La recente interrogazione presentata al sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti, ha sollevato un acceso dibattito politico e sociale, mettendo in luce le tensioni tra maggioranza e opposizione. La questione riguarda il presunto conflitto di interessi dei giornalisti dipendenti pubblici, un tema che ha suscitato preoccupazioni non solo tra i membri dell’opposizione, ma anche tra i professionisti dell’informazione e l’Ordine dei giornalisti delle Marche.
L’interrogazione e le sue implicazioni
L’interrogazione, datata 7 febbraio, è stata firmata da nove consiglieri di maggioranza di centrodestra e si concentra sulla possibilità di un conflitto d’interessi tra il ruolo di giornalista e quello di dipendente pubblico. Nel documento si evidenzia la presenza di professionisti che scrivono per testate locali e che, al contempo, sono assunti da enti pubblici. La richiesta al sindaco è chiara: chiarire se esista un conflitto tra le due posizioni, soprattutto in relazione a notizie di cronaca politica locale.
Inoltre, i firmatari chiedono a Fioravanti se intenda adottare misure per tutelare l’immagine del Comune, citando articoli che, a loro avviso, avrebbero un contenuto denigratorio. Tuttavia, il documento non specifica quali articoli siano oggetto di critica, né chi siano gli autori. Questo aspetto ha alimentato ulteriormente le polemiche, con l’opposizione che ha denunciato la genericità dell’interrogazione come un attacco alla libertà di stampa.
Le reazioni dell’opposizione
Le reazioni all’interrogazione non si sono fatte attendere. Francesco Ameli, capogruppo del Partito Democratico, ha definito l’iniziativa un attacco grave alla libertà di stampa e di pensiero. Secondo Ameli, l’interrogazione non solo è generica, ma non fornisce nemmeno indicazioni chiare su chi sia il destinatario delle critiche. Le opposizioni hanno quindi espresso preoccupazione per il clima di intimidazione che potrebbe derivare da simili iniziative.
Alessandro Filiaggi, consigliere di Forza Italia, ha confermato che ci sono articoli critici nei confronti dell’amministrazione, ma ha sottolineato che non sono stati forniti dettagli sui loro autori. Franco Elisei, presidente dell’Ordine dei giornalisti delle Marche, ha aggiunto che durante una conversazione con il sindaco non sono stati fatti nomi specifici, ma si è parlato in termini generali di ruoli e limiti della professione giornalistica.
La difesa della maggioranza e le dichiarazioni del sindaco
In Consiglio comunale, i membri della maggioranza hanno cercato di difendersi dalle accuse di voler mettere un bavaglio alla stampa. Emidio Premici, uno dei firmatari dell’interrogazione, ha affermato che l’iniziativa è stata fraintesa. Durante il dibattito, la minoranza ha protestato indossando bavagli bianchi, simbolo della censura, mentre Premici ha ribadito che non si intendeva silenziare i giornalisti, ma piuttosto discutere la compatibilità tra il loro ruolo e quello di dipendente pubblico.
Il sindaco Fioravanti, che ricopre anche il ruolo di presidente dell’ANCI, ha dichiarato che l’amministrazione non intende intraprendere azioni contro i giornalisti, ma ha sottolineato l’importanza del rispetto dei codici deontologici. Ha chiarito che i giornalisti pubblicisti che sono anche dipendenti pubblici devono rispettare le normative vigenti, ma non ha fornito indicazioni chiare su come intendesse affrontare la questione.
Le preoccupazioni per la libertà di stampa
L’Ordine dei giornalisti delle Marche ha espresso forte preoccupazione per l’interrogazione, definendola generica e potenzialmente dannosa per la libertà di stampa. Franco Elisei ha affermato che il diritto di critica è fondamentale in una democrazia e che l’interrogazione potrebbe avere effetti controproducenti per tutte le parti coinvolte. Ha inoltre sottolineato che la figura di un impiegato pubblico non è incompatibile con la collaborazione giornalistica, a meno che non ci siano divieti specifici da parte dell’ente di riferimento.
La situazione ad Ascoli Piceno mette in evidenza le sfide che i giornalisti devono affrontare nel loro lavoro, specialmente quando si trovano a dover navigare tra le loro responsabilità professionali e le pressioni politiche. La questione del conflitto di interessi rimane aperta, e il dibattito continua a suscitare interesse e preoccupazione tra i cittadini e i professionisti dell’informazione.
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