I diamanti sono per sempre è il nome dell’edizione italiana di “Una Cascata di Diamanti”, il settimo film e il quarto libro di James Bond. Alex Liddi invece è stato il primo, nel suo campo, ovvero il Diamante del Baseball, il primo italiano a giocare in Major League nel 2011, partendo dalla casa base di Sanremo, una famiglia di giocatori, e ora che ha annunciato il ritiro, per passare più tempo con la famiglia, si può dire che ha completato il suo Home Run, da casa base a casa base. Una luminosa Stella che noi avemmo il privilegio di premiare nel giugno 2002 al Teatro Carlo Felice di Genova in occasione del terzo Galà delle Stelle. Una carriera che ora che può essere cristallizzata, inquadrata nella sua totalità, è definitivamente un diamante per sempre, da ammirare in ogni sua singola sfaccettatura, senza limitare a soffermarsi su quell’esordio che ruba l’occhio con un adeguato filtro tricolore. Insomma, ha italianizzato la propria cascata di Diamanti, un’avventura lungo tutti i campi in cui si è messo in mostra attraverso lo Sport più cinematografico e statunitense, lui che è stato tra i nominati delle nostre Stelle dello Sport, e che ora brilla come una vera e propria star tra gli sportivi Liguri, con la città del Festival degna auspice e madrina di cotanto successo.
Lo spunto è stato preso dalle gesta di un agente segreto, ma Alex, che di ruolo è terza base, ha più in comune con un altro genere di eroe, magnificamente più realistico e dall’operato più manifesto, più tipicamente ligure, con l’esploratore di mondi, il navigatore, alla Colombo, per citare il più celebre e simile, quello ricordato per esser stato il primo a metter piede in America. Non si è fermato agli States, che comunque rappresentano, inevitabilmente, l’empireo della disciplina, terra di opportunità che ha perlustrato in lungo e in largo da costa a costa, ha giocato bene e vinto pure anche in altre lande dove il Baseball riceve più attenzione che in Italia, che resta comunque, è bene ricordarlo, il paese Europeo assieme ai Paesi Bassi in cui vanta maggior prestigio e tradizione.
Nel 2006 a 18 anni diventa il primo giocatore italiano a essere ingaggiato da una squadra della Major League di Baseball, i Seattle Mariners, con cui debutterà in amichevole prima di essere mandato in prestito in Minor League, il Campionato delle Matricole, e centrerà lo storico esordio nella massima serie il 7 settembre 2011, marcando la prima valida due giorni dopo e il 19 il primo fuoricampo, contro i Cleveland Indians . Un talento in erba che però ha cominciato a crescere giovanissimo, inevitabilmente con papà Agostino che militava per il Sanremo Baseball Club e mamma Flavia che ne era pure allenatrice (di Softball), la stessa squadra per cui è transitato pure il fratello il fratello maggiore Thomas. Da allora la cascata di Diamanti: i tanti momenti suggestivi in cui i genitori, come accade nei film, lo avrebbero potuto indicare a qualche vicino: “Guarda, quello è mio figlio!”, perché un inning dopo l’altro di tali soddisfazioni a sé e agli altri ne ha regalate tante.
Ad esempio le 62 presenze con l’Italia e le tre partecipazioni consecutive al World Baseball Classic, dal 2009 al 2017, una sorta di Mondiale del Baseball che si disputa dal 2006, cinque volte sino al 2023: con lui in campo gli Azzurri hanno ottenuto nel 2013 due storiche vittorie contro Canada e Messico. Tramite scambio è approdato proprio nell’estate di quell’anno in una delle squadre più iconiche, i Chicago White Sox, per poi lasciare la vetta della Major ma continuare a lanciare e lanciarsi a livelli altissimi, restando in orbita di club come i Los Angeles Dodgers, i Kansas City Royals e i Baltimore Orioles, che lo giravano alle proprie squadre satellite di Minor Triple–A, la lega più importante dopo la Major. Tra queste, in primis, gli “Isotopi” di Albuquerque, che prendono il nome da un famoso episodio…dei Simpson di inizio anni 90’! Chiaramente non è questo a rendere Alex Liddi un vero e proprio personaggio, ma da l’idea di quanto sia riuscito a spingersi nel cuore dell’America pazza e spensierata. In MLB in totale per lui un record di 61 partite, media battuta di .208 per 6 fuoricampo e 16 punti battuti a casa.
L’esploratore però non si è fermato agli States, salvo ritornarvi nel 2018, ancora coi Royals ma in prestito ai Double–A Northwest Arkansas Naturals , come terre in cui andare a ricercare preziosi diamanti: terminata l’avventura là, si è spostato in Messico, altra terra promessa del “Batti & Corri”. Pittoreschi e competitivi anche i team per cui si è battuto a sud del Rio Grande-Rio Bravo tra il 2016 e il 2024: Tigres de Quintana Roo, Toros de Tijuana, Leones de Yucatán.
In particolare già a febbraio 2016 è diventato il primo italiano a vincere La Serie del Caribe, una specie di Coppa dei Campioni dei paesi caraibici, che mette di fronte le squadre vincitrici dei campionati di Repubblica Dominicana, Porto Rico, Cuba,Venezuela e Messico. Una storia molto particolare: l’ha giocata con la maglia dei Venados de Mazatlan, la formazione che aveva appena vinto il campionato messicano, in qualità di pick-up player, ovvero uno dei 2 giocatori che le squadre qualificatesi ai Playoff della competizione possono prelevare da quelle eliminate nelle fasi precedenti.
Il sanremese Alex Liddi vince la Serie del Caribe di Baseball
Gli è riuscito poi di spingersi ancora più lontano di Colombo, nelle terre che aveva sognato di toccare col “Buscar el levante por el poniente”, dopo esser stato vicino al trasferimento nel meraviglioso Cipango, il Giappone, un’altra nazione in cui il Baseball ha onorata cittadinanza, ha comunque calcato il Catai, la Cina, nel 2019, con un’esperienza ai Chinatrust Brothers.
Infine quest’ultimi due anni, prima del ritiro annunciato lunedì dopo aver giocato a Dubai nelle UAE Series, si è tolto la soddisfazione di tornare l’Italia e vincere lo scudetto, con il ParmaClima, in questo forse più simile a Marco Polo che a Colombo, e celebrare come il ricco veneziano non tanto tutti i Diamanti che aveva visto, toccato e per certi versi fatti suoi, ma il milione di emozioni intercorse in questo lungo giro del mondo a cui essi hanno fatto da base. La medesima che ora potrà fare per sempre da casa per le speranze degli appassionati di Baseball dell’Italia e della Liguria, da cui partire per completare altri incredibili Home Run.
Alex di fatto ha tratteggiato una personalissima World Series, e il Presidente Federale Marco Mazzieri levandosi un metaforico cappello ha voluto salutare così l’ultimo punto esclamativo della sua storia:
“A nome mio, di tutto il Consiglio Federale e di tutto il Movimento, non posso che ringraziare Alex per la straordinaria carriera che ha disputato. Oltre ai risultati raggiunti in campo, voglio dire grazie a Liddi per il ruolo di portabandiera del nostro movimento, che ha saputo ricoprire dentro e fuori dal campo ad altissimo livello per oltre 20 anni. Conosco Alex da quando era praticamente bambino e ho avuto il piacere di allenarlo in tantissime occasioni come manager dell’Italia. A lui sono legati tantissimi bei ricordi che porterò sempre con me. Confido che, come ha fatto da giocatore, possa portare anche in futuro, in un’altra veste, il suo contributo per il nostro sport”.
Federico Burlando
Per una certosina (ed emozionante) documentazione sulla carriera di Alex Liddi da parte della Rubrica Che Palle! della Gazzetta dello Sport: 120 articoli!
L’esordio di Alex è uno degli eventi della nostra 25Y Immersive Box!
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