANIA ebbe meno fortuna, ma comunque riuscì a posizionarsi in top 100 e superare i 12 dollari al pezzo. Entrambe le memecoin sono native della blockchain Solana, che in quelle ore sperimentò un’attività travolgente, capace di spingere i volumi di scambio alle stelle.

A distanza di un mese, cosa è rimasto? Seppur entrambi i token siano ancora in top 100, lo scenario è desolante e i grafici lo raccontano meglio delle parole:

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Situazione TRUMP: chi è entrato presto potrebbe ancora essere in guadagno. Purtroppo, fanno notizia coloro che sono arrivati nella fase caldissima, quando il token si assestava a un valore ben superiore ai circa 18 dollari di oggi, 17/02/2025.

Situazione MELANIA: in questo caso lo scenario è addirittura peggiore, con un valore attuale lontanissimo dai livelli dei primi giorni dal lancio.

I 2 miliardi bruciati…

Veniamo ora al numero protagonista: 2 miliardi. Si tratta dei dollari persi dagli “investitori” su TRUMP e MELANIA. Oppure, un altro numero interessante è 813.200, ossia gli address di wallet che hanno perso denaro a causa di queste due memecoin.

I dati provengono da Chainanalysis, su commissione da parte del The New York Times. La ricerca ha fatto il giro del mondo ed è passata da testate quali Fortune, Yahoo Finance e Reuters.

In aggiunta, la Trump Organization avrebbe guadagnato decine e decine di milioni di dollari dalle commissioni di trading. Insomma: mentre gli utenti compravano senza sapere a cosa andavano incontro, altri si arricchivano senza alcuno sforzo, approfittando del momento particolare.

Anche in questo contesto è poi possibile osservare operazioni quantomeno audaci, altamente rischiose e speculative, con capitali decisamente ingenti e di durata breve. Terremo monitorati i principali canali delle società di analisi per eventuali sviluppi.

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L’abbiamo sempre rimarcato: le memecoin sono asset pericolosi, soprattutto se si punta su quelle appena arrivate e non sulla Dogecoin o Shiba Inu di turno, che almeno hanno un po’ di anni sulle spalle e offrono un ambiente più “protetto” (nei limiti della tipologia di asset, che resta molto volatile).

Ciò non significa starne alla larga del tutto: se una persona ha la giusta propensione al rischio, può valere la pena di destinare una piccolissima percentuale del portafoglio per delle scommesse di questo tipo, dove l’enorme pericolo trova giustificazione in altrettanto grandi possibilità di guadagno. Teniamo sempre presente una delle parole appena scritte: SCOMMESSA. Chi vuole procedere, utilizzi del capitale che può permettersi di perdere interamente; al contrario, consigliamo caldamente di optare per criptovalute consolidate come bitcoin.



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