Una montagna che luccica d’argento, dove il verde rigoglioso della natura incontaminata, nei mesi più freddi, si trasforma in un soffice manto di neve, dipingendo un paesaggio dal fascino incantato.
È l’atmosfera che regalano le vette del massiccio del Gennargentu in Sardegna, sulle cui pendici, a mille metri di altitudine, si erge Fonni, un suggestivo borgo di montagna che, grazie alle abbondanti nevicate invernali, è la principale destinazione turistica d’alta quota dell’Isola.
Questo importante centro della Barbagia, annoverato tra le Blue Zones per l’alta speranza di vita dei suoi circa 4.000 abitanti, vanta una straordinaria biodiversità, sentieri spettacolari immersi in boschi e sorgenti – ideali per il trekking – e importanti resti archeologici.
Un’autentica atmosfera montana si respira già nel centro storico di Fonni, con vicoli stretti su cui si affacciano piccole case coperte da scandulas, le antiche tegole in legno. A impreziosirlo, numerosi e suggestivi murales – molti dei quali realizzati dal muralista di San Sperate Angelo Pilloni –, che decorano le strade e raccontano la vita del paese, trasformandolo in un museo a cielo aperto.
Nel cuore del paese sorgono diversi edifici di culto, tra cui la Basilica della Vergine dei Martiri, considerata un luogo sacro per la devozione dei fedeli al simulacro della Vergine custodito al suo interno e realizzato, secondo la tradizione, con la polvere di ossa di santi martiri rinvenute nelle catacombe romane di Lucina.
Vicino alla basilica si trova il Museo della cultura pastorale. Quest’ultimo, allestito in una casa padronale dell’800, ospita un percorso espositivo su tre piani che racconta la storia della comunità fonnese, con particolare attenzione al tema del pastoralismo.
Appena fuori dall’abitato di Fonni emergono le tracce del suo passato millenario: domus de janas, numerosi menhir, tombe dei giganti e una molteplicità di nuraghi.
In direzione Pratobello – il villaggio fantasma del comune di Orgosolo -, a catturare l’attenzione è il sito archeologico di Gremanu-Madau. Risalente al XV – IX secolo a.C., l’insediamento comprendeva tre templi, recinti sacri, un villaggio con circa cento capanne e, soprattutto, l’unico acquedotto di età nuragica conosciuto nell’Isola, usato per convogliare l’acqua delle sorgenti, compiere riti sacri e soddisfare le necessità quotidiane.
Sempre all’epoca preistorica risalgono le prime testimonianze dell’esistenza del pastore fonnese, endemico della Sardegna, originario di Fonni ma diffuso in tutta l’Isola, apprezzato come eccellente cane da guardia e custodia del gregge.
Quando si pensa alle tradizioni di questo borgo, è impossibile non ricordare i suoi biscotti tipici, i savoiardi, il cui nome deriva dalla casa reale dei Savoia, che diffuse questa tradizione dolciaria anche nelle regioni italiane dove regnò. In Sardegna, la produzione si radicò proprio a Fonni, dove ancora oggi viene portata avanti a livello industriale.
Tra le principali feste e sagre che animano la località, vi è innanzitutto “Autunno in Barbagia”, la manifestazione a cui Fonni partecipa ogni anno insieme a numerosi altri paesi dell’interno dell’Isola. Durante la tappa a esso dedicata, i visitatori hanno l’opportunità di assistere a laboratori artigianali, degustare prodotti tipici dai sapori genuini e scoprire i segreti della sua cultura secolare.
Altro celebre appuntamento è il famoso Palio di Fonni, o Palio dei Comuni, la tanto attesa corsa ippica che si tiene ogni anno la prima domenica di agosto. Ogni comune è rappresentato da un fantino, e la corsa prevede un ricco montepremi.
Ma a spiccare è, soprattutto, il Carnevale fonnese, tra i più affascinanti non solo della Barbagia, ma di tutta la Sardegna. Il carnevale simboleggia la lotta quotidiana dell’uomo contro la natura, con le maschere di Urthos e Buttudos, che rappresentano rispettivamente la bestia indomabile e i suoi domatori, come protagoniste principali. A contrastare queste “maschere brutte” ci sono sas Mascheras Limpias, eleganti figure che indossano il tradizionale costume femminile fonnese e, per mantenere il mistero sulla loro identità, non proferiscono mai parola.
L’ultimo giorno del carnevale, il protagonista è su Ceomo, un pupazzo antropomorfo vestito con abiti vecchi, che viene portato in processione da un corteo di maschere per poi essere dato alle fiamme in un rito propiziatorio, destinato a scacciare i mali dell’anno passato.
Il carnevale di Fonni inizia ufficialmente il 16 gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, e anima le strade del paese fino al giorno di Martedì Grasso.
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