Tasse, la rottamazione fiscale in Veneto: 70 miliardi non riscossi in 25 anni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


di
Silvia Madiotto

Il debito pro capite è salito a 14 mila euro, neonati compresi. Bene Imu e Tari, meno le multe

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Il Veneto ha circa 70 miliardi di euro nel «magazzino fiscale» (fanno parte degli oltre mille miliardi italiani): sono soldi richiesti dallo Stato che però non sono stati incassati negli ultimi 25 anni. In quota pro capite, la nostra Regione ha un debito di 14.599 euro, ben inferiore a quello di Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Piemonte, ma più alto di quello accumulato dai vicini di casa nordestini, cioè friulani, trentini e altoatesini. I numeri raccontano sempre delle storie, anche quando si tratta di medie matematiche, di pura statistica. Se, come emerge dai dati dell’Agenzia delle Entrate, ogni abitante del Veneto ha questo debito di tasse non pagate, bisogna ricordare la classica media del pollo di Trilussa. Se qualcuno mangia un pollo, e qualcuno no, in media hanno mangiato mezzo pollo a testa. Ma uno dei due, quel pollo, non l’ha mangiato. E quindi, qualcuno quel debito non ce l’ha. Per qualche veneto, invece, quel debito è molto, molto più alto.

Agevolazioni solo a chi è davvero in difficoltà

I dati vengono in soccorso in questi giorni per scattare una fotografia della proposta leghista, la rottamazione decennale delle cartelle: un’iniziativa fortissimamente spinta dal segretario federale Matteo Salvini e politicamente approvata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Che però, nel ritenerla «sostenibile», avverte che sono necessarie cautele e attente valutazioni di tipo economico. Si parla di consentire il pagamento agevolato solo a chi ha difficoltà economiche, a chi davvero si è trovato con l’acqua alla gola nel dover saldare gli arretrati, non gli evasori, «quelli con la Porsche in giardino». Ma valli a scovare, tu, quelli in buona fede, solo quelli che si sono trovati col cartellino rosso dopo aver presentato una dichiarazione dei redditi corretta: il rischio, secondo una parte degli analisti del fenomeno (politici o tecnici) è che si finisca per accordarla a tutti.




















































Come funziona

La pace fiscale leghista prevede una rottamazione delle cartelle esattoriali (la quinta) per spalmare il debito con l’agenzia delle entrate in 120 rate (solo per le cartelle fino al 31 dicembre 2023, quindi con esclusione di quelle del 2024 e 2025) senza sanzioni né interessi; l’agevolazione non decadrebbe al primo «passo falso» ma dopo otto rate non pagate. Il costo è elevato: si calcola che le casse dello Stato andrebbero in perdita fino al 2028, per poi iniziare a recuperare dal 2029 e fino al 2035. Le prime quattro rottamazioni avrebbero dovuto raccogliere 64,5 miliardi di euro: si sono fermate a circa 39. La Ragioneria dello Stato stima che questa quinta (che è una proroga della quater) costerà alle casse 5,2 miliardi di euro quest’anno, altri tre l’anno prossimo, 2,3 miliardi nel 2027 (anche se il segretario Salvini calcola che siano al massimo due in totale). A Nordest la situazione non ha una dimensione «drammatica»: in Friuli Venezia Giulia e Veneto l’Imu è pagata regolarmente dall’89% dei contribuenti, la Tari dall’83% dei contribuenti; più bassa la percentuale delle multe, pagate solo al 62%.

Un sistema «progressivo»

Il guardiano delle Finanze ha già mandato avanti il dossier al Mef, ma vanno superati gli ostacoli degli alleati, che da un lato concordano sulla rottamazione, ma chiedono prima una verifica numerica; oltretutto, bisogna coinvolgere il vice di Giorgetti, il meloniano Maurizio Leo. Per le coperture bisogna attendere la relazione della commissione del Mef incaricata di scrutinare il magazzino dei crediti per stralciare i crediti inesigibili, valutare quelli da gestire e quelli che invece potranno essere sottoposti all’ipotesi di «rottamazione» leghista.
La rottamazione quinquies è uno degli elementi della «pace fiscale» leghista, che parte dal magazzino e prevede innanzitutto l’eliminazione delle cartelle che non potranno essere riscosse; poi la rottamazione quinta in dieci anni; poi lo stralcio dei crediti più piccoli per famiglie e imprese in difficoltà, rafforzando le misure «deflattive» del contenzioso a regime, che danno la possibilità di concordare con il fisco.

La metà delle cartelle riguarda debiti fino a mille euro

Il più interessato a portare a compimento il progetto è ovviamente Salvini. L’intervento, ha sottolineato più volte nei giorni scorsi, è «utile per ridare ossigeno a milioni di italiani in buonafede», e l’obiettivo è «arrivare a un accordo soddisfacente con gli alleati». In Italia, secondo i conti della Lega, «ci sono più di 170 milioni di cartelle ma quasi la metà riguarda debiti fino a mille euro e solo l’1,3% cifre superiori a mezzo milione di euro (raramente si tratta di persone fisiche). I dati dell’Agenzia delle Entrate confermano che per inseguire le multe (47,6% delle pratiche, ma 0,9% dell’importo potenzialmente incassabile rispetto al totale) si trascurano i grandi evasori. Il ceto medio si aiuta con la rottamazione delle cartelle: libererebbe dall’angoscia dell’Agenzia delle Entrate oltre 23 milioni di italiani». E gli alleati? Per Forza Italia (e non è la prima volta che i due partiti si scontrano al governo) la priorità è la riduzione dell’Irpef dal 35 al 33% per i redditi fino a 60 mila euro (una «mancetta da poco più di 36 euro al mese» l’ha definita la Lega). Ma gli azzurri si dicono pronti al dialogo.

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Veneto

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

18 febbraio 2025

Richiedi prestito online

Procedura celere

 



Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link